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Sintesi
Filosofia: Arthur Schopenauer

Storia: Ghandi e l'indipendenza dell'India

Inglese: Passage to India (Edward Morgan Forster)
Estratto del documento

Istituto Cavanis, Venezia - Liceo Scientifico, Classe 5ª

Maturità scolastica anno 2010/2011

Camilla Feiffer

“LE CASTE IN INDIA”

“Allora sei stato in India. Ti sei divertito?”

“No”.

“Ti sei annoiato?”

“Neppure”.

“Che ti è accaduto in India?”

“Ho fatto un'esperienza, l'esperienza dell'India”.

“E che cos'è l'India?”

“Come faccio a dirtelo?L'India è l'India, neppure io so veramente che cosa sia l'India, la sento

ecco tutto, anche tu dovresti sentirla. Sentirla come si sente, al buio, la presenza di qualcuno

che

non si vede, che tace, eppure c'è. Dovresti sentirla, laggiù, a oriente, al di là del

Mediterraneo, dell'Asia minore, dell'Arabia, della Persia, dell'Afghanistan, laggiù tra il Mare

Arabico e l'Oceano Indiano che c'è e ti aspetta”.

Alberto Moravia, “Un idea dell'India”, Milano, Bompiani 1962

Indice:

 Introduzione

 Situazione politica dell'India nel XX secolo

 E.M Forster “Passage to India”

 La società indiana e le origine delle caste

 La suddivisione delle caste

 L'induismo e Ambedkar

 Schopenhauer e Leopardi

 Gandhi

 Donne tra uguaglianza e discriminazione

 Caste ed intoccabilità nell'India di oggi

 Punto di vista antropologico

 Bibliografia

Introduzione

Il forte interesse per la storia recente dell'India mi è scaturito dalla personale esperienza vissuta

l'estate scorsa proprio in questo paese.

L'India la si ama e la si comprende solo vivendola, ma soprattutto la si sente dentro

emotivamente...come affermava Alberto Moravia in un suo reportage (più sopra ne è riportato un

frammento) dove scrisse in proposito: “L'India è l'India, la sento al buio che tace...eppure c'è”.

Ospite di una struttura di accoglienza per bambini orfani e malati come volontaria, ho vissuto

una realtà di grande sofferenza e povertà, caratterizzata però da uno spirito di rassegnazione

davvero sorprendente e totale che è proprio della loro cultura e religione.

Questo aspetto mi ha colpito particolarmente, così lontano e diverso dalla nostra concezione

occidentale della vita, tanto condizionata dal consumismo e dal materialismo, ma che mi si è

rivelata, in quel contesto, di una valenza enormemente positiva, ai fini della sopravvivenza ad

una così difficile realtà.

Questa mentalità è così radicata da infondere nel popolo indiano un profondo rispetto ed amore

per la vita, al di la di ogni possibile condizione umana da renderlo forte di una grande dignità.

La mia curiosità per una così particolare visione delle cose mi ha spinto a raccogliere

informazioni sulla storia dell'India, nel tentativo di trovare delle risposte concrete e comprendere

nel profondo quella straordinaria popolazione che tanto è rimasta nel mio cuore.

LA SITUAZIONE POLITICA DELL'INDIA NEL XX SECOLO.

L'India, come altre nazioni asiatiche ed africane, era ancora soggetta al Colonialismo inglese e

quindi dipendeva economicamente, legislativamente e giuridicamente dal governo della Gran

Bretagna.

La popolazione era dunque condizionata da regole ed ordini che erano estranei alla loro cultura e

tradizione, pur convivendo con la loro radicata fede religiosa che ne definiva nettamente la loro

suddivisione sociale.

Dopo la seconda Guerra Mondiale si impose il problema dell' indipendenza dall' Inghilterra, cioè

della Decolonizzazione, poiché gli alleati in Occidente stavano combattendo una guerra contro

la tirannide a sostegno dei diritti dei popoli oppressi.

