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Sintesi

Sintesi Colore e sue espressioni, tesina



Questa tesina di maturità descrive i colori e le sue espressioni. Ogni colore racchiude in sé un significato ed evoca emozioni, sensazioni e ricordi. Nella nostra vita quotidiana siamo circondati da colori: nella pubblicità servono ad attrarre la nostra attenzione, in campagna elettorale per distinguere i vari partiti politici, mentre guidiamo servono a farci capire come dobbiamo comportarci (semaforo, segnali stradali).
Dando uno sguardo al passato, possiamo osservare come il semplice uso di un colore come il nero potesse incutere un profondo terrore nelle popolazioni (le camicie nere durante il fascismo) o come fosse simbolo di diversità e di persecuzione: durante la Seconda Guerra mondiale ogni prigioniero nei campi di concentramento era identificato con un colore. Ma ovviamente, il campo in cui i colori hanno la loro più grande importanza è il mondo dell’arte, dove gli artisti li utilizzano per esprimere e trasmettere i propri sentimenti allo spettatore.

Collegamenti


Colore e sue espressioni, tesina



Storia dell'arte - L'uso del colore dal postimpressionismo alle avanguardie storiche.
Spagnolo - Guernica.
Storia - Classificazione dei prigionieri nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale.
Italiano - Rosso Malpelo di Giovanni Verga.
Tedesco - Die blaue Blume der Romantik.
Inglese - Daffodils by William Wordsworth.
Estratto del documento

Elisabetta Fava colore 5^ Co. B

Il e ITE Romagnosi

le sue

espressioni

Ogni colore racchiude in sé un significato ed evoca emozioni, sensazioni e ricordi…

Nella nostra vita quotidiana siamo circondati da colori: nella pubblicità servono ad attrarre la

nostra attenzione, in campagna elettorale per distinguere i vari partiti politici, mentre guidiamo

servono a farci capire come dobbiamo comportarci (semaforo, segnali stradali..).

Dando uno sguardo al passato, possiamo osservare come il semplice uso di un colore come il nero

potesse incutere un profondo terrore nelle popolazioni (le camice nere durante il fascismo) o come

fosse simbolo di diversità e di persecuzione: durante la seconda guerra mondiale ogni prigioniero nei

campi di concentramento era identificato con un colore.

Ma ovviamente, il campo in cui i colori hanno la loro più grande importanza è il mondo dell’arte,

dove gli artisti li utilizzano per esprimere e trasmettere i propri sentimenti allo spettatore.

L’uso del colore dal Post-impressionismo alle avanguardie storiche

Il Post-impressionismo è una tendenza artistica che si sviluppa alla fine del XIX secolo, contemporaneamente

alla fine dell’Impressionismo, movimento con il quale ha caratteristiche in comune ma del quale supera i concetti.

I colori nell’Impressionismo non avevano un significato proprio, gli oggetti cambiavano colore a seconda della

luce, della stagione e del momento del giorno in cui venivano dipinti. (Serie di “Cattedrale di Rouen”, Monet)

I post-impressionisti non sentono più il bisogno di riflettere la reale consistenza della natura attraverso effetti luminosi del colore, ma

cercano di rappresentare una visione di essa in modo sempre più soggettivo, attraverso ricerche individuali che possono essere

identificate in due filoni: quello scientifico e quello psicologico. Gli strumenti utilizzati sono la linea ed il colore.

Filone scientifico Filone psicologico

Paul Cezànne Paul Gaugin

Alla continua ricerca dell’essenziale e La caratteristica prevalente delle sue

della verità dietro l’apparenza. Tratta la opere è l’antinaturalismo: Gauguin

natura secondo il cilindro, il cono e la dipingeva la natura non com'era, ma

sfera. Il colore e la linea hanno fine come la sentiva, a seconda del suo stato

d’animo. Influenzato dalle stampe

costruttivo e plastico. giapponesi, nelle sue opere non c’è

I giocatori di carte , 1898 prospettiva, bensì bidimensionalità

Georges Seurat Il cristo giallo, 1889

sottolineata dalle linee e dai colori

Utilizza il cerchio cromatico di Chevreul antinaturalistici e piatti.

per ottenere la massima brillantezza dei

colori. Per fare ciò, l’artista deve dividere Vincent Van Gogh

i colori (Pointillisme, Divisionismo) Utilizza la teoria di Charles Henry delle

ponendoli su sfondo bianco e affidarsi linee e dei colori, trasformando la realtà

alla “collaborazione” dello spettatore che a seconda del proprio stato d’animo.

attuando la ricomposizione retinica (Autoritratto)

otterrà un colore più brillante. Introduce Il colore è pastoso e steso a strisciate,

anche la teoria di Charles Henry, che prende in considerazione tutti i sensi.

afferma l’esistenza di una relazione tra le (“I mangiatori di patate” 1885)

linee e i colori e lo stato d’animo dello

spettatore. Il circo, 1891 (opera incompiuta)

arte

Nel mondo dell’ il colore ha da sempre avuto grande importanza,

poiché è proprio grazie ad esso che gli artisti, sin dall’antichità,

hanno potuto esternare in forme, in sfumature,

in paesaggi cromatici,

il proprio io.

