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Sintesi Cattiva alimentazione tesina
La tesina di maturità descrive la cattiva alimentazione. L’italia è famosa nel mondo per essere la grande patria della buona cucina, peccato però che gli italiani non sono stati educati bene alla corretta alimentazione; infatti oggi si preferiscono sempre di più i fast food o i cibi d’asporto ai nostri piatti tipici e tradizionali; il ragù alla bolognese viene via via rimpiazzato dal sugo pronto in scatola, la pizza napoletana si può comprare congelata, già preparata e ,dopo qualche minuto nel forno a micronde, pronta da mangiare. Quali sono le motivazioni che spingono il popolo italiano a scegliere cibi precotti o a lunga conservazione? Alcuni si lasciano influenzare dal prezzo; i prodotti scontati o in offerta sono i primi che spariscono dagli scaffali perché non sempre c’è l’occasione di poter acquistare dei prodotti di marca ad un prezzo più basso e quindi la si coglie al volo ma sono sicuramente il tempo, la comodità e l’aspetto, i tre fattori principali che influenzano le scelte di tutti i giorni delle persone. La tesina permette anche vari collegamenti interdisciplinari con le varie materie scolastiche.
Collegamenti
Cattiva alimentazione tesina
Italiano- La cucina Futurista, manifesto di F.T. Marinetti.
Filosofia- Feuerbach, noi siamo quello che mangiamo.
Biologia- Grassi buoni e grassi cattivi: è importante sapere quali tipi di grassi servono al nostro organismo.
Inglese- Oliver twist, la malnutrizione nelle case lavoro nell'età vittoriana.
Tedesco- Bitterschokolade, libro attuale di Mjriam Pressler sull'obesità.
Attualità- Expo2015 affronterà il problema della nutrizione del pianeta.
“assurda religione gastronomica
l'abolizione della pastasciutta,
italiana” “collo spirito vivace e coll'anima
accusata di contrastare
appassionata generosa intuitiva dei napoletani [...] Nel mangiarla essi
sviluppano il tipico scetticismo ironico e sentimentale che tronca spesso
il loro entusiasmo.
a differenza del pane e del riso la pastasciutta è un alimento che si
ingozza, non si mastica. Questo alimento amidaceo viene in gran parte
digerito in bocca dalla saliva e il lavoro di trasformazione è disimpegnato
dal pancreas e dal fegato. Ciò porta ad uno squilibrio con disturbi di
questi organi. Ne derivano: fiacchezza, pessimismo, inattività nostalgica
e neutralismo.”
I GRASSI
Succede spesso di essere bombardati da consigli nutrizionali e diete
all’ultimo grido, diffusi attraverso i mass media, da messaggi pubblicitari
dell’industria alimentare o da suggerimenti di amici benintenzionati. La
pubblicità, in particolar modo, è una fonte di suggerimenti poco
attendibili in fatto di salute; dietro
ai messaggi pormozionali, infatti,
premono gli interessi delle
industrie alimentari. Durante un
colloquio con la nutrizionista Erika
Baldan, è emerso che
generalmente, chi vuole star
attento alla linea, tende ad
eliminare quasi completamente i
grassi e gli alimenti ricchi di
calorie e questo è un comportamento sbagliato! Seguire una dieta
ipolipidica può essere dannoso per il nostro organismo perchè le cellule
del nostro corpo, hanno una membrana cellulare costituita
principalmente da un doppio strato di fosfolipidi che contengono anche
colesterolo; privare il nostro organismo di grassi, quindi, significherebbe
indebolire le cellule e di conseguenza tutto l’organismo. E’ importante
perciò saper individuare i grassi “buoni”, quelli vitali, che contribuiscono
a soddisfare il nostro fabbisogno energetico giornaliero. A questo
proposito possiamo distinguere tre diversi tipi di grassi:
I grassi “saturi” (di origine animale) sono detti “cattivi” perché
responsabili dell’aumento del colesterolo nel sangue. A causa della loro
natura solida, tendono a formare lungo le pareti dei vasi sanguigni dei
depositi che favoriscono l’ostruzione delle arterie; i grassi saturi però
sono anche una fonte energetica per il nostro corpo e sono componenti
strutturali nella formazione della membrana cellulare.
I grassi "insaturi" Sono di origine vegetale e si dividono in
monoinsaturi e polinsaturi. Essi sono fondamentali per il nostro
fabbisogno energetico giornaliero, poiché sono privi di controindicazioni
per la salute dell’organismo. I grassi Polinsaturi in particolare contengono
gli acidi grassi omega 3, 6 e 9, costituenti di importanti sostanze di
regolazione del nostro organismo. L’omega 3 è contenuto nelle noci, nei
semi oleosi e nelle alghe (quindi anche nei pesci); l’omega 6 si ottiene
dagli oli vegetali come l’olio di girasole e la margarina. Esistono anche
omega 6 di origine animale (contenuta appunto nella carne rossa, che
erroneamente sta alla base dell’alimentazione odierna) e infatti, la quota
di questo tipo di acidi grassi, nella nostra alimentazione, è diventata
prevalente, mentre risulta carente l’apporto di omega 3. Oggi, il rapporto
fra omega 6 e omega 3 è di 20:1; l’ideale sarebbe invece un rapporto di
4:1. E infine l’omega 9 di cui un esempio è l’olio d’oliva.
