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Sintesi

Introduzione Codex Seraphinianus, manifesto dell'inconscio tesina



“Mi ricordo il giorno e la circostanza in cui ho iniziato l’opera, mi chiama un amico e mi dice: passo a prenderti che andiamo al cinema. E io senza sapere bene perché gli dico: no resto a casa, devo fare un’Enciclopedia.” Accade di rado di trovarsi tra le mani un libro che metta in discussione la definizione stessa di libro, eppure è proprio quello che succede sfogliando una copia della magnum opus dell’artista romano Luigi Serafini, il Codex Seraphinianus. Serafini è un artista eccentrico e poliedrico, sempre controcorrente. Classe 1949, visionario e viaggiatore, architetto e designer oltre che illustratore. Il Codex è un’opera unica al mondo, un tomo di 370 pagine stampato in 25x35 centimetri, riccamente illustrato dalle matite di Serafini, corredato da didascalie manoscritte nell’alfabeto ignoto di una lingua inesistente. E’ impossibile etichettare il Codex: ha la struttura di un’enciclopedia, essendo allo stesso tempo un pregiato libro d’arte. Sfogliandolo ci troviamo di fronte a un vero e proprio ibrido. La struttura di un’enciclopedia, dicevamo, appunto perché il Codex appare come la guida turistica di un mondo fantastico, diviso in undici capitoli tematici che toccano tutti gli aspetti della vita di questo mondo parallelo: botanica, zoologia, chimica, fisica, ingegneria, anatomia, antropologia, sociologia, linguistica e urbanistica; più un’introduzione. Serafini attinge a piene mani dalla Naturalis Historia di Plinio e dall’Encyclopedie di Diderot e d’Alembert, applicando la loro precisione scientifica ad un mondo onirico e surreale. La tesina, attraverso l’analisi dell’opera, approfondisce molti argomenti legati al subconscio e al suo ruolo nell’arte, oltre che alla storia dell’editoria italiana, e vuole far conoscere al pubblico il poco noto libro di Serafini. Dove finisce il libro e dove inizia l’opera d’arte? Quanto si può allargare la definizione di libro?

Collegamenti


Codex Seraphinianus, manifesto dell'inconscio tesina



Inglese - Le traduzioni da fonti.
Filosofia - L'inconscio per Freud.
Storia dell'arte - Il surrealismo.
Estratto del documento

Indice

8 Introduzione

10 Storia editoriale

16 Il Serafinianese

24 La psicologia del Codex

30 Un manoscritto moderno

38 Bibliografia

Luigi Serafini

Introduzione

“Mi ricordo il giorno e la circostanza urbanistica; più un’introduzione. Serafini

in cui ho iniziato l’opera, mi attinge a piene mani dalla Naturalis

chiama un amico e mi dice: passo Historia di Plinio e dall’Encyclopedie

a prenderti che andiamo al cinema. di Diderot e d’Alembert, applicando la

E io senza sapere bene perché gli loro precisione scientifica ad un mondo

dico: no resto a casa, devo fare onirico e surreale.

un’Enciclopedia.” La tesina, attraverso l’analisi dell’opera,

approfondisce molti argomenti legati al

Accade di rado di trovarsi tra le mani subconscio e al suo ruolo nell’arte, oltre

un libro che metta in discussione la che alla storia dell’editoria italiana, e

definizione stessa di libro, eppure è vuole far conoscere al pubblico il poco

proprio quello che succede sfogliando noto libro di Serafini.

una copia della magnum opus dell’artista Dove finisce il libro e dove inizia l’opera

romano Luigi Serafini, il Codex d’arte? Quanto si può allargare la

Seraphinianus. definizione di libro?

Serafini è un artista eccentrico e

poliedrico, sempre controcorrente.

Classe 1949, visionario e viaggiatore,

architetto e designer oltre che illustratore.

Il Codex è un’opera unica al mondo,

un tomo di 370 pagine stampato in

25x35 centimetri, riccamente illustrato

dalle matite di Serafini, corredato da

didascalie manoscritte nell’alfabeto

ignoto di una lingua inesistente. E’

impossibile etichettare il Codex: ha la

struttura di un’enciclopedia, essendo allo

stesso tempo un pregiato libro d’arte.

Sfogliandolo ci troviamo di fronte a un

vero e proprio ibrido.

