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Sintesi

Introduzione Benessere Alimentare tesina



La scelta dell'argomento di questa tesina d'esame è stata fortemente condizionata da uno degli eventi senza dubbio più importanti dell'anno, l'Expo Milano 2015, ovvero l'esposizione universale che l’Italia sta ospi-tando dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 nonché il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione.
Come noto, per sei mesi, infatti, Milano costituirà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri.
La manifestazione sarà la piattaforma di un confronto di idee e soluzioni condivise sul tema dell’alimentazione e del benessere, con l'obiettivo di stimolare la creatività dei Paesi e promuovere innovazioni per un futuro sostenibile.
Traendo spunto proprio dall'Expo Milano 2015, ecco che allora sono stati presi in esame, per ogni materia, i seguenti elementi:
- il cibo fra i personaggi umili del Verga, per la letteratura;
- la raffigurazione dell'opulenza del Botero e la ritrattistica e la natura morta dell'Arcimboldi, per l'arte;
- i processi di conservazione degli alimenti, per la tecnologia;
- la "cuisine française", per il francese;
- le bevande energetiche, per l'educazione fisica e sportiva;
- l'Africa, quale continente più malnutrito del pianeta, per la geografia;
- il "fast food", per l'inglese;
- l'Italia agricola di fine Ottocento, al tempo di Mussolini, per la storia;
- gli elementi nutritivi, per le scienze;
- Il linguaggio musicale negli alimenti di Verdi, per la musica.
In tutti gli argomenti, il "filo conduttore" è costituito dall'alimentazione, in-sufficiente per taluni o eccessiva per altri, sana o scorretta che sia, con i suoi problemi, le sue cifre, i suoi rovesci della medaglia

Collegamenti


Benessere Alimentare tesina



Letteratura:

Il cibo fra gli umili di Verga

.
Arte:

Le tecniche di disegno applicate da Botero e Arcimboldi

.
Tecnologia:

I processi di conservazione degli alimenti

.
Francese:

La cuisine française

.
Ed. Fis. e Sport:

Le caratteristiche delle Bevande Energetiche

.
Geografia:

L’Africa. Il continente più malnutrito del pianeta

.
Inglese:

Il "fast food"

.
Storia:

L’ Italia agricola verso fine Ottocento. Mussolini

.
Scienze:

Gli elementi nutritivi

.
Musica: Il linguaggio musicale negli alimenti. Giuseppe Verdi.
Estratto del documento

LETTERATURA: Il cibo fra gli umili di Verga.

Giovanni Verga nasce il 31 agosto 1840 o il 2 settembre 1840 da una

famiglia di piccoli proprietari terrieri: fu registrato all'anagrafe di Catania.

Il padre, Giovanni Battista Catalano, era di Vizzini, dove la famiglia Verga -

di lontane ascendenze spagnole, visto che erano giunti in Sicilia col nome

di Vegas, nel 1282 circa - aveva delle proprietà e discendeva dal ramo

cadetto della famiglia alla quale appartenevano anche i baroni di

Fontanabianca; la madre, invece, si chiamava Caterina Di Mauro e

apparteneva ad una famiglia borghese di Catania.

Il nonno di Giovanni, come testimonia il De Roberto in un articolo, insieme

a molti altri, in un volume a cura di Carmelo Musumarra, era

stato carbonaro e nel 1812, eletto deputato per Vizzini al primo Parlamento

Siciliano. Verga aveva due fratelli, Mario e Pietro.

Nella sua produzione verista mette in scena la Sicilia del secondo

Ottocento, una terra ricca di contraddizioni e contrasti. Lo fa senza una

precisa volontà di denuncia politica (era e restò sempre un possidente, di

idee alquanto reazionarie), ma unicamente per fotografare la realtà che egli

stesso aveva vissuto (lo fa, si badi bene, quando è lontanissimo da questa

realtà, cioè negli anni del suo soggiorno milanese).

Nella Sicilia post unitaria dell’immaginario verghiano la sensazione che

regna è quella della fame. I personaggi sono contadini e pescatori, che

mangiano con misura e parsimonia e ogni atto del nutrirsi è connesso alla

fatica fatta per procurarsi quel cibo, per pagarlo e consumarlo. Il pane è

l’alimento che si trova più spesso nella produzione verghiana: è “pane

scaccia-fame” che segna le giornate di lavoro di Rosso Malpelo e di Jeli il

pastore. Spesso viene consumato da solo e viene detto “pan e curtiddu”

perché viene tagliato a piccoli pezzi col coltello per farlo durare di più. Si

legge nella novella “Il maestro dei ragazzi”: “sedevano a far colazione in

silenzio, tagliando ad una ad una delle fette di pane sottili, masticando

adagio”.

In "Malaria", invece, il cibo diventa ricordo di un'età bella, quando gli affari

di famiglia erano prosperi grazie alla vendita delle anguille e ci si poteva

sedere a tavola gustando maccheroni e salsiccia. Pasta e carne è infatti il

menu dei ricchi: ciò di cui si ingozza, ad esempio, Don Gianmaria, il prete

dei Malavoglia. 6

ARTE: Le tecniche di disegno applicate da Botero e Arcimboldi.