E’ importante inoltre sottolineare che, nelle giuste quantità, gli acidi
grassi omega 3 ed omega 6 vengono riservati alla formazione delle
membrane cellulari, allo sviluppo della massa cerebrale e alla
trasmissione di impulsi nervosi. Se però la quantità dell’una prevale
nettamente sull’altra possono verificarsi degli squilibri.
I grassi trans alterati sono acidi grassi insaturi che, sottoposti ai
processi di idrogenazione cioè all’aggiunta di atomi di idrogeno, hanno
subìto la modificazione della loro struttura. Gli acidi grassi idrogenati
hanno un effetto dannoso per il nostro organismo decisamente superiore
rispetto a quello causato dai grassi saturi. Pericolosa è infatti la loro
incorporazione nella struttura delle membrane cellulari perché saranno
capaci di alterare il funzionamento delle cellule.
Nonostante questi grassi non contribuiscono al mantenimento della
salute del nostro corpo, sono abbondantemente utilizzati nell’industria
alimentare perché conferiscono all’alimento delle caratteristiche
particolari come la consistenza, la morbidezza e la spalmabilità.
Difficilmente però si vedono nominati fra gli ingredienti poiché la loro
presenza è mascherata dalla scritta grassi e oli vegetali che
erroneamente inducono il consumatore ad interpretare la presenza di oli
vegetali di qualità (tutto ciò che vegetale fa “bene”) come ad esempio
l’olio di oliva; in realtà, i grassi vegetali ampiamente usati nell’industria
alimentare sono i cosiddetti grassi tropicali per esempio l’olio di palma
e di cocco.
I COLORANTI
I coloranti alimentari sono sostanze prive di valore nutritivo, o impiegate
a scopo non nutritivo, addizionate durante la lavorazione dei prodotti
alimentari per conferirgli particolari sfumature cromatiche o per
esaltarne la colorazione originaria, conferendogli così un aspetto
invitante e più appetibile. L'impiego dei coloranti alimentari, pertanto,
mira essenzialmente ad incrementare l'interesse ed il gradimento dei
consumatori nei confronti dei prodotti a cui vengono aggiunti. Non a
caso, il consumatore medio percepisce la qualità di un alimento anche e
soprattutto dal suo aspetto; così, l'aranciata è buona solo se arancione, il
succo di menta se verde, il burro se giallino e via discorrendo. Dato che
l'impiego di coloranti alimentari può far apparire di buona qualità un
prodotto di per sé scadente, esistono alcuni alimenti per cui tale pratica è
proibita, ed altri per cui è possibile soltanto con le dovute limitazioni,
come ad esempio
latte, yogurt, uova acque minerali, carni, pollame, selvaggina, oli e
grassi d'origine animale e vegetale, farina, pane, pasta, miele, succhi di
frutta, concentrati di pomodoro e pomodori in scatola o in bottiglia, burro
di latte di capra e di pecora e diversi tipi di formaggio.
Per contro, le categorie nelle quali si fa il maggior utilizzo di coloranti
alimentari sono quelle delle bevande analcoliche, dei dolciumi e prodotti
da forno in genere (gelati, pasticcini, prodotti di confetteria), degli
integratori alimentari,
delle salse e dei cibi
preconfezionati.
I coloranti più pericolosi che si
possono trovare negli alimenti
sono l’E150D (o colorante
sintetico al caramello) e l’E128 (o
Rosso2G).
Il primo è il colorante che
conferisce al prodotto un colore
marrone scuro (come la coca-cola) e viene chiamato anche solfito
ammoniacale. Già dal 2007 diverse ricerche scientifiche avevano provato
la cancerogenità di questo colorante e l’Agenzia internazionale di ricerca
contro il cancro dell’Oms ha inserito nella lista delle 249 sostanze
potenzialmente cancerogene per la specie umana il sottoprodotto
residuo dalla lavorazione di questo colorante (4-MEI).
Mentre in Europa la notizia è scomparsa quasi subito dai mass media,
negli Stati Uniti l’attenzione è rimasta alta tanto che lo Stato della
California ha abbassato i limiti di presenza del 4-MEI nelle bibite in
vendita nel suo territorio.
