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Questa tesina di maturità tratta del fenomeno di sviluppo, crescita e politica economica dell’azienda che, a livello internazionale, ha cambiato il modo di vedere l’azienda ed il marketing. Si tratta del colosso Coca-Cola Company che ha sfruttato sempre al massimo le opportunità fornite dai mercati in continuo cambiamento per svilupparsi globalmente diventando così la più grande azienda multinazionale del mondo. Molti proprietari, tutti grandi uomini, che hanno lasciato la loro impronta nella società e nel mondo. La tesina mira quindi a descrivere la storia di una delle compagnie che registra più successo nel mondo.
Inglese - Story of the company.
Storia - La società attraverso le guerre.
Francese - La publicité et la mercatique.
Economia - L'azienda al giorno d'oggi.
Two years later, the newspaper “Atlanta Constitution” wrote: “The
bottled Coke is simply the try to bottling the pure pleasure”. The
Coke was bottled by three establishments in Chattanooga,
Tennessee and Atlanta, after Candler’s idea: to sell bottling rights.
In 1915 the Coca-Cola Bottle, called “Mae
West” because its curves remembered the
homonymous actress’ ones, was patented
and was introduced in the market the
following year. Became rich and really
famous, well-known all over the US also
because of his chain of buildings and
skyscrapers that towered in Kansas City,
Baltimore and New York, Asa Griggs Candler in 1919 decided to sell
the Coca-Cola Company to be able to quietly enjoy the last years of
his life. STORIA
1. Dal 1914 al 1918 il mondo fu scosso dal primo conflitto
mondiale, che vedeva contrapposti Impero Germanico e
la Triplice Intesa (Regno
Impero Austro-Ungarico contro
Unito, Francia, Russia e successivamente Italia). Il conflitto
scoppiò perché il mondo era spinto da uno spirito
nazionalista causato dalle politiche espansionistiche
dell’epoca, talmente forte da spingere uno studente serbo,
L
A SOCIETÀ ATTRAVERSO LE DUE GUERRE
MONDIALI
C andler, prima di vendere la società, si ritrovò nella condizione in
cui dovette affrontare un forte disagio nella società portato
dalla I Guerra Mondiale.
Oltretutto era un momento pessimo per l’azienda: lo zucchero era
razionato, così come il denaro a disposizione delle famiglie. Ma
nonostante tutto ciò Candler riuscì ad affrontare eccellentemente la
guerra dal punto di vista economico. Al termine del conflitto,
consideratosi ormai un imprenditore arrivato, decretò di dover
vendere la Coca-Cola Company. Nel momento in cui decise di
cedere l’azienda, si trovò di fronte il peggior acquirente che lui
potesse immaginare: Ernest Woodruff, ricco finanziere ben noto in
tutta Atlanta per la sua cattiva fama di uomo avido e senza scrupoli.
Per cercare di dissuaderlo, Candler alzò il prezzo ad una cifra
spropositata: 25 milioni di dollari. Ma Ernest non demorse e
acquistò l’azienda, nonostante il fatto che non avesse la minima
intenzione di dirigerla. Così nel 1924 passò il compito dalla
direzione della società al figlio, Robert.
Robert Woodruff subito accettò,
mettendo in chiaro però che voleva
essere un vero manager, avendo
quindi potere decisionale su tutto.
Robert, che al contrario del padre
era molto interessato alla società,
decise di supervisionarne in prima
persona ogni aspetto, dal marketing
alla produzione. La Coca Cola
Company ha quindi un nuovo dirigente, che la porterà a livelli di
successo assolutamente al di sopra di ogni aspettativa.
N …
EL FRATTEMPO
N el 1898, a New Bern, nacque la “Bradz
drink”, dal nome del suo inventore Caleb
Bradham, un farmacista del North Carolina,
che nel 1902 ne cambiò il nome in “Pepsi-Cola”.
La strategia di Bradham si concretizzò proprio
nella scelta del nome: una Cola, come l’ormai
famosissima Coca-Cola, ma sostituendo la parola
Coca (appunto vista fino a quel momento con
concezione negativa, visti i risvolti sulla clientela)
con Pepsi, particella derivante dal nome di una
sostanza che aiutava a digerire, la pepsina. Infatti, quasi copiando
lo slogan pubblicitario della Coca-Cola, quello della Pepsi-Cola
divenne “la bibita che rinfresca e che aiuta a digerire”, sebbene
questa fosse nata non per scopi medicinali, come invece fu per la
sua concorrente.
La PepsiCo (abbreviazione di Pepsi Company) aveva un alto
fatturato, ed il suo successo era secondo solo a quello della Coca-
Cola Company. Ma qualcosa fermò la sua scalata … La Prima Guerra
Mondiale.