L’arte astratta di Kandinskij

L’arte astratta è quella che non rappresenta la realtà. Essa cerca di esprimere i

propri contenuti nella libera composizione di linee, forme, colori, senza imitare la

realtà concreta in cui noi viviamo.

Secondo Kandinskij, l’opera d’arte non è l’oggetto, bensì il farsi dell’opera. E’ il

primo esempio di arte che abbandona la finalità figurativa, in quanto viene

abbinata con la musica: il quadro è come uno spartito non suonato, come la

musica c’è nel momento in cui si suona, l’astrattismo è arte nel momento in cui Composition VIII - 1923

viene creata l’opera. Le figure geometriche sono gli strumenti e i colori le note.

"In generale il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull'anima. Il colore è il tasto, l'occhio il martelletto,

l'anima il pianoforte dalle molte corde. L'artista è una mano che toccando questo o quel tasto mette in vibrazione l'anima

umana....".

Picasso pre-cubista

Pablo Picasso, considerato il fondatore del movimento del cubismo, ha una formazione tradizionale. Dal 1901 al 1909, passa

attraverso il periodo che precede la pittura cubista vera e propria; in questo lasso di tempo, si possono distinguere nettamente tre

fasi, contraddistinte dal colore prevalente dei quadri.

azzurra:

Fase rappresenta l’impegno sociale e politico;

• rosa:

Fase rappresenta il sentimento;

• nera:

Fase è il primo passaggio verso il cubismo, influenzata delle maschere africane, resa geometrica e semplificazione delle forme.

• "Mi ci vollero quattro anni

per dipingere come Raffaello,

mi ci volle una vita per

dipingere come un bambino."

Poveri in riva al mare Famiglia di acrobati Les Demoiselles d'Avignon

La falta de colores en “El guernica” de Pablo Picasso

Este cuadro, pintado en 1937, fue inspirado por el bombardeo de la ciudad vasca de Guernica por la

aviación alemana. Esta ciudad se convirtiò en el sìmbolo universal de los horrores y del sufrimiento que la

guerra provoca; lo que hace de este cuadro una obra maestra, es que toma la inspiraciòn de un hecho

historico preciso, pero no hay alguna referencia concreta a este lugar, asì que puede ser cualquier pueblo o

ciudad de cualquier parte del mundo, como la mujer a la izquierda que grita y tiene en los brazos su hijo

muerto se convierte en símbolo de todas las madres que pierden a sus hijos en las guerras, puede ser una

madre Palestina, hebrea, iraquí, madre de los vencidos y también de los vencedores muertos.

El toro puede ser símbolo de España y del pueblo español, o de la agresividad y del fascismo, el caballo

agonizante de la humanidad que sufre.

Hay una figura fantasmal que intenta salir por la ventana y tiene un candil; es el sìmbolo de la verdad, que

ilumina la escena para que todo el mundo vea las atrocidades que se están cometiendo en España. Debajo

de esta figura hay una mujer que se arrastra y mira al cielo para ver que està ocurriendo. Por ùltimo, a la

derecha hay una mujer que levanta los brazos y se estira intentando escapar de las llamas que la consumen

y su rostro se convierte en un grito de espanto y de pánico.

La idea de “oscuridad y brutalidad” llevaba implícita la renuncia al color. Picasso renuncia al color para

acentuar el dramatismo y sólo utiliza la gama de grises, el blanco y el negro, y es lo que se denomina en

arte grisalla. Este principio de absoluta austeridad cromática se puede interpretar también como una

referencia a las fotografìas del tiempo, que eran todas en blanco y negro, como si el cuadro fuera un

documento o un testimonio directo.

Classificazione dei prigionieri nei campi di concentramento

Dal 1938 al 1945 nei campi di concentramento nazisti, i colori venivano utilizzati per contrassegnare i prigionieri.

Affinché i dirigenti dei campi di concentramento potessero individuare a prima vista la categoria dei deportati

secondo la nazionalità, ragioni politiche, razza e religione, i prigionieri dovevano portare, oltre al numero di

matricola (che gli veniva tatuato sulla pelle al momento dell'ingresso nel campo), un pezzo di stoffa colorato

cucito sul vestito. La forma e il colore avevano significati precisi. Potevano essere un triangolo singolo o due

triangoli sovrapposti invertiti meglio noti come “stella di David”.

