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Sintesi
Storia - Nascita e sviluppo delle due principali correnti economiche, Comunismo e Capitalismo;
Scienza - Termodinamica, Entropia, Relatività di Einstein;
Filosofia - Sturm und Drang, Bioeconomia, Wilhelm Dilthey, Friedrich Nietzsche;
Italiano - excursus letterario dall'Illuminismo a Montale, sempre nell'ottica del rapporto uomo-natura, che cambia con le dovute conseguenze.
Storia dell'arte - "Der Wanderer über dem Nebelmeer", "Il viandante sul mare di nebbia" di Caspar David Friedrich e "L'urlo" di Edward Munch;
Latino e Greco - Lucrezio, poesia pastorale, poesia bucolica, Virgilio;
Inglese - Lyrical Ballads di William Wordsworth, Edmund Burke
Estratto del documento

Biostoria e

Bioeconomia

Gentile Paola Lucia Liceo Classico Gulli e

Acireale

Pennisi,

Classe III D

A.S. 2012/2013 1

In copertina, Lady Landfill Skyscraper

Progetto del trio serbo Milorad Vidojević, Jelena Pucarević e Milica Pihler che cerca di fornire una

soluzione concreta alla la sterminata isola di plastica che fluttua

Great Pacific Garbage Patch,

nell’Oceano Pacifico. La struttura dovrebbe succhiare i rifiuti dalla base, convogliarli verso il cuore

dell’edificio galleggiante e riciclarli. Tutto ciò senza dimenticare case e uffici per gli esseri umani,

non solo gli abitanti-marinai che gestiranno l’operazione-pulizia. Un complesso sistema di

bilanciamento idrico manterrà la struttura in equilibrio durante le operazioni di ripescaggio della

plastica e dalle procedure di riciclo proverrà anche l’energia necessaria ad alimentare parte del

fabbisogno della Lady Landifill Skyscraper. 2

Sommario ................................................................................................................................

Biostoria e Bioeconomia 4

Prefazione ..................................................................................................................................................... 4

1.1 Introduzione ....................................................................................................................................... 4

............................................................................................................................

2.1 I peccati dell’economia 5

2.2 Mente e natura ....................................................................................................................................... 7

2.3 Anima e natura ................................................................................................................................ 11

..............................................................................................................................................

3.1 Conclusioni 14

Mappa concettuale..................................................................................................................................... 16

3

Tesina Maturità

A.S. 2012/2013

Liceo Classico Acireale.

Gulli e Pennisi,

Classe III D.

Biostoria e Bioeconomia

A cura di Gentile Paola Lucia

Prefazione

Il titolo della presente tesina e le argomentazioni in essa contenute sono ispirate al libro Tempi

di Enzo Tiezzi, professore ordinario di Chimica fisica all’Università di Siena.

storici tempi biologici

La prima, tuttavia, segue un percorso differente rispetto al secondo: mentre quello guarda al

futuro, questo elaborato, al contrario, guarda al passato e a quelle istanze che hanno condotto alla

condizione presente.

Da ieri a oggi passando attraverso una frattura che ha alterato gli stretti rapporti tra uomo e natura,

delicati all’interno di un sistema complesso e in precario equilibrio.

1.1 Introduzione

Il binomio uomo – natura ha sempre costituito un sistema nel quale queste due componenti sono

legate strettamente da un rapporto di cause ed effetti. Tuttavia, mentre il primo non potrebbe fare

a meno della seconda, questa oggi si sta deteriorando ad un ritmo ormai insostenibile non solo a

causa dello sfruttamento smisurato, ma anche per alcune scelte attuate dall’uomo nel corso della

sua permanenza sul pianeta Terra.

Il professor Tiezzi, presentato nella Prefazione, ipotizza gravi crisi energetiche ed alimentari entro i

prossimi 40 anni con conseguenza possibile l’estinzione del genere umano insieme ad altre forme

di vita animali e vegetali. Si parla proprio di questo, della sopravvivenza della specie umana.

Come siamo arrivati fino a questo punto? Quale via ha percorso l’uomo per giungere a tale bivio?