Il prezzo dello zucchero, materia prima per queste due bevande e
razionato per fronteggiare appunto la guerra, era alle stelle. Il
reparto acquisti e quello produttivo delle due società entrano in
crisi.
Bradham si accaparrò grandi quantità di zucchero, investendole
nelle borse merci convinto che il prezzo non avrebbe potuto che
proseguire a salire, ma si sbagliò: terminata la guerra il prezzo dello
zucchero crollò, da 22¢ a meno di 3¢.
La PepsiCo e Bradham erano falliti. Quest’ultimo, costretto a
chiudere l’azienda, fece ritorno alla sua farmacia.
La storia della PepsiCo finirebbe qui se non fosse per uno stupido
errore della Coca-Cola Company.
Con l’avvento delle leggi proibizioniste
già sopra citate, Charles Guth,
presidente della “Loft Candy Store”,
famosa catena di bar americana, si Loft Candy Store
trovò a vendere oltre 4.000.000 litri della bibita analcolica più in
voga del momento, la Coca-Cola. Guth allora andò da Woodruff per
chiedergli uno sconto, che gli venne negato. Il presidente della Loft
Candy Store decise allora di comprare la ricetta ed i diritti della
PepsiCo e di iniziare a produrre e servire Pepsi-Cola. La trovata non
è geniale, in quanto la PepsiCo era venduta solo in questi bar, non
dando un utile sufficiente alla società per potersi mantenere. In
bancarotta, Guth offre l’azienda a Woodruff. Sì, la PepsiCo integrata
con la Coca-Cola Company. Ma Woodruff fa l’errore che pagherà la
società per anni ed anni, non sbarazzandosi della sua storica
concorrente: rifiuta.
Per Guth arrivò un altro duro colpo da incassare: la grande
depressione economica dovuta alla crisi del 1929.
Guth, che stava cercando di risanare e promuovere la PepsiCo, ha
un’idea geniale: compra bottiglie di birra usate e ne sostituisce
l’etichetta, risparmiando tanto da poter offrire ai consumatori al
solito prezzo (un nichelino, cioè 5¢) una quantità doppia di Pepsi-
Cola (36 cl contrapposti ai 18 cl contenuti nelle bottigliette di Coca-
La crisi economica americana scoppiò nel 1929 per un problema di
sovrapproduzione: dal momento in cui alcuni Paesi acquistavano
merci dagli Stati Uniti d’America per ripagare i debiti di guerra
(Francia, Gran Bretagna ed Italia), si registrò una forte crescita
economica, che convinse il ceto medio ad investire i risparmi in
azioni delle società. Quest’euforia portò le aziende a produrre più di
ciò che il mercato poteva assorbire, fallendo. All’inizio il valore
nominale delle azioni cresceva, ma quando ci si trovò di fronte al
Cola).
Pepsi stava vendendo un prodotto praticamente uguale alla Coca-
Cola, allo stesso prezzo, ma in quantità doppia.
In pochi giorni una partita intera di Pepsi-Cola venne acquistata: alla
gente piace e conviene questa formula, e la PepsiCo spinge proprio
sul rapporto quantità/prezzo per la sua campagna pubblicitaria: “il
doppio per un nichelino!” , “il più grande analcolico per un
nichelino!” e così via.
In soli sei mesi PepsiCo passa dalla bancarotta ad un utile di
centomila dollari. La portata della società di Guth non era nemmeno
una minima frazione di quella di Woodruff, ma la concorrenza è
concorrenza e la Coca Cola Company sente di essere minacciata
nella sua -fino ad allora- egemonia sul mercato delle bibite
analcoliche. 2. U …
N ALTRO CONFLITTO
Il bombardamento giapponese sull’isola americana di Pearl Harbor
nel 1941 fu la scintilla che fece prendere all’allora Presidente degli
Stati Uniti Franklin Delano Roosvelt la decisione di entrare nel
secondo conflitto in un solo secolo: la Seconda Guerra Mondiale. La
ripresa e lo sviluppo dell’industria militare permise agli USA di
uscire dalla grande depressione iniziata nel 1929, ma PepsiCo e
Coca Cola Company si trovarono nuovamente in grande difficoltà.
Per la seconda volta, lo zucchero venne razionato.
Robert Woodruff decise di tentare il colpo grosso: si recò a
Washington per convincere di persona che la Coca-Cola, essendo la
bibita rinfrescante più famosa d’America, non era solo simbolo
nazionale, ma una vera e propria necessità per i soldati al fronte.
