Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Filosofia: Karl Marx e Friedrich Engels
Storia: Adolf Hitler e Benito Mussolini
Storia dell'arte: Vincent Van Gogh e Paul Gauguin
Matematica: la potenza di un binomio
Fisica: elettricità e magnetismo
Astronomia: le stelle doppie
Inglese: i coniugi Shelley
Latino: Properzio e Cinzia
cose che investe entrambe le prospettive coinvolte nel faccia a
faccia: esse sono messe, così, in condizione di rendersi
maggiormente consapevoli dei propri limiti come delle proprie virtù.
La chiave che apre la cella dell’opprimente indifferenza sta lì, a
portata di mano: è nel dialogo, nell’esperienza di una realtà che
porta due mondi affini ad accostarsi, o due entità opposte a
collidere, in un continuo gioco di fusioni e disgregazioni in grado di
generare fenomeni dalla potenza inesauribile, che cambiano in
perpetuo la maniera di percepire l’infinito universo che si schiude
davanti ai nostri occhi.
Un semplice rapporto (ideologico e personale) tra due spietati
dittatori è capace, con la sua aberranza, di imprimere in noi un
ricordo indelebile, di suscitare il giusto disprezzo verso orribili
iniquità. L’armonia di una legge immutabile che rivela l’analogia
sottesa a fenomeni fisici e astronomici distanti all’attenzione di uno
scrutatore superficiale; la perfezione di una relazione matematica
nella disarmante coerenza manifesta nell’associazione di due
singole unità che, amplificandosi nell’unione, originano qualcosa di
nuovo e di più complesso; queste circostanze contribuiscono a far
progredire la nostra mentalità, inducendoci a porci delle domande
sulla straordinaria ricorrenza di norme razionali che paiono celarsi
ovunque. E che dire poi di una certa filosofia nata dalla convergenza
di un paio di menti particolarmente abili nello smascherare i
meccanismi a fondamento della storia dell’uomo per esortare
individui sfruttati a combattere un nemico impari, ristabilendo la
legittima uguaglianza? E di un poeta che, aderendo alle concezioni
di colui che riteneva un maestro da imitare, si convinse di voler
dare una sfumatura intimistica e non più classica alla propria opera,
ergendosi a padre di un’intera e rivoluzionaria corrente letteraria?
Di due pittori agli antipodi, che, entrando in stretto contatto
reciproco, scrissero uno dei capitoli più fiorenti della propria
produzione artistica (e più grigi della propria biografia)? Di un
giovane e presto famoso autore, ispirato dall’attrazione verso una
donna alla redazione di componimenti insuperati per la loro carica
espressiva, infiammata da un amore che traspare in tutta la sua
sincerità e devozione? Di due letterati inglesi, amanti, diversi, ma
romantici e sognatori, spintisi, pur nella vicendevole eterogeneità
dei loro scritti, a focalizzare la propria indagine sul medesimo
disagio, patito dall’uomo nella società come nella propria
interiorità?
Tutti quanti esempi a sostegno di un procedimento che vede, a
partire dall’elementare avvicinamento di due strutture autonome, lo
sviluppo repentino di uno sconvolgimento destinato a cambiare le
sorti delle vicende terrene. La centralità del ruolo che assume
questo moto dialettico di valori e ideologie nel guidare la specie
umana verso la civiltà finisce allora per divenire innegabile, ed
essenziale nello scuotere gli animi dei contemporanei all’obiettivo
che l’etica naturalmente addita: la reazione alla passività, il viaggio,
nella vita, verso l’orizzonte della verità.
FEDERICO FORNARI
SCHEMA CONCETTUALE LINEARE
IL BINOMIO E LA SUA POTENZA
MATEMATICA => BINOMIO DI
NEWTON FISICA => ELETTRICITÀ &
MAGNETISMO Storia di un
percorso verso la verità
GEOG. ASTRONOMICA => STELLE
DOPPIE Astri che si incontrano
STORIA D. ARTE =>VAN GOGH &
GAUGUIN Il periodo di Arles
(1888)
LETT. ITALIANA => FOSCOLO &
MONTI Ultime lettere di Jacopo
Ortis vs. Ode al
signor di Montgolfier
LETT. LATINA => PROPERZIO &
CINZIA Le Elegiae: l’amore, il
mito, la patria
LETT. INGLESE =>MARY&PERCY
SHELLEY Frankenstein vs. Ode
to the West wind
FILOSOFIA => MARX & ENGELS
Il Manifesto del partito comunista
STORIA => HITLER & MUSSOLINI
Regimi totalitari nazista e
fascista
BIBLIOGRAFIA
Guillen Michael Le 5 equazioni che hanno
(1995), “
cambiato il mondo, potere e poesia della matematica ”,
trad. di M. Benedetti, Milano, Saggistica TEA;
Walker James Fisica, volume terzo,
(2002), “
elettromagnetismo, fisica atomica e subatomica ”, trad.