Sì, si tratta di un bivio e non di una strada senza vie di fuga. Le decisioni dell’uomo di oggi

possono cambiare il destino di colui che verrà dopo di lui. Per fare ciò sono necessarie delle basi

dalle quali partire e il professore sopracitato ne indica alcune quali il connubio tra materie

strettamente scientifiche (fisica e biologia) e umanistiche (storia e filosofia), una « conoscenza di

specie » e riforme economiche e politiche su basi ecologiche.

Quello che deve cambiare, principalmente, è il rapporto dell’uomo con l’ambiente nel quale vive;

rapporto che non è sempre stato così, la natura non è sempre stata « tosata e pettinata » [1]

Nel mondo greco, secondo la visione che deriva dal Romanticismo, esiste una grande armonia che

subirà una decisiva frattura in un momento ben preciso della storia. Essa determinerà

l’impossibilità di ritornare allo « stato di natura » auspicato da Rousseau e dai romantici suoi

contemporanei.

Tutto ciò verrà affrontato nei capitoli successivi di tale elaborato.

[1] Luigi Pirandello, la citazione originale è « ...Poveri alberi cittadini, tosati e

Uno, nessuno e centomila;

pettinati! » 4

2.1 IL GRANDE PECCATO DELL’ECONOMIA

Vi è un errore.

Tutte le teorie economiche fin’ora attuate hanno fatto lo stesso sbaglio.

Hanno una mancanza fatale.

Si prendano in esame, ad esempio, i fondamenti del Capitalismo, movimento essenzialmente di

Destra; in seguito verranno affrontati anche quelli del Comunismo, di Sinistra, per e

par condicio

per affrontare l’argomento in modo quanto più lontano da schieramenti di sorta; entrambe le teorie,

infatti, verranno parimenti criticate.

Sin dal XII secolo il termine “capitale” era adoperato per indicare il denaro o i beni; solo a partire

dal XVII cominciò a essere impiegato il termine “capitalista” per indicare il proprietario di capitali.

Soltanto negli ultimi decenni del XIX secolo si cominciò, invece, a parlare propriamente di

Capitalismo, analizzato per la prima volta dal sociologo tedesco Werner Sombart ne Il capitalismo

un'opera pubblicata nel 1902. Bisogna però sottolineare che sulle origini del capitalismo, e

moderno,

sulla sua stessa definizione, sin dal XIX secolo si svilupparono intensi dibattiti economici,

sociologici e storici.

Karl Marx, ad esempio, fece del capitalismo una tappa fondamentale della storia dell’umanità,

caratterizzata dalla lotta di classe, oltre che un simbolo della vittoria della borghesia sulla nobiltà

feudale. Secondo il pensatore tedesco, il sistema capitalistico aveva la sua principale

contraddizione nel fatto che il suo sviluppo portasse con sé la nascita e la concentrazione del

proletariato, cioè della classe sociale antagonista al capitalismo perché oggetto dello sfruttamento,

e quindi destinata ad abbatterlo. Tuttavia Sombart, come opponendosi a Marx, a proposito del

proletariato affermò che « il capitalismo produce dal suo seno gradualmente anche il tipo di

lavoratore a lui adatto » quindi, in teoria, incapace di ribellarsi. Allo sviluppo del capitalismo

[2]

contribuirono in maniera determinante anche le opere di pensatori come Adam Smith e David

Ricardo, le cui dottrine economiche si fondavano su un principio apparentemente logico ed equo:

ognuno può e deve poter fare quel che vuole della propria vita e soprattutto del proprio capitale.

« Il capitalismo è un'ingiusta ripartizione della ricchezza.

»

Il comunismo è una giusta distribuzione della miseria.

- Winston Churchill -

Parallelamente, e quasi a volersi opporre al Capitalismo, si sviluppò il Comunismo, insieme di idee

economiche, sociali e politiche, accomunate dalla prospettiva di una stratificazione sociale

egualitaria, che presuppone la comunanza dei mezzi di produzione e l'organizzazione collettiva

del lavoro. Tra i comunisti si trovano marxisti, anarchici, utopisti e le varie correnti del Novecento,

dai trotzkisti, ai leninisti, ai libertari.