Fernando Botero, nasce il 19 aprile 1932 a Medellin, in Colombia. Negli

anni della fanciullezza frequenta la scuola elementare e prosegue gli studi

alla scuola secondaria dei gesuiti a Medellin. A dodici anni lo zio lo iscrive a

una scuola per toreri dove rimarrà per due anni (non a caso la sua prima

opera conosciuta è un acquerello raffigurante un torero).

Inizia a pubblicare illustrazioni per "El Colombiano", giornale di Medellin,

nel lontano 1948, a soli sedici anni. Frequentando il caffè "Automatica",

conosce alcuni personaggi dell'avanguardia colombiana tra cui lo scrittore

Jorge Zalamea grande amico di Garcia Lorca. Le discussioni dei giovani

pittori che frequentano il caffè hanno come argomento principale l'arte

astratta. Successivamente si trasferisce a Bogotà dove entra in contatto

con circoli culturali, poi a Parigi dove si dedica allo studio degli antichi

maestri. Tra il 1953 e il 1954 Botero viaggia tra Spagna e Italia ed esegue

copie di artisti rinascimentali, quali Giotto e Andrea del Castagno:

un'ascendenza figurativa che è sempre rimasta ben salda nella sua

espressione pittorica.

Egli disegnava donne grasse perché questa deformazione ha una

connotazione espressiva. Botero, infatti, è un pittore figurativo non realista,

a lui non interessa un'arte che sappia copiare il mondo così come ci

appare, desidera piuttosto trasformare la realtà in arte per mezzo della

deformazione e dell'alterazione. E il responsabile della deformazione e

dell'alterazione non può che essere il cibo. Rifacendosi ai canoni

dell'opulenza, dell'abbondanza, ottiene così una realtà sospesa che

appartiene ad un mondo fiabesco piuttosto che reale.

Tutte le superfici perdono la loro essenza materica! Per incanto ci troviamo

catapultati in un mondo irreale ove ogni figura, ogni oggetto, ogni cosa, pur

nella sua voluminosità e espansione, diventa inerme.

Giuseppe Arcimboldi , detto anche Arcimboldo, invece, nasce a Milano nel

1527 ed è uno degli artisti milanesi più estrosi.

A suo modo reagisce alla tradizione. Nelle sue opere parte dalla realtà,

traendo dalla natura gli elementi da rappresentare, organizzandoli in

maniera del tutto diversa rispetto a come appaiono solitamente, e approda

nella fantasia creando ritratti di uomini che sono sintesi di elementi creati

dalla natura. 7

Inizialmente lavora a Milano dove, per il Duomo, realizza i cartoni per la

vetrata con le Storie di Santa Caterina d’Alessandria.

Nel 1562 diventa il pittore di corte alla Corte di Praga, dove lavorerà prima

per Massimiliano II e poi per Rodolfo II.

Durante gli anni della maturità, realizzerà raffinati ritratti in cui si combinano

elementi naturali su fattezze umane.

Le sue opere rientrano contemporaneamente nei generi della ritrattistica e

della natura morta. ne sono un esempio le celebri "teste composte", busti

umani formati da frutta, ortaggi, fiori, animali. La stravaganza

dell'Arcimboldi arriva al punto che alcune sue opere rappresentano una

figura umana se visti in un senso e la composizione di una natura morta se

capovolti di 180°. 8

TECNOLOGIA: I processi di conservazione degli alimenti.

La conservazione degli alimenti è l’insieme delle tecniche che servono a

rallentare i processi di alterazione a cui vanno incontro gli alimenti, sia per

effetto del tempo che dell’ambiente esterno, mantenendone inalterate le

proprietà nutritive ed organolettiche.

I trattamenti utilizzati tendono a conservare l’integrità e la

salubrità di diversi alimenti con azioni di tipo termico, fisico o

chimico.

La conservazione tende principalmente sia ad evitare la proliferazione

di batteri, funghi, muffe e altri microorganismi che, all'interno dei cibi,

tendono a produrre sostanze di scarto tossiche per l'uomo, che a ritardare

l'ossidazione dei lipidi, responsabile del fenomeno dell'irrancidimento.

Esistono tuttavia processi particolari finalizzati a inibire il naturale

invecchiamento che può occorrere durante la preparazione o la

conservazione degli alimenti: un esempio è costituito dall'ossidazione della

polpa delle mele, che dà luogo alla formazione della sgradevole patina

marrone sulla superficie esposta una volta che il frutto è stato tagliato.

In generale, tutti i nutrienti, una volta esposti a ossidazione, perdono le loro

originali proprietà fisiche e nutritive.

Alcuni metodi di conservazione prevedono la sigillazione dei prodotti in

appositi contenitori sotto vuoto immediatamente dopo il trattamento, per

prevenire la ricontaminazione; altri, come l'essiccazione, permettono il

normale impacchettamento senza la necessità di ricorrere a particolari

precauzioni e garantiscono la conservazione degli alimenti per lunghi

periodi.

