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Chimica - Come si ottiene l'estere, i trigliceridi, azione detergente dei saponi
Arte - Rappresentazione della bolla di sapone in John Everett Millais, Chardin, Manet
Storia - La bolla finanziaria, definizione, crisi del 1929, crisi attuale (2008)
INTRODUZIONE
Sin da quando ero piccola Martina, mia sorella, è sempre stato il mio punto di riferimento.
“Abbiamo condiviso tutto: genitori, casa, animali, festeggiamenti, catastrofi, segreti. I fili della
nostra esistenza sono ormai talmente intrecciati che resteremo unite per sempre. Non potrò mai
sentirmi completamente sola, sapendo che sei sul mio stesso pianeta*”. Il nostro gioco preferito
erano le bolle di sapone. Ah! che meraviglia, le bolle di sapone!
C'è qualcosa di più affascinante, magico e allo stesso tempo fragile di quelle piccole sfere
iridescenti di acqua saponata?
Le bolle incantano grandi e piccini con la loro bellezza e poco importa se l'effetto scompare in
un attimo: il fascino è nel loro essere così straordinariamente belle ma anche incredibilmente
fugaci. La bellezza, la magia per i bambini sono nell'attesa, nella voglia di vederle ricomparire
dopo che gli sono esplose tra le dita appena hanno cercato di afferrarle. Una palestra di vita per i
più piccoli, per tutte le grandi passioni: le insegui, le insegui e quando pensi di averle
afferrate...non ci sono più e devi ricominciare a correre perché loro sono già un po' più in là, al
prossimo traguardo da raggiungere. Ma l'alchimia magica di bellezza e fugacità, non incanta
solo bambini e adulti rimasti un po' tali.
Tre anni fa mia sorella è partita per andare a vivere all'estero, il distacco è stato per me
devastante. Il nostro rapporto da regolare che era si è tramutato in chiacchiere occasionali, causa
impegni. Ma la distanza non ha diminuito il bene che le voglio e quando i miei professori ci
hanno chiesto di trovare l'argomento su cui incentrare la tesina ho deciso di dedicarle il lavoro
conclusivo del mio percorso di studi superiore, basando la mia tesina sul simbolo della nostra
felice infanzia: la bolla di sapone.
*citazione Pam Brown, autrice britannica teatrale e cinematografica
2
IL PROBLEMA DELLE SUPERFICI MINIME (detto anche di Plateau)
Prima di affrontare la questione introduco sinteticamente il:
Percorso più breve fra n punti che semplifica il problema di Plateau. Quesito quotidiano come
“Qual'è il modo più economico dii costruire delle strade che colleghino tra di loro tre città?” ha
come obiettivo quello di minimizzare la lunghezza complessiva della rete stradale. Questo
problema ha soluzione sperimentale nella fig. 1 nella quale due lamine di plastica sono state
distanziate da alcune sbarrette uguali fissate nei punti che si vogliono minimizzare. Se si
immerge il tutto nell'acqua saponata e poi lo si estrae, dopo qualche secondo è possibile
osservare il modo in cui la lamina di sapone si è disposta.
Figura 1
Se il problema viene modificato cercando la distanza ottimale fra quattro città si vengono a
stabilire una serie di proprietà che tale soluzione deve avere per essere ideale:
• tutti i tratti di strada devono essere rettilinei
• gli unici incroci possibili sono quelli con angoli di 120° (dimostrazione con l'esempio
dell'incrocio ad “x” che può' essere minimizzato dal modello della fig. 2)
Figura 2
3
Ma perché si forma la bolla di sapone?
Soffiando su una lamina precedentemente immersa in soluzione saponata, la superficie si
espande e, quando smettiamo di soffiare, essa tende all'equilibrio. La bolla assume la forma
sferica perché, a dimostrazione del matematico Schwarz del 1884 che vale per un piano euclideo
e nello spazio a tre dimensioni, la circonferenza racchiude la massima superficie con il minimo
perimetro e la sfera, che è l'equivalente della circonferenza nello spazio tridimensionale, è il
solido che ha il massimo volume a parità di superficie.
Infatti le bolle seguono il principio fisico di minimizzazione, una legge di "sforzo minimo". In
una bolla di sapone la tensione superficiale tende sempre a minimizzare la superficie: per una
data quantità di volume d’aria (quello da noi soffiato) la forma con la superficie più piccola è la
sfera.