La struttura di un’enciclopedia, dicevamo,

appunto perché il Codex appare come la

guida turistica di un mondo fantastico,

diviso in undici capitoli tematici che

toccano tutti gli aspetti della vita di questo

mondo parallelo: botanica, zoologia,

chimica, fisica, ingegneria, anatomia,

antropologia, sociologia, linguistica e 8

9

Storia editoriale

Era ovvio sin dall’ideazione del libro che che Serafini, allora ventinovenne, volle

un’opera simile avrebbe rappresentato mantenere l’anonimato quasi assoluto: la

una sfida per qualunque editore. firma dell’autore compariva solo una volta

Dopo la stesura del manoscritto e il all’interno del secondo volume.

completamento delle illustrazioni, tutte “lavoro per gli altri, non per me”

datate dal ’76 al ’79, Serafini presentò

il Codex già ultimato all’editore Franco

Maria Ricci a Milano, inaugurando Franco Maria Ricci decise di inserire

un rapporto decennale di amicizia e una prefazione in calce al Codex, per

reciproca ammirazione. introdurre i lettori a un’opera così

La casa editrice già era nota per le innovativa e rassicurarli sulla natura del

pubblicazioni di arte e di libri pregiati libro che avevano tra le mani.

in piccola tiratura, in particolare la “Nelle planches del ‘Codex

riedizione in novecento copie del Seraphinianus’ si rispecchiano un

monumentale Manuale Tipografico di scienza e un mondo insieme simili

Giambattista Bodoni (1963). L’editore, e dissimili dai nostri, come voci di

figlio di aristocratici genovesi, è una stessa declinazione.

collezionista di opere d’arte, grafico, Questo foglio volante non vuole

geologo, viaggiatore, e uno dei pochi nel essere una introduzione, ma una

settore a intuire il ruolo del libro come sorta di bolla d’accompagnamento.

forma e non solo contenuto. L’etica di Bene farà dunque il lettore a

lavoro di Ricci è quella della “bellezza stracciarlo, evitando così di

che produce emozione”: la sua grande contaminare con il morbo alfabetico

serietà, combinata a un approccio giocoso le meraviglie mute dell’Orbi Pictus

all’editoria, lo rendeva il candidato ideale Seraphinianus.”

a trattare un’opera particolare come il

Codex.

Sempre impegnato in progetti ambiziosi, Il Codex può anche vantare tra i suoi

l’ultimo dei quali è stato la costruzione del estimatori molti nomi celebri, da Tim

labirinto di bambù più esteso al mondo Burton e Jorge Luis Borges a Italo Calvino

nelle campagne di Parma, il visionario che per il libro scrisse un’introduzione

Ricci accolse il progetto di Serafini con all’edizione francese e pubblicò anche un

calore. saggio a tema nella raccolta “Collezione

La prima edizione del libro, pubblicato di Sabbia”.

nella collana di autori contemporanei “I L’ultima tiratura di Franco Maria Ricci

Segni dell’Uomo” in un cofanetto di due fu nel 1986, e tale rimase fino alla

volumi, i numeri 27 e 28 della collezione, nuova edizione di Rizzoli, del 2006. La

risale al 1981. E’ interessante notare generazione di Serafini accolse il libro

10 Lgogo della casa

editrice Franco

Maria Ricci

Il Labirinto della Masone,

Fontanellato

(Parma, IT)

Frontespizio del Manuale

Tipografico di

Giambattista Bodoni

11 università e lo aveva corretto, ma

con freddezza, che rimase una oscura non senza prima avere usato il suo

curiosità per le mani di pochi. privilegio della facoltà e averlo

All’estero il libro era ancora più preso in prestito lui stesso. Dopo

sconosciuto e irreperibile. averci avvertito di assicurarci che

“One day Dr. Harpold came to le nostre mani fossero pulite, lo face

class visibly excited. He said he passare in giro.”

had found a very rare, delicate, Justin Taylor

and expensive book just sitting on

the shelf at the university library. Le scarse edizioni del secolo scorso

It was typical, he said, because sono rare e oggi vengono battute all’asta

the few libraries that owned a a prezzi che sfiorano i mille dollari. Nel

copy of this rare book didn’t know corso di questi vent’anni di silenzio,

how valuable it had become, so le poche copie del Codex già esistenti

it got shelved with the general sparirono dalla circolazione,e custodite

collection and subsequently stolen gelosamente dai proprietari divennero

by the first savvy person who came difficili da consultare. E’ in questo periodo

upon it. Harpold had caught our che si crea l’aura di mistero tuttora

university library’s grievous error associata al libro. Con l’avvento alla fine

and had had it corrected, but not del secolo dei primi PC, compaiono

before pulling faculty privilege anche le prime scansioni e quindi i pdf del

and checking it out himself. After Codex. Nonostante stia diventando facile

admonishing us to make sure our reperirlo su internet, assistiamo in questo

hands were clean, he passed it periodo a un fenomeno strano: le persone

around.” in possesso dei pdf cominciano a stampare

“Un giorno il Dr. Harpold venne copie clandestine del libro, rilegandole

in classe visibilmente elettrizzato. nello stile delle dispense universitarie.

