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Storia: Il boom economico
Inglese: La soul music
Francese: La moda
Arte: La pop art
Musica: il beat e il rock
Religione: Le beatitudini
Scienze: Droga e il sistema nervoso
Ed.fisica: doping e alimentazione
Geografia e tecnologia: Il terziario avanzato
Gli anni Sessanta “Il nuovo benessere”
Gli anni Sessanta
Collegamenti delle materie
Italiano
Il “sogno” di Martin
Luther King,
Italo Calvino e il
benessere
Musica e Inglese Soul Religione
Music, beat e rock Le beatitudini
Scienze-Ed. Fisica Arte e Francese
Sistema nervoso, Pop art; Les
droga; jeunes et la mode
Doping e alimentazione française
Storia Geografia-tecnologia Il
Il boom economico in settore terziario
Italia
Gli anni Sessanta “Il nuovo benessere”
Introduzione
Ho scelto di trattare questo periodo della storia del Novecento per alcuni motivi:
Perché mi permette di collegarmi idealmente agli anni in cui sono nati i miei genitori e superare
così le distanze generazionali;
Perché in esso si sono svolte vicende che hanno stimolato la voglia di ripresa e rinascita dell’
umanità dopo la catastrofe della Seconda guerra mondiale;
Perché la musica che io ascolto nasce proprio in questo periodo e rappresenta la voglia dei
giovani di poter esprimere la propria personalità che era stata soffocata dalle regole della società
precedente.
Il boom-economico che arriva in Italia tra la fine degli anni ’50 e l’ inizio degli anni ’60, aveva preso a
modello gli stili di vita della società americana. Gli Stati Uniti, sin dall’ inizio del secolo si erano
caratterizzati per la presenza di un mercato di massa con prodotti di largo consumo, quali:
elettrodomestici, radio, televisori, automobili, abbigliamento giovanile, che trasformano
progressivamente le abitudini delle società occidentali e danno voce, finalmente, alle esigenze dei
giovani. Se da un lato il consumismo modernizza i paesi più ricchi, dall’ altro non mancano le critiche
da parte di scrittori come Italo Calvino che nell’ opera Marcovaldo denuncia gli eccessi del
consumismo e della tecnologia sui valori e i principi morali della famiglia italiana.
Gli anni sessanta sono un periodo molto importante in America per il rilancio della questione razziale
con la figura emblematica del pastore Martin Luther King che nel suo famoso discorso, I have a
Dream, pronunciato a Washington nel 1963 , esprime il suo pensiero sui valori cristiani che dovrebbero
animare ogni società, senza distinzione di razza e di religione. La sua azione non-violenta risultò
vincente in uno stato che si ergeva a potenza economica mondiale, e richiama la semplicità e la
purezza di spirito di Gesù, quando recitò le Beatitudini ai fedeli, sulla cima della montagna. Sulla scia
del movimento per i diritti civili degli afroamericani si afferma in America una nuova musica: la Soul
Music (musica dell’ anima), la musica leggera nera per eccellenza, che, finalmente, diventa motivo di
integrazione fra le razze. I neri, infatti, non suonano più per intrattenere il pubblico bianco ma per
esprimere con questa musica la nuova cultura americana, portatrice di un’ anima bianca e nera. I ritmi
travolgenti, la vocalità calda e gridata, il sound inconsueto, migrano in Europa, mescolandosi con la
musica leggera inglese, il beat che poi evolverà nel rock. In quel periodo si diffondono le prime droghe
e le band le sperimentano durante le esibizioni pubbliche a cui assistono molti giovani. In effetti queste
droghe provocavano l’ alterazione del sistema nervoso che permetteva loro di essere più aggressivi e
incisivi. Il mercato si rivolge ai giovani con prodotti di consumo che diventano oggetti di identificazione.
Così ne approfitta la Pop art, una corrente artistica di quegli anni che fa uso dei linguaggi quotidiani
della società di massa, propri della comunicazione commerciale, cinematografica, televisiva o della
stampa periodica per rendere popolare e riproducibile un’opera d’arte, prima riservata a pochi artisti.
