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- METODOLOGIA: i sindacati e il diritto di sciopero
- PEDAGOGIA: influenza dell’industrializzazione sullo sviluppo del fanciullo
- FILOSOFIA: l’alienazione, K. Marx
- INGLESE: Coketown, C. Dickens
- ITALIANO: Rosso Malpelo, G. Verga
- LATINO: l’ascesa dei liberti, Petronio
- ANATOMIA: il sistema respiratorio
ottenuti, infatti, si registrò una crescita della capacità di acquisto
dei lavoratori, che ampliò il mercato dei consumatori.
Mentre in Italia, alla fine dell’Ottocento, erano ancora presenti
situazioni difficili per i lavoratori, in Inghilterra nacque molti anni
prima il Cartismo, movimento politico-sociale che poneva come
obiettivi il suffragio universale maschile, lo scrutinio segreto, il
Parlamento annuale, un’indennità ai deputati, collegi
numericamente uguali e la soppressione del censo.
Successivamente, dopo che le petizioni furono respinte dal
Parlamento provocando forti ribellioni, alle richieste politiche se ne
aggiunsero altre di carattere sociale: diritto al lavoro e al suo
prodotto integrale, socializzazione della terra e controllo economico
dei mezzi di produzione da parte dei lavoratori. Con la fine
dell'agitazione cartista , si accentuò il carattere prevalentemente
economico-rivendicativo e non politico del sindacalismo inglese.
Dopo il crollo del cartismo, i movimenti operai presero la forma di
società di mutuo soccorso, leghe operaie e leghe contadine, fino
alla nascita del Sindacato. Le prime a nascere furono le Trade
Unions nel mondo anglosassone; queste associazioni avevano,
generalmente, l'obiettivo di migliorare, attraverso le lotte sociali e le
riforme, i salari e le condizioni di vita sia attraverso la riduzione
dell'orario lavorativo, che attraverso la tutela del lavoro minorile e
femminile.
METODOLOGIA
Lo strumento per eccellenza a disposizione dei lavoratori è lo
sciopero: l’astensione collettiva dal lavoro (non retribuita) che
costituisce un diritto tutelato dalla Costituzione; una forma di
protesta da parte dei dipendenti come riflesso della loro
insoddisfazione causato dalla paga e/o dalle condizioni di lavoro.
Dopo gli anni Sessanta e Settanta, periodi con alti livelli di scioperi
in Italia, la legislazione ha limitato le capacità dei sindacati di
utilizzare lo sciopero come un’arma durante una controversia
industriale.
Il sindacato è un ente rappresentante i lavoratori delle varie
categorie produttive, che cerca di migliorare le condizioni di vita e di
lavoro della propria categoria, difendendone la dignità senza alcuna
discriminazione. La presa in considerazione di uno sciopero è
importante per ogni tipo di lavoratore in quanto egli, astenendosi dal
lavoro, cessa di operare bloccando definitivamente la produzione;
inoltre durante uno sciopero i lavoratori agiscono collettivamente,
con l’organizzazione dei sindacati, causando un sentimento di
solidarietà tra gli scioperanti in lotta contro i datori di lavoro.
Lo scopo comune tra tutti i lavoratori in protesta è quello di voler
risolvere, a tutti i costi, le vertenze attraverso delle pressioni sugli
imprenditori.
Molto spesso i mass media offrono un’immagine negativa degli
scioperanti mettendo in luce le presunte violenze presenti durante
le “irragionevoli” richieste dei protestanti. Un’altra motivazione che
spinge i lavoratori a ribellarsi è la disuguaglianza sul lavoro causata
dalla classe o dalla razza d’appartenenza, dalla propria età, dal
genere o dall’invalidità fisica. I lavori manuali vengono solitamente
pagati meno rispetto ai lavoratori non manuali; tali lavoratori
comprendono spesso un’attività fisica ed è molto probabile che
siano monotoni e ripetitivi e che causino rumore e sporcizia. Il
lavoro non manuale è associato, invece, alla classe media ed in
genere è più pagato del lavoro manuale; tuttavia, siccome i
lavoratori di basso livello sono aumentati, si è ampliato il numero
dei gruppi di dipendenti non manuali che percepiscono paghe
basse.