di C. Massa e T. Vandelli, Bologna, Zanichelli editore;
Opera realizzata dalla Redazione Grandi Opere di UTET Cultura
(2005),
La Scienza, vol. 1, L’Universo
“ ”, consulenza e direzione
scientifica di E. Bellone, Novara, Istituto Geografico De
Agostini, La biblioteca di Repubblica;
Gimigliano Antonio Gonnella Giacinto Astrogeo,
& (1997), “
corso di geografia generale ”, Brescia, Editrice La Scuola;
Adorno Piero Mastrangelo Adriana Dell’arte e
& (2002), “
degli artisti 3 ”, Firenze, G. D’Anna Casa editrice;
Squarotti Barberi Giorgio, Balbis Giannino, Genghini Giordano,
Gigliozzi Giuseppe Mercuri Roberto Letteratura
& (2002), “
progetto modulare, L’Ottocento ”, vol. 4 A, 4 B, 4 C,
Bergamo, Istituto Italiano Edizioni ATLAS;
Foscolo Ugo Le ultime lettere di Jacopo Ortis
(1995), “ ”, a
cura di S. Ceccarelli, Rimini, Guaraldi edizioni;
Gori Massimo Novae Voces, Ovidio e gli elegiaci
(2007), “ ”,
Milano, Paravia Bruno Mondadori Editori;
Malaspina E., Pagliani P., Alosi R., Buonopane A., Ampio R. &
Balbo A. Antico Presente, Storia e testi della
(2006), “
letteratura latina ”, vol. 2, Novara, De Agostini Scuola;
Spiazzi Marina Travella Marina Lit & Lab, a
& (2004), “
history and anthology of English and American
literature with laboratories, from the Early Romantics
to the Present Age ”, Bologna, Zanichelli editore + materiale
fornito dal docente di letteratura inglese;
Marx Karl Engels Friedrich Manifesto del partito
& (1969), “
comunista ”, a cura di E. Sbardella, Roma, Newton
Compton Editori;
Cioffi, Luppi, Vigorelli, Zanette, Bianchi De Pasquale
& (2004),
I filosofi e le idee, esperienze filosofiche e storia del
“
pensiero ”, vol. 3 A, Milano, Paravia Bruno Mondadori Editori;
Brancati Antonio Pagliarani Trebi Il nuovo dialogo
& (2007), “
con la storia, corso di storia per il triennio ”, vol. 3,
Milano, La Nuova Italia.
SITOGRAFIA
http://it.wikipedia.org
http://www.vangoghgauguin.com
http://www.stile.it/artespettacoli/
http://www2.polito.it/didattica/polymath/
http://spazioweb.inwind.it/letteraturait/
MATEMATICA
Isaac Newton (1642-1727), il messia della scienza, non poteva venire alla luce in un giorno più
consono di quello di Natale: e così fu, quasi come se le circostanze si incaricassero già di segnare il
destino di un personaggio che, con la sua fantasia, la sua immaginazione, il suo spirito indagatore,
ha consentito all’umanità di svelare alcuni dei misteri più affascinanti dell’universo. Forse
“universo” è il concetto più adatto per trasmettere l’idea dell’ampiezza del campo d’azione lungo
cui l’estro del genio di Woolsthorpe ebbe modo di esplicarsi in tutto il suo splendore. La vita del
grande scienziato inglese appare come una volta celeste che brilla di intuizioni, una più sfavillante
dell’altra: a lui si devono la definizione dello spettro della luce visibile, la teoria della forza di
gravitazione, la sistematizzazione delle leggi di Keplero, il progresso della visione cosmica
eliocentrica, le tre leggi fondamentali del moto dei corpi (i tre principi di Newton). E sono proprio
le intuizioni legate al mondo della fisica, alla spiegazione dei meccanismi che regolano la realtà, ad
averne decretato la fama imperitura. Tuttavia l’elenco dei suoi meriti va oltre la fisica, e anzi le
scoperte concernenti i fenomeni naturali pongono le loro stesse basi nell’approfondito studio e
nell’impareggiabile utilizzo degli strumenti matematici. Newton condivise infatti con il collega
tedesco Gottfried Leibniz la paternità di un innovativo metodo di analisi: il calcolo differenziale. La
disputa tra i due per la rivendicazione dell’esclusiva assoluta si protrasse per lungo tempo, dal
momento che Newton sosteneva di essere pervenuto al risultato prima che Leibniz pubblicasse i
suoi trattati curati secondo organica esposizione dei passaggi logico-matematici. Entrambi furono in