Disse di aver trovato un libro molto Notevole il caso della Cina, dove il Codex

raro, delicato e costoso appoggiato è diventato un successo strepitoso tanto

su uno scaffale alla biblioteca che ne sono state messe in commercio

dell’università. Era tipico, disse, alcune edizioni contraffatte. Questo

perché le poche biblioteche che comportamento, apparentemente illogico

possedevano una copia di questo e in controtendenza con l’ossessione

raro libro non sapevano quanto moderna di digitalizzare tutto, per

prezioso fosse diventato, quindi Serafini è da ricondurre alla natura stessa

veniva messo negli scaffali del libro:

della collezione generale e di

conseguenza rubato dalla prima “Si genera un circolo vizioso, il

persona avveduta che lo scoprisse. libro ha bisogno di esistere come

Harpold aveva individuato il grave oggetto materiale, cartaceo: ha una

errore della biblioteca della nostra funzione oracolare”

12 La prima edizione del Codex in due volumi (1981)

13

E’ come se il Codex trascendesse la forma

asettica dello schermo, avendo la necessità

di essere un libro tridimensionale, sia

in senso letterale che figurato. Mentre

un comune romanzo o libro illustrato

può essere trasposto agevolmente in

pixel senza snaturarlo, il Codex per

restare autentico deve conservare una

commistione di forma e contenuto, come

le due facce inseparabili di una medaglia.

Effettivamente negli ultimi anni stiamo

assistendo a un inaspettato revival del

Codex tra le nuove generazioni, merito

proprio della diffusione su internet

del libro, specie su siti come Tumblr.

Serafini è un grande estimatore del web,

di cui predicava le virtù, essendo rimasto

colpito dalla “rete di connessione” tra

i giovani che visse di prima persona

durante un viaggio negli USA nel 1971.

I giovani allora erano ovviamente la

Beat Generation, contrapposta alla

generazione precedente che aveva

combattuto nella seconda guerra

mondiale. Mentre durante il secondo

conflitto mondiale venivano glorificati il

silenzio e la riservatezza, con l’orecchio

nemico sempre pronto a origliare, la

nuova generazione di americani riscoprì

la comunicazione, e così dalle ceneri di

Arvanet nacque Internet, trasformando

uno strumento militare in uno di

comunicazione.

E da Internet rinasce ora il Codex, in un

cerchio che si chiude.

Alla fine, un’opera che neanche rientra

nei canoni tradizionali del libro è forse il

libro più autentico di tutti. 14 Edizione francese del Codex, con

introduzione di Italo Calvino

15

Il Serafinianese

“Lingua originale: nessuna” Come diceva Baudelaire “C’è una certa

gloria nel non essere compresi”, e ad una

Wikipedia prima occhiata, in effetti, la lingua del

“E da quei grovigli d’inchiostro Codex non sembra tanto più assurda di

lentamente distillai una calligrafia, altre lingue inventate di sana pianta come

con tanto di maiuscole e minuscole, il Markuska, il Balaibalan o il Solresol.

punteggiatura e accenti. Era una Non è neppure chiaro se il Serafinianese

scrittura che conteneva il sogno di -usiamo il neologismo di Calvino per

tante scritture.” indicare la scrittura del Codex- sia una

lingua a priori (senza una base, inventata

partendo da 0) o a posteriori (costruita

Dalla prima edizione del libro, basandosi su una lingua già esistente).

l’arzigogolato alfabeto che accompagnava

i disegni del Codex ha solleticato la James M. Duyer, ex crittoanalista per la

fantasia di molti lettori. La scrittura, un marina militare statunitense, ha isolato

corsivo svolazzante che sembra quasi una matrice di traduzione, da lui chiamata

stenografato, con caratteri diversi da “la Matrixa”. Basata appunto sulla Stele

quelli di ogni alfabeto conosciuto, di Serafini, ha un alfabeto che si legge da

accompagna tutte le pagine, alcune volte destra a sinistra, à la Leonardo da Vinci,

come didascalia delle immagini, altre e fa un ampio uso di caratteri legati. Sul

sotto forma di paragrafi, tabelle, schemi. sito di Duyer è possibile usufruire di uno

strumento, programmato in linguaggio

Le uniche parole riconoscibili nel Codex, Perl, che a sua detta è in grado di tradurre

al di là dell’introduzione e delle aggiunte, fino a 240 caratteri dalle principali lingue

sono quelle scritte in francese da un europee nell’alfabeto del Codex.

misterioso uomo con una stilografica per

avambraccio, disegnato nel sesto capitolo. Eppure lo studio di Duyer è incompleto,

Ma lo stesso uomo nella pagina successiva l’autore stesso si dichiara incerto sulla

è raffigurato morto, brutalmente trafitto corretta traduzione di molti dei caratteri.

da un’enorme penna, con il suo lavoro a In un aggiornamento più recente al suo

terra strappato -forse è stato punito per la sito, ammette la sua incapacità di tradurre

sua trasgressione? il Codex:

Il modo in cui il testo del libro imita quello “After a careful study of the Codex

di una vera e propria enciclopedia pare Seraphinianus I have come to the

quasi un invito sfacciato alla traduzione conclusion that this was written

-una delle illustrazioni rappresenta using a multitude of alphabets,

addirittura una sorta di Stele di Rosetta- each derived from one of the

che viene tentata da molti lettori. 16 L’omicidio dello scritore, dal

decimo capitolo del Codex

17

principal Romance languages that meaning-oriented writing system?

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