S econdo il presidente degli Stati Uniti Roosevelt ciò valeva non solo per i territori europei

occupati dai Tedeschi e per quelli asiatici invasi dal Giappone, ma anche per le colonie, ed egli

intendeva usare la sua autorità per indurre la Gran Bretagna a impegnarsi in questo senso nella

Carta Atlantica del 1941.

Roosevelt si scontrò, su questo punto, con la ferma opposizione di Winston Churchill, ma la

pressione americana sulla Gran Bretagna per spingerla a dichiarare ufficialmente la sua

intenzione di promuovere il futuro autogoverno delle colonie

indiane e a intraprendere iniziative concrete per migliorarne le

condizioni sortì un notevole effetto.

Nel corso della guerra alcuni circoli governativi britannici

cominciarono a pensare seriamente al futuro e fecero propria

l'esigenza di accelerare il movimento verso l'autogoverno

delle colonie, pur senza stabilire ancora delle scadenze precise per la concessione

dell'indipendenza.

Solo nel 1942 fu promesso all'India, che avrebbe ottenuto lo status di dominion dopo la fine della

guerra. Soltanto a partire dal 1947 il Ministero delle Colonie britannico preparò un piano per il

graduale trasferimento del potere dalla madrepatria alle varie dipendenze territoriali, un piano

basato, però, sul presupposto che il processo avrebbe potuto richiedere una generazione o più.

Questo segnò la fine dell'impero coloniale britannico in India.

“PASSAGE TO INDIA” E.M. FORSTER

Un autore del XX secolo che in un suo famoso romanzo “Passage to India”, racconta il

contrasto delle diverse culture in India durante il colonialismo inglese è proprio E.M Forster.

Life and works

Edward Morgan Forster was born in London in 1879 and was educated at Tonbridge

School,Cambridge. During the college's years , between 1897 and 1901, he

became a member of a discussion society known as the

Apostles (formally named the Cambridge Conversazione

Society). Many of its members went on to constitute what

came to be known as the Bloomsbury Group, of which

Forster was a peripheral member in the 1910s and 1920s.

After leaving Cambridge he travelled in Italy,and Greece with

his mother.

His first novel, Where Angels Fear to Tread, was published in 1905 and was followed in quick

succession by The Longest Journey, but it was the publication of Howards End in 1910,which

was to confirm Forster as one of the major novelists of his time.

Foster did not publish another novel until A Passage to India came out in 1924.

In 1921 he went to India which he had visited for the first time in 1912, and there immerse

himself in the country's culture and religions. Upon his return to England he completed his most

novel, A Passage to India,which he had begun writing during his first visit to the country.

Although this novel, Foster continued to enjoy an extremely active intellectual life and he

continued to write short stories and essay.

He died in 1970.

Passage to India

A Passage to India it is a vivid potrait of Indian's society under colonialist rule.

This novel tells the story of a young man Muslim doctor, Aziz, whose enthusiastic attitude

towards his English rulers undergoes a radical revision when he is accused of assaulting a young

English women on a tour of the Marabar caves.

The text is divided in three parts ,which ,according to Foster,correspond to the three season of

Indian weather, Mosque,the cool weather, Caves, the hot weather, and the Temples, the rains.

The novel is set in the Indian town of Chandrapore,

which is divided into the old Indian quarter and a

British Civil station. The City Magistrate, Ronny

Heaslop, is engaged by Miss Adela Quested, who

decides to visit India with the Ronny’s mother, Mrs

Moore. One night Mrs Moore meets a Muslim

doctor, Aziz, at the Mosque. They soon became

friends, and he invites Mrs Moore and Adela to visit the Marabar Caves, which are about 20

miles from the town.