Dopo questa premessa trattiamo il problema del fisico belga Plateau il quale indaga il:
Quesito delle superfici minime e sfruttando le proprietà fisiche dell'acqua saponata (come la
tensione superficiale) trova forme del tutto nuove.
Una delle prime figure di equilibrio di cui si occupa Plateau è il catenoide, figura di rotazione
ottenibile ruotando intorno ad un asse verticale z in un riferimento cartesiano xyz una curva
detta catenaria (forma di una fune ideale appesa per i due estremi, dove per fune ideale si
intende che essa è perfettamente flessibile, senza spessore). La catenoide è la forma assunta da
una pellicola con bordo formato da due circonferenze uguali e affacciate.
Figura 3 Figura 4
4
Durante i suoi esperimenti, Plateau riesce sempre ad ottenere una lamina saponata, qualunque
sia la forma del telaio usato. Questi esperimenti quindi dimostravano che le superfici minime
finora conosciute non erano che una piccolissima parte delle superfici minime esistenti. Visto il
successo degli esperimenti di Plateau, da allora il problema di trovare la superficie di area
minima avente come bordo un qualunque numero di curve chiuse nello spazio, prende il nome di
problema di Plateau.Il principio generale che è alla base del lavoro di Plateau permette di
realizzare tutte le superfici di curvatura media nulla e le superfici minime, di cui si riconoscono
o le equazioni o la generatrice geometrica.
Un'altra superficie minima considerata da Plateau è quella dell'elicoide che si ottiene usando un
telaio di filo di ferro modellato ad elica (fig. 5). Ma ci sono anche diversi esperimenti
interessanti con le lamine di bolle. Infatti, partendo dalla struttura del cubo ed eliminando due
coppie di lati opposti delle basi, si ottiene un telaio che produce una lamina di una forma molto
speciale, che ricorda proprio quella di una sella (fig. 6).
Figura 5 Figura 6
5
PROCESSO DI SAPONIFICAZIONE
Ma di cosa sono fatte le bolle? Come fa il sapone con della semplice acqua a creare delle sfere
così perfette? La risposta è l'estere, ma per capire come si ottiene è necessario prendere in
considerazione il gruppo carbossilico (-COOH) nel quale il carbonio presenta una ibridazione
degli orbitali sp², mentre nella reazione si intende per R la catena di CH -CH -. Questo gruppo
carbossilico appartiene agli acidi carbossilici.
Quest'ultimi si differenziano in saturi (per la presenza di doppi legami) ed in insaturi.
I primi fra questi sono presenti nei grassi di origine animale come nel burro e nello strutto ed a
temperatura ambiente, quest'ultimi si presentano allo stato solido.
In contrapposizione i grassi di origine vegetale (come per esempio nell'olio) sono caratterizzati
da acidi carbossilici insaturi.
Ora, prendiamo in considerazione una reazione di sostituzione nucleofila fra un acido
carbossilico ed un alcol caratterizzato da un gruppo ossidride (OH), nel quale il carbonio è
ibridato sp³. Per la maggiore elettronegatività dell'ossigeno rispetto all'idrogeno gli elettroni di
legame risultano essere maggiormente attratti dall'ossigeno. Questo comporta una parziale carica
negativa dell'ossigeno mentre l'idrogeno, parzialmente carico positivamente, cercherà degli
elettroni e quindi la stabilità.
Nel gruppo ossidride (OH) avviene una rottura eterolitica (la differenza di elettronegatività fra
l'ossigeno e l'idrogeno risulta essere maggiore di 0,4). A questo punto l'idrogeno cerca elettroni
nel gruppo -OH dell'acido, infatti l'ossigeno risulta avere 4 doppietti di elettroni liberi.
L'alcol perciò, perdendo H , si comporta da acido (secondo la definizione di Brønsted-Lowry).
