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Tesina incentrata sull'analisi della multinazionale Coca-Cola diventata famosa nel mondo e leader nel mercato.
Inglese - The History of Coca-Cola
Storia - La Coca-Cola nella Seconda Guerra mondiale
Diritto - il marchio Coca-Cola
Economia aziendale: Le strategie di mercato della Coca-Cola Company
Spagnolo - la publicidad y figuras retóricas en la publicidad
Economia politica - la globalizzazione
The first marketing efforts in Coca‑Cola history were executed through coupons promoting
free samples of the beverage. Couponing was followed by newspaper advertising and the
distribution of promotional items to pharmacies.
advertising started to reflect a brand connected with fun, friends
In the 1970, Coca‑Cola’s
and good times.
The 1980s featured such memorable slogans. In 1993, Coca‑Cola experimented with
computer animation, and the
popular “Always Coca‑Cola”
campaign was launched in a
series of ads featuring
animated polar bears.
The bears were, and still are,
a huge hit with consumers
because of their embodiment
of characteristics like
innocence, mischief and fun.
In 2009, the “Open Happiness” campaign was unveiled globally. The central message of
“Open Happiness” is an invitation to billions around the world to pause, refresh with a
Coca‑Cola, and continue to enjoy one of the simplest pleasures of life.
Daniele Crocetta
5°B indirizzo R.I.M
Anno Scolastico 2014-2015 Pagina 4
Nel 1939 inizia la Seconda guerra mondiale e mentre in Europa si combatteva, la Coca-Cola
si rafforzava determinando le economie, le politiche e le culture di altri paesi. Quando gli Stati
Uniti entrarono in guerra nella seconda guerra mondiale, la Coca-Cola iniziò a fornire le sue
bevande gratis ai soldati dell'Esercito e in quei giorni in Germania venivano vendute quasi
4.500.000 bottiglie all’anno.
Il maresciallo Göring permise l`importazione dell`ingrediente segreto per la preparazione
di nazionalizzare l’impresa
della Coca-Cola, con l`intenzione nascosta ed appropriarsi della
formula. La guerra unì la politica al commercio.
Agli inizi del 1940 la Coca-Cola dal Delaware tornò nella sua città natale dopo aver ottenuto
l’esenzione dalle tasse. In quello stesso anno l`impresa aveva investimenti pubblicitari per 10
milioni di dollari. Contestualmente si presentò un altro problema: il Congresso degli Stati Uniti
aveva approvato un progetto per proibire l`importazione di foglie di coca che non fossero a
scopo curativo. La guerra tolse di mezzo anche questo
ostacolo alla Coca-Cola.
I paesi alleati volevano gli americani dalla loro parte per
combattere Hitler e le forze tedesche.
Il bombardamento giapponese di Pearl Harbour nel
1941 non solo portò gli Usa a partecipare alla Seconda
guerra mondiale ma li fece uscire dalla depressione del
1929 con la ripresa dell’economia basata sulla crescita
dell’industria militare e, rappresentò anche il momento
chiave grazie al quale la multinazionale Coca-Cola
raggiunse gli angoli più insospettati del mondo.
Il presidente della Coca-Cola Company Robert Woodruff, decise
di lanciare una campagna patriottica e commerciale per il
marchio: "Faremo in modo che tutti gli uomini in uniforme
ricevano una bottiglia di Coca-Cola ovunque siano ed a
qualunque costo". In questo modo la Coca-Cola mette in moto
un piano ambizioso, con l’obiettivo di costruire stabilimenti di
per il rifornimento dell’esercito
imbottigliamento americano.
Daniele Crocetta
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Così la Coca-Cola trasferì tutto il personale sui fronti di battaglia. Dalla Nuova Guinea al
Mediterraneo la compagnia seguì i soldati statunitensi in tutti i continenti tranne che in
Antartide, fornendoli di oltre 10 milioni di bottiglie ed installando 64 fabbriche. Le spese per la
costruzione erano a carico del governo.
Sulle lettere dei soldati americani al fronte si leggono cose incredibili. Ad esempio: "Oggi è un
giorno speciale in reparto. Tutti riceviamo una bottiglia di Coca-Cola. Può sembrare una cosa
di poco conto, ma è uno spettacolo vedere questi uomini che hanno fatto più di venti mesi di
navigazione, stringere al petto la bottiglia, correre nella loro tenda (...) e stare lì a guardarsela
(...). Nessuno aveva bevuto la sua Coca-Cola perché, dopo averlo fatto, sarebbe finito tutto".