Incredibilmente Woodruff riuscì nel suo
intento. Convinse il governo non solo a
dargli tutto lo zucchero di cui
necessitava, ma addirittura a diventare
il fornitore ufficiale dell’esercito
americano. Milioni di casse di Coca-
Cola vennero distribuite in tutti i campi
d’addestramento dell’esercito e anche
spediti in
“Coca-Cola porta il sapore di casa ai tutti i
soldati”. luoghi in
cui l’America stava combattendo.
Questo per la PepsiCo è un attacco che si rivelerà letale, in quanto
non può disporre di tutto lo zucchero necessario. La società fece
nuovamente fatica a stare a galla.
“Oggi è un giorno speciale. Tutti nella compagnia abbiamo
ricevuto una bottiglia di Coca-Cola. Questo può sembrare di
poca importanza però se aveste visto tutti questi individui
che hanno passato più di venti mesi navigando, stringere
contro il loro petto la bottiglia, correre verso la loro tenda, e
fermarsi a rimirarla e non saper cosa fare. Nessuno beveva
la sua bottiglia di Coca-Cola perché dopo, tutto, sarebbe
finito, tutto, sarebbe già passato."
La cosa che colpisce, è che in ogni frangente in cui i soldati si
spostavano, erano costantemente accompagnati da una bottiglietta
di bibita. Alcuni soldati la citano addirittura nelle lettere che inviano
alla propria famiglia:
Nel frattempo, però, la Germania nazista di Hitler aveva bloccato le
importazioni di Coca-Cola nel proprio paese. Per non perdere
quell’importantissima fetta di mercato, Max Keith (principale
imbottigliatore di Coca-Cola in Germania) suggerì a Woodruff di
creare una nuova bevanda. Nacque così la Fanta, originariamente
nata da sottoprodotti di formaggio e marmellata. Il nome deriva dal
Fantasie Phantasie,
termine tedesco per "immaginazione", o (dal
greco antico perché l'inventore riteneva che occorresse
φαντασία),
immaginazione per sentire il gusto di arancia in questo strano
miscuglio. I L DOPO GUERRA
3.
All’inizio degli anni cinquanta, Coca-Cola è
praticamente invincibile. Grazie anche ad
un’economia molto forte, ben pianificata dall’allora
presidente Harry Truman. La bevanda è presente in
tutto il mondo, e registra vendite annue per circa un miliardo di
dollari.
L’industria degli analcolici però in quel periodo cambiò
rapidamente, e nacquero nuove bevande accompagnate da nuovi
formati e nuove strategie di marketing.
Woodruff non vuole però cambiare nulla dal punto di vista del
marketing. “Se ha funzionato fino ad ora, perché cambiare?”.
Il prezzo di 5¢ rimase invariato nonostante
l’inflazione che colpiva i prezzi degli ingredienti,
e la Coca-Cola nella famosa bottiglietta da 18 Cl
era l’unico prodotto dell’azienda, insieme alla
Fanta che però era un marchio acquistato
successivamente, in quanto nato come
autonomo nonostante fosse un’idea ben accolta
da Woodruff.
PepsiCo è più agguerrita, lancia continue
campagne marketing atte non solo a valorizzare
i propri prodotti, ma anche a screditare la principale concorrente.
Nel 1955 la Coca-Cola Company si vide costretta a proporre una
bottiglietta più grande, e finalmente nel 1961 a creare qualcosa di
nuovo: la Sprite.
Per più di settant’anni (1886-1959), il prezzo di una bottiglia di
Coca-Cola rimase invariato a 5¢ di dollaro. Un caso più che
eccezionale.
Il problema però stette nell’adeguare i
distributori automatici dell’epoca ad un nuovo
prezzo, pari a 10¢, e di convincere i
consumatori ad accettare un aumento del
prezzo del 100%. Così il presidente della Coca-
Cola Company scrisse una lettera per cercare
di convincere il Presidente Eisenhower ad
introdurre una moneta da 7,5¢. La sua
richiesta non fu nemmeno presa in considerazione.
Nel 1960 il prezzo raddoppiò definitivamente. Per giustificare
l’aumento di prezzo, Coca-Cola Company introdusse una nuova
bottiglia, più grande: la King Size Coke, introducendo anche nuovi
distributori automatici.
La guerra tra cole non era che all’inizio. C’era una nuova arma nelle
mani delle due aziende, che era appena arrivata nelle case della
maggior parte delle persone: la televisione.
La PepsiCo è la prima ad usare questo nuovo strumento, ignorando
l’amore per la patria e quindi per la Coca-Cola dei genitori, si
concentra sui loro figli.
Figli ribelli, stanchi di sentire le storie di guerra dei genitori,
impazienti nei confronti del futuro ed in piena epoca Hippie (è il
1968).
Chi beve Coca-Cola è un tradizionalista, un vecchio, chi bene Pepsi