tal modo costretti a rinunciare al copyright personale, ma l’inglese poté vantare per sé l’attribuzione
di una delle equazioni più meravigliose, utili, pratiche, semplici mai coniate con il linguaggio dei
numeri: il teorema binomiale. Grazie a questa relazione è possibile sviluppare il calcolo della
ennesima potenza di un binomio, ossia la somma di due quantità variabili discrete. A seconda del
valore assegnato all’esponente cui il binomio è elevato, si modifica il numero di termini del
polinomio risultante, e il coefficiente di ciascun termine del polinomio si ottiene seguendo un
andamento schematico delineabile tramite una particolare costruzione geometrica, il triangolo
accostato al nome del cinquecentesco matematico italiano Niccolò Tartaglia. Questo celebre
triangolo, dove ogni numero, tranne il numero generatore al vertice del triangolo (l’uno), è la
somma dei due numeri sovrastanti (ai bordi si trova sempre 1, perché i due numeri sovrastanti sono,
in questo caso, da una parte 1 e dall'altra nessun numero, cioè zero), era già noto agli arabi nel XI-
XII secolo, e sono stati ritrovati documenti che attestano la sua piena adozione anche da parte dei
cinesi, dal XIV secolo. Riportato in auge dal citato Tartaglia, esso divenne oggetto di studi da parte
del francese Blaise Pascal, che nel 1654 scrisse un trattato (Le triangle aritmétique) in cui ne
enunciava le proprietà. Fu Pascal il primo ad evidenziare che la regolarità con cui si presentavano le
cifre all’interno della figura era riconducibile ad una legge combinatoria. Questi rappresentò il
triangolo non in forma isoscele, ma come una specie di triangolo rettangolo, con il cateto minore e
l’ipotenusa (non più i lati obliqui) delimitati dalle serie di 1, così da stabilire nell’uno al vertice la
riga e la colonna zero, per poi numerare di seguito le altre righe e colonne. Costruì insomma una
sorta di riferimento cartesiano capace di identificare ciascun termine del triangolo in base a precise
coordinate (una certa riga e una certa colonna). Quel che ricavò fu straordinario: se per esempio si
considerava quanti gruppi diversi di 2 componenti fosse possibile creare con 5 oggetti distinti, il
responso era 10. In gergo combinatorio ciò equivaleva a chiedersi quante sono le combinazioni
possibili di 5 oggetti di classe 2: ebbene, Pascal osservò che il termine alla riga 5, colonna 2 era 10.
Presto egli si accorse che la relazione valeva per tutti i termini del triangolo, e, in forma prettamente
matematica, si può scrivere che il termine di riga n e colonna k è uguale a
n n
n n 1 n 2 ... n k 1
, dove indica combinazione di n oggetti di classe k. Newton
k k
k !
non doveva fare altro che raccogliere le informazioni in un disegno unitario, e lo fece con abilità da
maestro, adoperando i mezzi che da solo si era procurato; si servì fondamentalmente di due
elementi appartenenti alla sua nuova analisi matematica, la funzione (relazione biunivoca tra due
variabili) e la derivata (ovvero una funzione che in ogni punto indica la pendenza della retta
tangente ad un’altra funzione, definita rispetto ad essa primitiva). Prima di Taylor e Mac Laurin,
Newton si era occupato dello sviluppo di funzioni in serie infinite che le approssimassero secondo
il grado voluto a partire da un determinato punto. Queste serie costituiscono esclusivamente
funzioni di tipo algebrico, polinomiale, in conformità con lo sviluppo di un binomio, e sono
ricavabili facendo sì che le derivate progressive della funzione da approssimare assumano gli stessi
valori registrati dalle derivate progressive dell’approssimazione polinomiale. Egli approssimò, non
n
a caso, la funzione , essendo n un esponente arbitrario; l’approssimazione polinomiale è
y (
1 x )
2 3 4
in forma , con a, b, c, d, e… costanti da determinare. Derivando
y a bx cx dx ex ...
successivamente il polinomio da una parte (indichiamo con un apice il grado di derivazione) e la