Un vero affezionato della Coca-Cola era Eisenhower, che oltre ad arrivare alla presidenza
d’imbottigliamento
del suo paese, fu anche presidente di uno stabilimento della Coca-Cola.
Quando la guerra si intensificò, la Coca-Cola bloccò le esportazioni in Germania. Gli
imprenditori tedeschi delle imbottigliatrici
dovettero trovare da soli il modo per far
andare avanti le loro fabbriche. Dopo mille
tentativi inventarono una nuova bevanda
oggi conosciuta come Fanta, nata sotto il
regime nazista. In territorio nazista, in pieno
campo di battaglia, pur rappresentando la
Coca-Cola un marchio "non gradito", gli
imbottigliatori osarono scrivere la frase "è un
prodotto Coca-Cola S.r.l." sulle etichette; in
questo modo avrebbero dato una certa
garanzia di qualità ai consumatori.
La Coca-Cola continuò ad aumentare i
profitti. Nel 1943 furono vendute più di 3
milioni di casse.
Per evitare che le bottiglie di Fanta fossero
distrutte dalle vibrazioni nei continui raid
aerei, venivano immagazzinate piene di acqua, in grotte e miniere. Tuttavia, nonostante tutti
gli sforzi per salvare i contenitori, nulla si poté fare per salvare le fabbriche. Le 43 aziende di
imbottigliamento furono distrutte. Alla fine della guerra, il governo nazista sollecitò la
compagnia a cambiare il nome in soli due giorni con addirittura la minaccia della
deportazione nei campi di concentramento.
Curiosamente Hitler si suicida il giorno dopo.
Daniele Crocetta
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Il marchio è il segno distintivo del prodotto di un imprenditore e ne indica la provenienza. Può
essere costituito da ogni nuova parola, figura o segno atto a contraddistinguere prodotti o
merci; la sua principale funzione consiste nell'individuare il prodotto e quindi distinguere una
determinata merce da un'altra.
Il contenuto del marchio deve rispondere, pena la sua nullità, ai seguenti requisiti:
liceità: non deve contenere nomi o immagini contrarie a norme di ordine pubblico o al
buon costume;
dell’intera
specificità: non può esaurirsi nel nome generico categoria di prodotti;
verità: non deve far nascere nel consumatore opinioni sbagliate sul tipo di prodotto e
sulle sue effettive caratteristiche;
novità: non deve essere uguale o simile ad altri marchi già registrati o in uso sul
mercato.
I marchi possono distinguersi in varie categorie a seconda:
del settore economico: troviamo i marchi di fabbrica, marchi di commercio e marchi di
servizi;
che individuino il prodotto proveniente da un singolo imprenditore piuttosto che
dall’intera categoria di produttori: distinguiamo i marchi individuali e i marchi collettivi;
dell’intensità della loro protezione: possiamo avere i marchi forti e marchi deboli.
Sono forti quei marchi di più difficile contraffazione perché sprovvisti di stretto
collegamento con il tipo di prodotto che individuano.
Sono invece deboli i marchi espressivi e descrittivi, che presentano una diretta relazione
con il prodotto che contraddistinguono.
Il marchio può essere acquisito in due modi:
l’Ufficio Italiano
con la registrazione cioè con il suo deposito e la registrazione presso
Brevetti e Marchi. La registrazione ha una validità di dieci anni e può essere rinnovata;
cioè con l’uso di fatto, per la prima volta, del
con il preuso, marchio.
Un marchio registrato gode, nella legislazione italiana, di una ampia tutela sia civile che
penale per la difesa di tutti quei diritti che derivano dall'uso esclusivo del marchio stesso,
permettendo quindi di bloccare qualsiasi comportamento sleale di un proprio concorrente.
Daniele Crocetta
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Il marchio può essere trasferito o concesso a terzi nei seguenti modi:
Vendita: può aversi anche indipendentemente dal trasferimento dell'azienda, ma ciò deve
avvenire senza trarre in inganno il consumatore sulla qualità del prodotto
Licenza d'uso: si consente solo l'uso del marchio, ma non è ceduta la proprietà; l'uso
può essere esclusivo se può usarlo solo il licenziatario, o anche non esclusivo se il titolare
del marchio continua ad usare il marchio insieme al licenziatario
Merchandising: è concesso in uso a terzi un marchio di rinomanza o celebre.
