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Sintesi

Introduzione Bambini, tesina



L'argomento centrale della mia tesina di maturità consiste nell’analizzare la figura del fanciullo dal punto di vista di letterati, filosofi e umanisti, partendo da una frase che mi sta a cuore: “Tutti i grandi prima sono stati bambini. Ma pochi se lo ricordano” tratta dal libro “Il Piccolo Principe”. il Piccolo Principe è erroneamente considerato un libro per bambini ma, pur essendo un libro molto semplice e adatto alla lettura per quest’ultimi, contiene delle tematiche sulle quali c’è tanto da riflettere. La più evidente è quella riguardante l’infanzia, ma in particolar modo, la curiosità dei bambini che li spinge ad agire in modo spontaneo e ingenuo. I bambini riescono a guardare il mondo con occhi diversi, forse è questa la capacità che perdono crescendo. Essi hanno sempre insegnato tanto, e sono sicura che sempre avranno una sensibilità più sviluppata tale da garantire un modo più semplice e giusto di rapportarsi con la realtà. Bisogna dire, però, che i bisogni dei bambini non sono sempre stati rispettati tuttavia molte persone si sono interessate ad esso ed in particolare alla sua educazione, che deve avvenire sin dall’infanzia. La tesina permette anche vari collegamenti interdisciplinari.

Collegamenti


Bambini, tesina



Latino - Quintiliano e l'Institutio Oratoria.
Italiano - Giovanni Pascoli e la poetica del fanciullo.
Inglese - William Blake with Songs of Innocence and Songs of Experience.
Filosofia - Freud e la sessualità infantile.
Scienze Umane - Maria Montessori e la Casa dei Bambini.
Storia - L'Italia Fascista e l'Opera Nazionale Balilla.
Biotecnologie - I vaccini come terapia per combattere le malattie fin dall'infanzia.
Scienze Motorie - Lo schema corporeo e il linguaggio del corpo.
Estratto del documento

l’infanzia come un’età favolosa, la quale caratteristica principale è

la curiosità. Lo sguardo del bambino si pone sempre stupito, e

prova emozioni intense anche per le piccole cose. E’ proprio questo

animo del fanciullino che caratterizza Pascoli;

Letteratura Inglese,

William Blake, un poeta della rimane

 affascinato dalla figura del bambino: creatura pura e semplice, che

diviene simbolo nelle sue opere con i poemi Infant Joy ed Infant

Sorrow ratti dall’opera “Songs of Innocence” and “Songs of

Experience”;

Ricordiamo in particolare gli studi effettuati da Sigmund Freud, il

 Filosofia,

fondatore della psicoanalisi, studiato in il quale definì il

“perverso polimorfo”,

bambino come ed introdusse le fasi della

sessualità infantile; Scienze Umane,

Nell’ambito delle una grande donna si è

 interessata in particolare all’ambiente nel quale il bambino doveva

acquisire le conoscenze, ella è Maria Montessori;

contesto storico

Nel vi espongo l’organizzazione dell’Opera

 Nazionale Balilla, fondata da Benito Mussolini utile per la

propaganda al fascismo;

Nel corso del tempo vi sono stati grandi progressi, in particolare

 Biotecnologie,

nell’ambito delle grazie al quale si sono sviluppate

nuove forme di prevenzione per curare le malattie. Una tecnica già

sviluppata nell’Ottocento, che ha permesso di prevenire la malattia

fin dalla prima infanzia, è quella dei vaccini;

 Una caratteristica fondamentale di ogni essere umano è il corpo. E’ per

Scienze Motorie,

questo che, nella disciplina di tratterò l’argomento dello

schema corporeo. 5

[Figura 3 Percorso Esami con tema "Il Piccolo Principe"]

Letteratura latina Marco Fabio Quintiliano e

l’Institutio Oratoria

Quintiliano nasce a Calagurris intorno al 35 D.C., ebbe un insegnamento

di retorica come era di tradizione nella famiglia. Successivamente si

trasferì a Roma dove perfezionò i propri studi di retorica e grammatica.