Triangolo nero: contraddistingueva gli associali, cioè Triangolo blu: attribuito agli

coloro che erano ritenuti una minaccia ai valori immigrati, apolidi e soprattutto ai

ideologici delle famiglie del terzo reich, come i malati combattenti della Spagna

mentali, gli alcolisti, le prostitute, gli anarchici e le Repubblicana riparati all’estero (in

lesbiche. quanto oppositori del regime di

Triangolo verde: identificava i criminali comuni, cioè una Francisco Franco).

serie di prigionieri di origine tedesca, fra i quali venivano

scelti i capi blocco (kapò) e i sorveglianti delle squadre di Triangolo marrone: identificava

lavoro, incaricati di mantenere l'ordine e far funzionare il la popolazione zingara, rom e

lager. sinti. Essi furono perseguitati,

Triangolo rosso: con una lettera all'interno che precisava come gli ebrei, in quanto

la nazionalità (salvo per i tedeschi) contraddistingueva i considerati una “razza inferiore”-

prigionieri politici, nei confronti dei quali era stato Ad Auschwitz occupavano una

emesso un mandato di arresto per motivi di sicurezza. sezione riservata a loro, in cui

Accomunava tutti i contestatori del regime nazista, in erano abbandonati a sé stessi,

particolare i comunisti e i socialisti. lasciati morire di fame, sete e

Triangolo viola: attribuito ai testimoni di Geova, a loro fu malattie.

La stella gialla: indica gli ebrei. Non

data la possibilità di essere liberati dopo aver firmato un potendo più ammassare i

documento nel quale si rinnegavano le loro credenze perseguitati nei ghetti, vennero

religiose e veniva indicata la loro volontà di entrare deportati nei campi di

nell'esercito. concentramento dove vecchi, donne

e bambini erano avviati direttamente

Triangolo rosa: identificava coloro che erano alle camere a gas, mentre gli altri

accusati di omossessualità. Il regime nazista erano costretti a lavorare non meno

condannò l’omosessualità in quanto la giudicava di 12 ore al giorno, obbligati a

come una deviazione dai comportamenti sessuali restare immobili per ore durante gli

naturali, poiché non porta la riproduzione della appelli o utilizzati come cavie umane

specie, che invece era un dovere fondamentale del dai medici nazisti.

cittadino, per preservare e accrescere la

popolazione del Reich. All’interno dei campi vennero

sottoposti ad atroci esperimenti per essere “guariti”

Rosso Malpelo

1897 [Vita dei campi] Giovanni Verga

aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo,

Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed che prometteva di

Malpelo;

riescire un fior di birbone. Sicché tutti alla cava della rena rossa lo chiamavano e persino sua madre, col sentirgli dir sempre a quel

modo, aveva quasi dimenticato il suo nome di battesimo. Del resto, ella lo vedeva soltanto il sabato sera, quando tornava a casa con quei pochi

malpelo

soldi della settimana; e siccome era c'era anche a temere che ne sottraesse un paio, di quei soldi: nel dubbio, per non sbagliare, la sorella

maggiore gli faceva la ricevuta a scapaccioni. Però il padrone della cava aveva confermato che i soldi erano tanti e non più; e in coscienza erano

un monellaccio che nessuno avrebbe voluto vederselo davanti,

Malpelo,

anche troppi per e che tutti schivavano come un can rognoso, e lo

era davvero un brutto ceffo, torvo, ringhioso, e selvatico.

accarezzavano coi piedi, allorché se lo trovavano a tiro. Egli Al mezzogiorno,

mentre tutti gli altri operai della cava si mangiavano in crocchio la loro minestra, e facevano un po' di ricreazione, egli andava a rincantucciarsi

le bestie sue pari,

col suo corbello fra le gambe, per rosicchiarsi quel po' di pane bigio, come fanno e ciascuno gli diceva la sua, motteggiandolo, e

gli tiravan dei sassi, finché il soprastante lo rimandava al lavoro con una pedata. Ei c'ingrassava, fra i calci, e si lasciava caricare meglio dell'asino

Era sempre cencioso e sporco di rena rossa,

grigio, senza osar di lagnarsi. che la sua sorella s'era fatta sposa, e aveva altro pel capo che

Monserrato Caverna,

pensare a ripulirlo la domenica. Nondimeno era conosciuto come la bettonica per tutto e la tanto che la cava dove lavorava la

Malpelo»,

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