A questo punto il carbonio dell'acido risulta essere un carbocatione (gruppo di atomi contenente
un carbonio con solo sei elettroni, quindi con una carica positiva, può' essere primario RCH ,
secondario R CH , o terziario R C )
Date le cariche opposte dalla reazione di sostituzione nucleofila otterrò:
Dove è presente la base per i saponi: l'estere. 6
A questo punto prendiamo in considerazione come si ottengono i trigliceridi, cioè mediante una
reazione fra alcol glicerino ed un acido grasso
Ciò che si ottiene dalla reazione risulta essere idrofila, la parte evidenziata in blu, mentre
idrofobica quella circondata del colore rosa
La testa polare rappresenta la parte idrofila mentre la parte idrofobica è rappresentata con una
coda come illustrato nella fig. 7 Figura 7
Quando al trigliceride si aggiunge una base forte come NaOH che si scompone come Na + OH
La reazione tra il trigliceride ed una base forte si sviluppa nel seguente modo:
Perciò dalla reazione si ottiene un alcol e del sapone
7
Ma come si spiega l'azione detergente? Quest'ultima è dovuta appunto per la particolare
struttura del sapone in cui la catena lunga è idrofoba (insolubile in acqua, ma solubile nelle
sostanze apolari) mentre la testa risulta essere solubile in acqua (fig. 8). Perciò la coda
idrocarburica si scioglie nel composto non polare come lo sporco/il grasso mentre la testa ionica
favorisce il passaggio in acqua dello sporco. Figura 8
Infatti data la notevole lunghezza della catena apolare esse si aggregano formando delle micelle.
Alle molecole dell'acqua vengono infatti rivolte le teste polari che si legano con un legame ad H.
Per poter svolgere con efficacia un'azione detergente, il sapone ha bisogno di acqua dolce. Se
quest'ultima fosse salata sarebbe presente Na + Cl che si legherebbe tramite dipolo-dipolo con
l'acqua, venendo a formare sali insolubili, che allontanerebbero dall'ambiente le molecole di
sapone. 8
RAPPRESENTAZIONI DELLA BOLLA DI SAPONE
Ma da quando hanno cominciato a rappresentare le bolle di sapone? Quest'ultime sono state
raffigurate sin dall'antichità. Al museo del Louvre è conservato in vaso etrusco su cui sono
dipinti alcuni bambini che soffiano dentro delle cannucce e si divertono a fare le bolle. Sembra
quindi che gli antichi conoscessero le sfere lucenti che si ottengono soffiando all'estremità di un
tubo, utilizzando una soluzione particolare. Probabilmente per i bambini dell'antichità le bolle di
sapone erano divertenti quanto lo sono per i bambini d'oggi.
John Everett Millais dipinse “Bubbles” (fig. 9)
Figura 9
“Bubbles” è stato dipinto nel 1885-86 . Questo quadro rappresenta un ragazzo che soffia bolle
con un tubo e una ciotola di acqua e sapone. Il giovane era il nipote dell'artista, Willie James il
quale originariamente aveva intitolato la propria opera “Mondo di un bambino” , ma poi lo
cambiò. Le bolle, nell'intenzione dell'artista, sono fragili e hanno un breve momento di bellezza
prima di scoppiare, trasmettendo il tema della brevità della vita umana , della caducità della
bellezza e l'inevitabilità della morte. Millais dipinge inoltre una falce, per indicare che la
bellezza sfiorisce e che la morte attende tutti noi.
9
Chardin in “Les bulles de savon” (fig. 10) attribuisce alla bolla di sapone un personale valore.
Figura 10
Chardin è affascinato dal mondo e dai giochi degli adolescenti. L'artista abbandona temi
allegorici e mette in evidenza lo stupore dei ragazzi. L'aspetto fisico della bolla è dipinto con
cura e con una particolare attenzione alle iridescenze che si formano sulla superficie. La
straordinaria sensibilità dell'artista è data dalla rappresentazione del bambino che si alza in punta
di piedi per guardare incantato la bolla che il ragazzo più grande sta realizzando.
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Il tema della bolla è affrontato anche nel XIX secolo da Manet con l'opera “ Le bolle di sapone”
(fig.11). In quest'opera l'artista, come Chardin, non fa riferimento ad una allegoria ma
all'umanità dei ragazzi. Figura 11
Il ragazzo si diverte a fare la bolla: l'opera è tutta incentrata sulla figura del giovane e sulla
corrispondenza fra luce ed ombra. La pennellata è caratteristica: sciolta e rapida. La freschezza
del pittore è tale da conferire al soggetto grande realismo ed immediatezza.
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BOLLA FINANZIARIA NEL 1929
Ogni pittore, si sa, conferisce alla bolla di sapone un valore morale e culturale, metaforicamente
però la bolla di sapone può essere vista nella storia. Ma, cos’è una bolla dei prezzi?