Anche la moda cambia, ispirandosi alle preferenze dei giovani: jeans, t-shirt, scarpe sportive, allora
come oggi continuano ad essere prodotte, per soddisfare questo mercato in continua espansione . Il
benessere diffuso nella società italiana degli anni sessanta è conseguenza del processo di
industrializzazione delle città del nord; per colmare il divario economico tra nord e sud Italia, viene
istituita la “Cassa per il Mezzogiorno” che cercherà ,invano, di unificare il livello di sviluppo dell’ intera
penisola. L’ Italia comunque ha cercato di mettersi al passo con i tempi, posizionandosi tra le prime 30
Gli anni Sessanta “Il nuovo benessere”
potenze economiche mondiali e si è sviluppata anche nel settore terziario, ultimo argomento da me
trattato in questo percorso.
Italiano
Italo Calvino nacque a Santiago de Las Vegas (Cuba) da
genitori italiani nel 1923. Dopo che un uragano distrusse la casa
della famiglia nel 1926, decisero di ritornare in Italia. Italo visse la
sua giovinezza in Liguria e, ormai diventato maggiorenne mostra
un estremo dissenso per la politica fascista. Partecipa così alla
Resistenza e pubblica molte opere con temi riguardo la libertà e
l’ ingiustizia. Finita la Seconda guerra mondiale, si laurea in
Lettere a Torino nel 1947, collabora al Politecnico di Vittorini e fu
assunto dalla casa editrice Einaudi. Proprio in quest’ anno
scrive la sua prima opera con l’ aiuto di Pavese, di nome “Il
sentiero dei nidi di ragno” (romanzo sulla guerra partigiana). Negli anni sessanta fa
amicizia con Vittorini e i due lavorano assieme, pubblicando diverse opere. Durante il
periodo del boom-economico scrive un’ opera, Marcovaldo che parla dell’ uomo che
costruendo infrastrutture ha distrutto la natura. Infine si trasferisce a Parigi nel 1964 dove
visse per oltre 20 anni; e muore a Siena nel 1985.
Tra le sue opere ricordiamo: Il visconte dimezzato, Il barone rampante, Il cavaliere
inesistente, Fiabe italiane, Le cosmicomiche, I racconti ecc.
Il bosco sull’ autostrada
Questo racconto fa parte delle 20 storie che compongono la raccolta Marcovaldo (1963). Il
titolo della raccolta è anche il nome del protagonista, un uomo che con la sua famiglia ha
lasciato la campagna per lavorare in una città industriale molto grande. Non abituato a
vivere in queste condizioni, sogna di ritornare a vivere con la sua amata natura.
Marcovaldo è la vittima della società del consumismo e della tecnologia.
Il freddo ha mille forme e mille modi di muoversi nel mondo. A casa di Marcovaldo quella sera erano
finiti gli ultimi stecchi, e la famiglia, tutta incappottata, guardava nella stufa impallidire le braci. Non
dicevano più niente.
Alla fine Marcovaldo si decise: - Vado per legna; chissà che non ne trovi -. Si cacciò quattro o cinque
giornali tra la giacca e la camicia a fare da corazza contro i colpi d'aria, si nascose sotto il cappotto
una lunga sega dentata, e così uscì nella notte, seguito dai lunghi sguardi speranzosi dei familiari.
Andare per legna in città: una parola! Marcovaldo si diresse subito verso un pezzetto di giardino
pubblico che c'era tra due vie. Tutto era deserto. Marcovaldo studiava le nude piante a una a una
pensando alla famiglia che lo aspettava battendo i denti...
Gli anni Sessanta “Il nuovo benessere”
Intanto il piccolo Michelino, battendo i denti, leggeva un libro di fiabe. Il libro parlava d'un bambino
figlio di un taglialegna, che usciva con l'accetta, per far legna nel bosco. - Ecco dove bisogna andare,
- disse Michelino, - nel bosco! Lì sì che c'è la legna! - Nato e cresciuto in città, non aveva mai visto un
bosco neanche di lontano.
Detto fatto, combinò coi fratelli: uno prese un'accetta, uno un gancio, uno una corda, salutarono la
mamma e andarono in cerca di un bosco.
Camminavano per la città illuminata dai lampioni, e non vedevano che case: di boschi, neanche
l'ombra. Incontravano qualche raro passante, ma non osavano chiedergli dov'era un bosco. Così
giunsero dove finivano le case della città e la strada diventava un'autostrada.