Il diritto al marchio si perde per:
scadenza della registrazione, in caso di mancato rinnovo;
trasferimento ad altri imprenditori;
da parte dell’avente diritto;
rinuncia
non uso per cinque anni consecutivi, anche se registrato;
volgarizzazione: nel caso in cui il marchio è diventato talmente noto e diffuso da non
individuare più il singolo prodotto ma l’intera categoria al quale appartiene. Il marchio
diventa “vittima di se stesso” e del proprio successo.
Il marchio Coca-Cola è stato ufficialmente registrato
nel 1893 nell’ufficio brevetti degli Stati Uniti, quando la
bibita aveva già una certa diffusione e veniva anche
pubblicizzata. Ma la società per tutelarsi ulteriormente,
cercò di rendere esclusivo anche il nome “Coke”
(chiamata così negli USA).
Il marchio ha rivestito per la multinazionale un
importanza primaria, in quanto fin dalla sua nascita è
bersagliata dalla concorrenza e per difendersi ha speso e spende migliaia e migliaia di dollari
per proteggersi dalle imitazioni. Secondo una stima, il marchio Coca-Cola è stato valutato in
E’
tre bilioni di dollari, una cifra assurda per un azienda che si occupa del settore beverage.
attraverso la notorietà di questo marchio che l’azienda è riuscita a diffondere il culto della sua
immagine nel resto del mondo.
Daniele Crocetta
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L’azienda Coca-Cola mercato, ed è l’azienda
è riuscita a divenire leader del con maggiore
successo nel mondo grazie alle strategie adottate.
Le strategie pubblicitarie si basano su:
Intensissima attività pubblicitaria su tutti i mezzi di comunicazione tra i quali spicca lo
strumento televisivo;
Aspettative di gratificazione del consumatore: la comunicazione fa leva sia su aspetti
materiali e razionali, sia su quelli della sfera emotiva;
Abitudini, mode, desideri tipici del contesto sociale;
Comunicazione coerente a livello globale, forza dell’impatto visivo, sponsorizzazioni.
Il sistema produttivo vede come suo punto di forza strategico la rete di imbottigliamento e la
che l’azienda ha creato nel tempo
rete distributiva
ovunque nel mondo.
L’azienda ha investito moltissimi dei suoi sforzi
strategici nello sviluppo della Brand Awareness: il
marchio Coca-Cola, trasmesso attraverso il packaging,
ecc. ha un’intensa funzione
la pubblicità, la promozione,
identificativa. Il logo, il nome, la bottiglia Contour, Il
babbo natale, gli orsi polari sono tutti aspetti
immediatamente e univocamente indirizzabili alla
compagnia .
Tutto ciò ha permesso che al marchio Coca-Cola
venissero sempre più associati i valori trasmessi dalle
operazioni pubblicitarie e quindi che si sviluppasse un meccanismo continuo di crescita della
Brand Image, per esempio la felicità come simbolo del prodotto, e della Brand Loyalty.
I prodotti Coca-Cola sono caratterizzati da attributi che spingono il consumatore alla
considerazione di questi beni come bevande che esaudiscono i suoi bisogni. E non solo di
d’azione molto più ampio, di soddisfazione
sete e idratazione ma con un raggio sociale e
personale. Uno dei meccanismi fondamentali riconoscibili è il fenomeno della fedeltà alla
il prodotto diventa a tutti gli effetti un’abitudine consolidata e il suo acquisto un
marca:
simbolo culturale.
Daniele Crocetta
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ma l’azienda non
Il ciclo di vita dei prodotti storici della compagnia è nella fase di maturità,
persegue l’obiettivo della massimizzazione dei profitti bensì quello della massimizzazione
della quota di mercato, strategia tipica di prodotti nella fase
dello sviluppo .
L’acquisto di prodotti Coca-Cola rientra a pieno titolo nelle
cosiddette decisioni di routine essendo tipici prodotti e beni
banali. Queste tipologie di prodotti rientrano quindi nei beni
di consumo.
Il gruppo di riferimento del consumatore di prodotti Coca-
Cola Company è trasversale, comprende cioè qualsiasi