Il secondo invece è un colorante che possiamo trovare nelle carni rosse
da prima colazione ( bacon, salsiccie..), è un colorante rosso sintetico
attualmente proibito in Europa (dal 28/7/2007). L'EFSA (autorità
europea per la sicurezza alimentare), però, esaminando qualche anno fa
il colorante E 128 rosso 2 G ha scoperto che tale sostanza viene
metabolizzata in anilina, composto cancerogeno. Alla luce di queste
considerazioni, l'EFSA ha concluso che sarebbe prudente considerare il
colorante in questione come preoccupante per la sicurezza.
LA COMODITÁ
Perché in genere vengono usati molto questi tipi di grassi nelle industrie?
conferiscono al prodotto delle qualità che lo rendono non solo bello
esteticamente ma anche buono e inoltre essi rallentano molto i processi
di degradazione, allungando quindi il periodo di conservazione che può
raggiungere anche un anno di vita. La comodità di questi prodotti è un
altro fattore che incide su queste scelte : è sicuramente molto comodo
avere sempre a portata di mano dei prodotti buoni e a poco prezzo
perché così si risparmiano tempo ed energie per preparare qualcosa che
sicuramente verrebbe meno buono di quello che si può comprare. Meno
buono, certo, ma molto più sano! Sapere cosa si mangia, la provenienza
di un prodotto, come è stato coltivato, come è stato lavorato, è molto
importante per conoscere a fondo ciò che si mangia; infatti aver cura del
nostro organismo è il primo passo per prevenire molte malattie,
intossicazioni, allergie e problemi di peso.
SOVRAPPESO E OBESITÁ
. Cosa sono l’obesità e il sovrappeso? Sono accumuli eccessivi di grasso
che potrebbero compromettere la nostra salute; questi infatti sono i primi
rischi per le morti globali. Secondo gli studi condotti dal World Health
Organization, l’obesità nel mondo è quasi raddoppiata dal 1980; Nel
2008 si è riscontrato che 1.4 bilioni di persone (da 20 anni in su) sono in
sovrappeso; di questi 300 milioni sono donne e 200 milioni sono uomini
Si pensi che circa 3,4 milioni di adulti muoiono ogni anno per i problemi
causati dalla loro obesità, infatti il 65% della popolazione mondiale vive
in città dove l’obesità e il sovrappeso uccidono più che l’anoressia. La
causa principale dell’obesità e del sovrappeso è il dislivello energetico
che corre tra le calorie consumate e quelle accumulate. Globalmente c’è
stato una maggiore assunzione di prodotti alimentari che sono molto
grassi e anche l’incremento dell’inattività fisica molto spesso dovuta alla
natura sedimentiaria di molte forme di lavoro.
I paesi a basso e medio reddito ora stanno affrontano un “doppio carico”
di malattie: mentre continuano ad affrontare problemi con le infezioni e
la malnutrizione, stanno sperimentando un rapido slancio verso i rischi
delle malattie non trasmissibili.
L’obesità e il sovrappeso, però, sono malattie che si possono prevenire:
ambienti e comunità di sostegno sono fondamentali nel plasmare le
scelte delle persone, aiutandoli a fare la scelta più sana per quanto
riguarda il cibo e a condurre una regolare attività fisica. Ad un livello
individuale, credo che si possano prevenire queste malattie limitando
l’assunzione di cibi molto grassi e calorici (quindi zuccheri e lipidi),
possono seguire una dieta , come quella mediterranea, che si concentra
soprattutto sull’uso di frutta e verdura (minimo 5 porzioni al giorno) e di
legumi(che sono ricchi di fibre e poveri di grassi) e iniziare una regolare
attività fisica (150 minuti all’incirca, a settimana).
“ BITTERSCHOKOLADE”
“Cioccolata amara” è la storia di Eva, una ragazza bionda di 15 anni che
frequenta il liceo Ginnasio, che ha problemi con il suo aspetto fisico:
vedendosi così grassa si deprime e per tirarsi su di morale, si consola
mangiando. Eva e' intelligente e brava a scuola, ma non ha una
buona volonta' difatti molte volte si propone di stare a dieta e non
mangiare a dismisura, ma altrettante volte si lascia andare. La situazione
va avanti immutata finche' non conosce un ragazzo ed Eva incomincia
lentamente a riprendere fiducia in se stessa fino a capire che "grasso"
non e' sinonimo di "brutto"
ALLERGIE E INTOLLERAZNE ALIMENTARI
La maggior parte delle persone può mangiare una grande varietà di cibi
senza alcun problema. Per una piccola percentuale di individui, tuttavia,
determinati alimenti o componenti
alimentari possono provocare reazioni
negative. Generalmente, il sistema
immunitario protegge il corpo dalle proteine
estranee dannose scatenando una reazione
per eliminarle. L’allergia alimentare è una
forma specifica di intolleranza ad alimenti o
a componenti alimentari che attiva il
sistema immunitario; l’intolleranza
alimentare, invece, coinvolge il metabolismo
ma non il sistema immunitario. L’allergia è
essenzialmente "un’alterazione immunitaria"