Il congelamento consiste nell'abbassare la temperatura dell'alimento ad un

valore costante, che può variare dalle varie circostanze dai -18 ai -50 °C.

Questo trattamento porta all'uccisione di quasi tutti i batteri (ma non tutti). Il

congelamento però ha un difetto: durante la formazione del ghiaccio,

questo potrebbe rompere le membrane cellulari dell'alimento, quindi

durante lo scioglimento potrebbe verificarsi la parziale perdita di sostanze

nutritive. Per questa ragione, la tecnica è stata sostituita col surgelamento,

che abbassa la temperatura in modo molto veloce, creando cristalli di

ghiaccio più piccoli e non nocivi alle cellule. Le tecniche di conservazione

sono: Affumicatura, Conservazione sotto aceto, Conservazione

9

sotto olio, Essiccamento, Fermentazione, Salatura,

Pastorizzazione, Sterilizzazione, Refrigerazione,

Congelamento, Surgelazione, Disidratazione, Irradiazione,

Liofilizzazione.

Questi metodi di conservazione degli alimenti si basano sulla

creazione di condizioni sfavorevoli allo sviluppo, all’attività e alla

vita stessa di vari microrganismi patogeni e deterioranti quali

batteri, virus, funghi e alghe. I trattamenti utilizzati tendono a

conservare l’integrità e la salubrità di diversi alimenti con azioni di

tipo termico, fisico o chimico. Qualunque sia la tecnica utilizzata per la

conservazione degli alimenti, dopo che il prodotto confezionato viene

aperto e/o utilizzato in parte, il contenuto deve essere conservato,

manipolato come se fosse fresco e consumato in tempi ridotti.

10

FRANCESE: La cuisine française.

La cuisine française fait référence à divers styles gastronomiques dérivés

de la tradition française. La cuisine française a énormément évolué au

cours des siècles. À partir du Moyen Âge, une cuisine nationale unique et

créative a commencé à émerger. Cet élan initié par plusieurs grands chefs

est la conséquence des différents mouvements sociaux et politiques. Au fil

des années, différents noms ont été donnés aux styles de cuisine français

qui ont été codifiés par différents maîtres-cuisiniers. Tout au long de leur

vie, ces chefs ont été tenus en haute estime pour leurs contributions à la

culture du pays. La cuisine française s'est principalement développée dans

la ville de Paris avec les chefs du roi, mais elle s'est finalement étendue à

tout le pays et a même été exportée par delà les mers.

11

ED. FIS. E SPORT.: Le caratteristiche delle bevande energetiche.

Una bevanda energetica (in inglese energy drink) è una bibita contenente

sostanze stimolanti, principalmente glucosio, caffeina, taurina, guaranina

e vitamine del gruppo B, destinata a fornire energia al consumatore. Da

non confondere con gli sport drink, i quali non contengono stimolanti,

ma sali minerali e carboidrati e sono destinati principalmente alla

reidratazione.

Il mercato di tali bevande ha avuto un'improvvisa impennata tra la fine

degli anni novanta e l'inizio degli anni 2000, grazie soprattutto a strategie

di marketing precise: l'uso di nomi e packaging accattivanti,

sponsorizzazioni di eventi e pubblicità attraverso i canali più disparati,

destinate ad un pubblico giovane e ai loro interessi, come sport, musica,

vita notturna; innovatore da questo punto di vista e attualmente principale

marchio della categoria è la Red Bull.

Le bevande energetiche, generalmente costose rispetto alle bevande

tradizionali, contengono il più delle volte oltre all’acqua e allo zucchero o ai

dolcificanti, sostanze minerali e aromatiche, vitamine, aromatizzanti ma

anche sostanze che, in realtà, non hanno nulla a che vedere con le

bevande rinfrescanti. La maggior parte delle bevande energetiche contiene

fino a 320 mg di caffeina al litro (ca. 80 gr per lattina).

Sebbene ci sia l’opinione diffusa che le bevande energetiche contengano

una quantità eccessiva di caffeina, bisogna considerare che il caffè, ad

esempio, contiene, a secondo del tipo di produzione, da 350 a 1100 mg/l di

caffeina, il tè nero da 150 a 350 mg/l, mentre nelle bevande di tipo “cola” il

valore si abbassa.

L’uso occasionale, e moderato a seconda delle proprie necessità, di

bevande energetiche non rappresenta necessariamente un rischio per una

persona sana. Ma è doveroso fare ugualmente attenzione a quello che c’è

scritto sulla confezione prima di berne il contenuto. Le quantità di caffeina,

taurina, zucchero e altre sostanze variano infatti da un drink all’altro.

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GEOGRAFIA: L’Africa. Il continente più malnutrito del pianeta.

La fame è l'attuale condizione quotidiana di buona parte della popolazione

dell'Africa e costituisce il problema fondamentale di questo continente.

L'Africa è da sempre classificata facente parte del cosiddetto "Terzo

Mondo" (o PVS, Paesi in Via di Sviluppo). Secondo i calcoli della FAO

(Organizzazione delle Nazioni Unite per l'agricoltura e l'alimentazione),

circa 1/5 della popolazione intera mondiale ha un'alimentazione

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