At the enter of the caves, Mrs Moore suffer a nervous crisis, then she suggest that Aziz and

Adela should continue the exploration of the cave without her. During the visit a not well define

incident happens, and when Adela comes out from the caves, she accuse Aziz to raped her. This

accusation against Aziz, who is very well considered by his countrymen, creates great

antagonism between the two races, and on the English party, only Mr Fielding, the headmaster of

the local college, an old friend of Aziz, believe in his innocence; and Adela is surrounded by the

formal concern of the British community. At the trial she is near to a state of nervous collapse;

finally she declares that she has made a mistake. Aziz is acquitted and released, but he lose any

kind of faith in English justice. Then, Aziz, go to live in an isolated village, bringing up his

family far away from the English influence. Here, Aziz, is visited by his old friend Fielding and

they speak about the broken of their friendship caused by the intolerable presence of England in

India.

Features and themes

A Passage to India is a novel about human relationships and in particular those between people

from different cultures. The book is set in colonial India at the time of the British domination.

Unlike previous writers, Forster does not give us an idealised vision either of India or of British

Empire. On the contrary, he is highly critical and realistic about the injustices perpetrated by the

British rulers and their consequences.

Most of the white people in the novel are portrayed as ignorant and insensitive to Indian culture

and sensibility.

A passage to India is therefore also a novel about racial discrimination which describes and

analyses the relationship between the British and Indian as well as the complexities of the

colonial situation.

From a stylistic point of view the novel is told a fairly traditional way,and is told by an

omniscient narrator and the point of view changes from character to character.

LA SOCIETA' INDIANA

Le origini delle caste indiane:

L'origine della divisione in caste della società indiana risale alla penetrazione degli arii (o

indoeuropei) in India nel corso del secondo millennio a.C. Essa si ricollega a divisioni funzionali

e rituali (per esempio tra sacerdoti e guerrieri) presenti in molte popolazioni indoeuropee le cui

tracce sono ben riconoscibili sia nel mondo greco antico sia in quello celtico o germanico. Il

meccanismo castale fu inizialmente usato per tener separati i ruoli dei dominatori da quelli dei

dominati, com'è chiaramente indicato dal termine sanscrito varna (colore) che indica

tradizionalmente le principali suddivisioni e che riflette la originaria differenza razziale tra

F

indoeuropei (chiari) e indigeni (scuri). u codificata la distinzione fondamentale, in ordine

gerarchico, tra Brahmani (sacerdoti), Kshatrya (guerrieri), Vaishya (mercanti e artigiani) e

Shudra (servi), cui si aggiungevano i "fuori casta", genericamente indicati come paria o

intoccabili, esclusi dal novero castale per la spregevolezza dell'occupazione o per aver perso,

violandone le norme, l'appartenenza alla casta e, con essa, i diritti sociali e i ruoli nella ritualità

religiosa. Le caste, infatti, impongono una serie assai complessa di regole, tra cui, principale,

l'endogamia (la possibilità cioè di sposarsi solo all'interno della casta), e numerose disposizioni

di purezza rituale, tra cui l'astensione da certo cibo (i brahmani dovrebbero essere rigorosamente

vegetariani) o il divieto di contaminazione con caste inferiori (attraverso rapporti sessuali o

anche semplicemente con il contatto fisico, o con la spartizione di cibi e bevande ecc.).

È esclusa comunque in via di principio, qualsiasi mobilità intercastale e in aree rurali è ancora

frequente una distribuzione spaziale tra caste diverse all'interno di uno stesso villaggio, con

quartieri separati e pozzi separati.

L'istituzionalizzazione del sistema castale, che lo rese un perno nella vita sociale e religiosa degli

indiani e nell'organizzazione economica professionale, avvenne tuttavia con molta gradualità nel

corso del primo millennio a.C.

Il sistema della caste trovò una giustificazione religiosa nel primo dei testi sacri

dell’Induismo, il Rig Veda che afferma ,come già citato sopra, la suddivisione naturale della

società in quattro varna, ovvero quattro suddivisioni a seconda delle funzioni che vi svolgevano i

suoi membri e assegnate non in base alla nascita ma in base alle qualità naturali di ogni

individuo.

Ogni casta ha il proprio dharma, ossia una serie di doveri da compiere. Si tratta perlopiù di

preghiere, di servizio nei confronti della comunità, di dominio delle proprie passioni. Secondo le

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