Karl Marx e Friedrich Engels definirono Comunismo come « la dottrina delle condizioni della

liberazione del proletariato [cioè di] quella classe della società che trae il suo sostentamento

[2] Werner Sombart, Il Capitalismo moderno (Der moderne Kapitalismus), 1902. 5

soltanto e unicamente dalla vendita del proprio lavoro, e non dal profitto di un capitale » [3]

Nella visione anarchica vi è radicata, invece, l'idea che al realizzarsi del Comunismo si accompagni

congiuntamente il dissolvimento dello Stato in quanto non più necessario. Michail Bakunin

definirà Marx come « ...Un comunista autoritario e centralista. Egli vuole ciò che noi vogliamo: il

trionfo completo dell'eguaglianza economica e sociale, però, nello stato e attraverso la potenza

dello Stato, attraverso la dittatura di un governo molto forte e per così dire dispotico, cioè

attraverso la negazione della libertà. » [4]

Prestando attenzione, in tali “dottrine” si prendono come punti principali il possesso dei mezzi di

produzione, il capitale, il valore di una merce, il lavoro, le classi sociali; elementi da non trascurare,

sia chiaro. Tuttavia - come ho già anticipato - esse hanno una grave assenza che, col passare del

tempo, è diventata sempre più pressante: la natura.

Non hanno considerato il fatto che il pianeta Terra, i suoi territori, le sue risorse non siano senza

limiti e in un , non vi può essere la crescita infinita auspicata da tutti gli

sistema dissipativo [5]

economisti, anche odierni. Fondamentalmente, secondo il professor Tiezzi, sarebbe questa una

delle cause della crisi che coinvolge al momento il mondo.

Quanto e in quali termini, allora, la natura influisce sull’uomo?

Nei due capitoli successivi si risponderà a questa domanda; nel primo dal punto di vista

prettamente scientifico, nel secondo da quello umanistico.

[3] Karl Marx e Friedrich Engels, Manifesto e princìpi del Comunismo (Manifest der Kommunistischen Partei), 1848.

[4] Michail Bakunin, estratto di una lettera del 1872.

[5] « »

Sistema dissipativo è un termine coniato da Ilya Prigogine, premio Nobel per la Chimica, e per esso si intende un

sistema termodinamicamente aperto che lavora in uno stato lontano dall'equilibrio termodinamico scambiando con

l'ambiente energia, materia e/o entropia. I sistemi dissipativi sono caratterizzati dalla formazione spontanea di

anisotropia, ossia di strutture ordinate e complesse. Questi sistemi, quando attraversati da flussi crescenti di energia e

materia, possono anche evolvere, passando attraverso fasi di instabilità ed aumentando la complessità della struttura

(ovvero l'ordine) e diminuendo la propria entropia. Tale concetto verrà ampliamente discusso in seguito. 6

2.2 MENTE E NATURA

Come già anticipato, in questo capitolo verranno affrontati i problemi nati dal rapporto attuale tra

uomo e natura dal punto di vista scientifico e saranno, infine, avanzate delle proposte di soluzioni

a tali difficoltà.

« Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.

La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi.

La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura.

È nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie.

Chi supera la crisi supera se stesso senza essere "Superato".

Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà,

violenta il suo stesso talento e da più valore ai problemi che alle soluzioni.

La vera crisi, è la crisi delle'incompetenza.

L'inconveniente delle persone e delle Nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d'uscita.

Senza la crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.

Senza crisi non c'è merito.

È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lieve brezze.

Parlare di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi è esaltare il conformismo, invece, lavoriamo duro.

Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa,

»

che è la tragedia di non voler lottare per superarla

- Albert Einstein -

« Die Energie del Welt ist Konstant » [6]

« L'energia totale contenuta nell'universo in tutte le sue forme è invariabile » è il primo principio

della termodinamica o principio generale di conservazione dell'energia. Questo implica il fatto che

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