Alcuni sociologi hanno messo in luce la mancanza di opportunità
delle donne in rapporto agli uomini: esistono complesse
interrelazioni tra la socializzazione, la vita familiare e domestica,
l’istruzione e il lavoro che hanno sempre limitato le opportunità alle
donne in rapporto agli uomini. Un’immagine simile a quella della
posizione femminile, può essere rilevata per i gruppi etnici: una
forte discriminazione in alcuni posti di lavoro è il colore della pelle e
alcuni studiosi indicano i fattori storici e culturali, come la schiavitù e
l’imperialismo, come le cause principali della situazione delle
persone di colore. Importante è anche sottolineare l’importanza
dell’età anagrafica dei lavoratori in quanto sono ancora diffusi,
nonostante lo sviluppo sociale, i minorenni impiegati nelle industrie
“di sfruttamento” ma, allo stesso tempo, sono poco graditi dagli
imprenditori i dipendenti più anziani ritenuti più esperti e quindi
pretendenti di impiegare livelli più alti a lavoro. Anche le persone
con qualche forma di invalidità fisica incontrano delle
discriminazioni sul posto di lavoro: nonostante le leggi cerchino di
arginare questo fenomeno, sono molti i luoghi che, ancora,
differenziano a favore di persone sane.
PEDAGOGIA
Dagli anni Sessanta del Settecento, il lavoro dei bambini nella
produzione manifatturiera ed industriale appare come
un’estensione del principio educativo secondo cui il fanciullo deve
provvedere lui stesso al sostentamento della famiglia. Questa
estensione può essere definita corrispondente ad una legge del
minor costo di produzione delle imprese capitalistiche ma anche
all’assunzione dei bambini collocati sotto la responsabilità dei propri
genitori: così facendo, i bambini, imparano le esigenze della
disciplina manifatturiera (arrivare puntualmente sul posto di lavoro,
non uscire dal laboratorio senza permesso, svolgere velocemente i
propri compiti, rispettare verbalmente e praticamente la gerarchia
dei capisquadra).
Alcuni sostenevano che nessuno dovesse rimanere inattivo e che
tutti, anche i più giovani ed i più anziani, potessero guadagnarsi da
vivere: a quattro anni un bambino era già ritenuto pronto per
lavorare.
In una filanda a vapore il 45% degli operai era caratterizzato dai
bambini che, senza alcun riposo settimanale, erano impiegati nella
battitura del cotone, nel controllo dei telai e nel movimento delle
macchine in caso di mancanza di energia meccanica.
Col passare del tempo i fanciulli collocati “utilmente” venivano
nutriti, vestiti, curati e ricevevano un compenso a fine contratto; su
di essi il padre-padrone assumeva l’immagine di un’autorità paterna
che facesse mantenere l’ordine e la subordinazione.
Nello stesso periodo, però, due allievi di un orfanotrofio, aventi
quindici e sedici anni, dichiararono che il proprio ‘datore di lavoro’ li
trattasse in modo disumano: non li nutriva da mesi, li pagava in
merci, non cedeva loro alcun vestito e alcun luogo in cui dormire. Il
ministro degli Interni non intervenne sulla questione ed i due
ragazzi dovettero scegliere tra fabbrica e prigione.
Alcuni continuavano a sostenere che, per i fanciulli, fosse un bene
lavorare nella fabbrica; l’impiego dei bambini nelle fabbriche
diventava sempre più un fenomeno regolare per la società del
tempo, tanto da istituire una scuola gratuita d’industria in cui i
bambini entravano all’età di 8 anni affinché fossero educati
all’amore del lavoro.
FILOSOFIA
Karl Marx, ne “Manoscritti economico-filosofici”, pubblicati nel 1932,
analizza l’economia politica, quella disciplina che si occupa di
studiare come i beni disponibili debbano essere usati dall’uomo in
maniera razionale.