Ai lati dell'autostrada, i bambini videro il bosco: una folta vegetazione di strani alberi copriva la vista
della pianura. Avevano i tronchi fini fini, diritti o obliqui; e chiome piatte e estese, dalle più strane
forme e dai più strani colori, quando un'auto passando le illuminava coi fanali. Rami a forma di
dentifricio, di faccia, di formaggio, di mano, di rasoio, di bottiglia, di mucca, di pneumatico, costellate
da un fogliame di lettere dell'alfabeto. Evviva! - disse Michelino, - questo è il bosco! E i fratelli
guardavano incantati: - Com’ è bello...
Michelino li richiamò subito allo scopo per cui erano venuti lì: la legna. Così abbatterono un alberello
a forma di fiore di primula gialla, lo fecero in pezzi e lo portarono a casa.
Marcovaldo tornava col suo magro carico di rami umidi, e trovò la stufa accesa. Dove l'avete preso? -
esclamò indicando i resti del cartello pubblicitario che, essendo di legno compensato, era bruciato
molto in fretta. - Nel bosco! - fecero i bambini. - E che bosco? Quello dell'autostrada. Ce n'è pieno!
Visto che era così semplice, e che c'era di nuovo bisogno di legna, tanto valeva seguire l'esempio dei
bambini. Marcovaldo tornò a uscire con la sua sega, e andò sull'autostrada.
L'agente di vigilanza Astolfo della polizia stradale era un po' corto di vista, e la notte, correndo in
moto per il suo servizio, avrebbe avuto bisogno degli occhiali; ma non lo diceva, per paura d'averne
un danno nella sua carriera.
Quella sera, viene denunciato il fatto che sull'autostrada un branco di monelli stava buttando giù i
cartelloni pubblicitari. L'agente Astolfo parte d'ispezione. Ai lati della strada la selva di strane figure
ammonitrici e gesticolanti accompagna Astolfo, che le scruta a una a una, strabuzzando gli occhi
miopi. Ecco che, al lume del fanale della moto, sorprende un monellaccio arrampicato su un cartello.
Astolfo frena: - Ehi! che fai lì, tu? Salta giù subito! - Quello non si muove e gli fa la lingua. Astolfo si
avvicina e vede che è la reclame d' un formaggino, con un bamboccione che si lecca le labbra. - Già,
già, - fa Astolfo, e riparte a gran carriera. Dopo arriva ad un cartellone di una compressa contro
l'emicrania con una gigantesca testa d' uomo, con le mani sugli occhi dal dolore. Astolfo passa, e il
fanale illumina Marcovaldo arrampicato in cima, che con la sua sega cerca di tagliarsene una fetta.
Abbagliato dalla luce, Marcovaldo resta lì immobile, aggrappato a un orecchio del testone, con la
sega che è già arrivata a mezza fronte. Astolfo studia bene, dice: Quell' omino lassù con quella sega
significa l'emicrania che taglia in due la testa! L'ho subito capito! - E se ne riparte soddisfatto.
Tutto è silenzio e gelo. Marcovaldo dà un sospiro di sollievo e riprende il suo lavoro.
Gli anni Sessanta “Il nuovo benessere”
Martin nacque nel 1929 ad Atlanta, in Georgia, uno stato ex schiavista del sud. Negli anni
sessanta, infatti, nel sud degli Stati Uniti c’ era ancora una forte influenza di razzismo
causata dalla convivenza dei bianchi e degli afroamericani, discendenti degli schiavi delle
piantagioni. Per esempio i neri non avevano gli stessi diritti dei bianchi come andare a
scuola, nei trasporti pubblici, nel mondo del lavoro,ecc.
Così King, ispiratosi al pensiero e all’ azione di Gandhi, organizzò una serie di
manifestazioni pacifiste allo scopo di consentire la parità di diritti civili ai cittadini di
colore.
L’ episodio che diede inizio alla rivolta accadde nel 1955 in un autobus nella città di
Montgomery (Alabama), dove una signora di colore si rifiutò di cedere il posto a sedere
ad un bianco nella parte riservata a lui; così fu arrestata.
King subito si mise a lavoro organizzando un boicottaggio dei mezzi pubblici, che
appoggiato da tutti i neri, si rivelò
vincente. Dopo più di un anno, la
Corte suprema decise di togliere la
separazione razziale nei trasporti.
Successivamente, M.L. King
organizzò una campagna contro la
discriminazione razziale nei locali
pubblici (sit-in). I posti riservati ai
Bianchi di bar, uffici, alberghi,
spiagge furono occupati dai neri
che si rifiutavano di obbedire; solo
con l’ intervento della polizia
abbandonarono i posti…
Con questi metodi pacifici, King