Il filosofo, inoltre, riflette sul concetto di proprietà privata ritenendola
non un fondamento indiscutibile e della realtà economica, ma
solamente una appropriazione del lavoro alienato.
Marx, per sviluppare la critica al capitalismo, ha affrontato il tema
dell’alienazione, definita la perdita dell’identità che rende l’uomo
oggetto.
Secondo il filosofo lo sfruttamento presente negli ambienti di lavoro,
elimina ogni tipo di creatività ed il calo dei mezzi di produzione
porta ad una perdita della propria identità, non coinvolgendo
l’individuo nel proprio lavoro e non facendolo sentire orgoglioso.
L’alienazione prodotta negli ambienti lavorativi durante il capitalismo
si sviluppa sull’intera società; ciò può essere definito un potenziale
per la classe operaia: i lavoratori sono psicologicamente distaccati
dal proprio lavoro.
Questa situazione rende il singolo individuo insoddisfatto ma lo
motiva, sempre più, a lottare per ottenere il sollevamento della
classe operaia, il ribaltamento del capitalismo e la nascita di una
società socialista in cui potesse cessare l’esistenza delle classi
sociali, insieme all’alienazione.
Il lavoro è un’attività che appartiene all’uomo che, nel momento in
cui subisce ogni forma di alienazione, si sente insoddisfatto e viene
colto da un’angoscia che lo distrugge psicologicamente; il lavoro,
nella sua forma alienata, non può essere definito la soddisfazione di
un bisogno ma un mezzo per soddisfare i bisogni esterni. L’operaio,
nel processo di alienazione, non produce per se stesso ma per il
capitalista.
INGLESE
In the English literature, one of the authors who has treated the
problems caused by industrialization was Dickens, who described
the condition of Coketown.
Coketown was a town of palaces with red brick that, with
industrialization too, turned into a country of an unnatural black it;
was a town of factories and machinery from which departed clouds
of smoke that never ended.
In the town there was a black canal, a smelly river and buildings
with windows that vibrate due to the movements of the steam which
gave the impression to be compared to an attitude of craziness.
Dickens describes Coketown as a city characterized by the
presence of roads, small or large, all equal to each other in which
people lived similar to one another, people came out and retreated
at the same time and in the same way and performed the same
work; even days of the week didn’t differ among them.
The facial expressions of the people, meeting them on the street,
communicated only sadness and melancholy, caused by the
industrialization of Coketown: people had lost their own identity,
there was a feeling of likeness that is the result of standardization
ultimately leading to elevation.
Reading the passage, we can infer the presence of danger that
causes both physical problems due to pollution, and psychological
problems: a significant and important problem is the alienation
caused by the repetitiveness of life in Coketown.
Soon after the first negative consequences of Industrialization were
visible, protests by the workers against exploitation and lack of any
rules by the factory-owners spread in England. Especially
memorable was the Peterloo Massacre when Army officers on
horseback shot at the workers. Immediately after this tragic
episode, the Parliament passed a bill which instituted the Municipal
Guards with the aim to re-establish order whenever urgency
demanded without causing bloodshed. The guards were nicknamed
"Bobbies”. Around 1830s Chartism was born, a social-political
movement that had as its objectives universal male suffrage, the
secret ballot, annual Parliament and allowance to its members,
numerically equal colleges and suppression of wealth to be elected.
After the petitions were rejected by Parliament, causing hard
rebellions, the political demands were added to others of social
nature: the right to work and to its integral product, socialization of
land, economic control of the means of production by the workers.
After the collapse of Chartist movement, the labour movements
took the form of mutual aid society, leagues of workers and
peasants, until the birth of the Trade Union, the first model being the
British one. These associations had, generally, the goal of
improving wages and living conditions through social struggles and
reforms which finally led to the reduction of working hours, with the
10 Hours' Act, in fact, the working time was reducted to 10 per day,
and protection of child and womens' labour.
ITALIANO
Nell’età postunitaria il sogno di una vita caratterizzata dal
benessere era svanito. Era presente un clima di malessere tra i
poeti e la società che diventava sempre più ignorante rifugiandosi
nella prostituzione e nell’alcolismo; l’artista assumeva un