6

[Figura 4 Marco Fabio Quintiliano]

Terminati gli studi, e ritornato in patria, iniziò la professione di avvocato

ma, in particolare, fu ben apprezzata la professione di maestro da parte

di Vespasiano, il quale gli concesse una cattedra di eloquenza con

stipendio pubblico. Il pensiero e lo stile di Quintiliano sarà ripreso dai suoi

alunni quali Tacito e Plinio il Giovane. Passarono 10 anni e decise di

ritirarsi dall’insegnamento per dedicarsi al suo trattato sull’educazione

ma nel frattempo gli fu affidata l’educazione dei nipoti di Domiziano. E’ in

questo contesto che Quintiliano vi teorizza la collaborazione dell’oratore

con il principe. Il tema principale dei libri di Quintiliano è: il problema

L’Istitutio Oratoria

della formazione scolastica. racchiude la tematica

della formazione del fanciullo ma in particolare pensava che l’oratoria

potesse risorgere con l’aiuto della famiglia e della scuola. L’opera

principale di Quintiliano è divisa in 12 libri (preceduti da una breve

lettera a Marziale):

libri I-II: sono dedicati alla scuola elementare con un’introduzione

 alla scuola retorica e al metodo dell’insegnamento;

libro III: delinea la storia della retorica e dei generi di oratori:

 celebrativo (la conferenza), deliberativo (il comizio) e

giudiziario(l’arringa).

libri IV-IX: parla delle parti canoniche della costruzione di

 un’oratoria: l’inventio, il reperimento degli argomenti che servono a

costruire un discorso; dispositio, l’ordinamento degli argomenti;

elecutio, elaborazione stilistica del discorso, ed infine l’ornatus

ovvero l’abbellimento.

libro X: riguarda lo stile che dovrà formare l’oratore tramite la

 lettura dei migliori scrittori quale è Cicerone, visto come modello di

oratore perfetto, mentre si nota una particolare antipatia per

Seneca, poiché privo di armonia ed utilizza frasi ad effetto

superfluo.

libri XI-XII: in questi libri vengono forniti ritratti ideali di oratori

 perfetti, il quale deve essere un uomo onesto, esperto nel parlare,

ricco di umanità e di sicura integrità morale.

7

[Figura 5 Quintiliano - Institutio Oratoria]

Nel complesso quest’opera non risulta originale in quanto presenta in

dettaglio quello che era il tipico curriculum di studi in uso nelle scuole

antiche, però Quintiliano propone che lo studio del greco e del latino

procedano in parallelo, e non distinti in anni diversi, poiché a parer suo

questo apprendimento simultaneo offre molti vantaggi.

La pedagogia di

Quintiliano

Quintiliano cambia così

l’educazione, offrendo dei

modelli da seguire. A Roma la

forma più antica di educazione

ebbe come ambiente il

paterfamilias, infatti

l’educazione era impartita da

lui e, quindi, l’istruzione

avveniva all’interno delle mura

domestiche cosicché il ruolo di insegnante poteva essere affidato anche

a schiavi istruiti o istitutori privati. Egli si oppone a questo tipo di

educazione, infatti è a favore della scuola pubblica perché è giusto che la

scuola sottragga il fanciullo al clima familiare ed afferma che la socialità

eccita l’intelligenza. Quintiliano pone al centro del processo educativo la

figura dell’insegnante il quale, oltre ad essere dotato di una grande

cultura, deve capire gli alunni e trasmettere loro esperienza ed umanità.

Una caratteristica principale dell’opera di Quintiliano è l’attenzione alla

psicologia e all’apprendimento nell’età infantile. Secondo Quintiliano

l’educazione dell’oratore deve avere inizio sin dalla prima infanzia, è per

questo che egli propone alcune novità metodologiche: in primo luogo

rifiuta le punizioni corporali, ritenendole inutili e dannose; da molta

importanza al gioco, afferma che esso è utile per lo sviluppo

8

[Figura 6 Paterfamilias a Roma]

dell’intelligenza(egli propone l’utilizzo delle letterina d’avorio cosicché il

bambino possa essere stimolato ed impari giocando). La qualità

principale della pedagogia quintilianea è l’ottimismo, che permette di

raggiungere qualche risultato. Per quanto riguarda lo stile vedremo che

Cicerone è il modello a cui Quintiliano si ispira maggiormente, dando

come risultato uno stile chiaro e di piacevole lettura. Quintiliano ha avuto

molta influenza sul pensiero pedagogico moderno, è grazie al suo

contributo che l’educazione divenne ricca di umanità ed è molto

importante sottolineare il fatto che la scuola di Quintiliano fu

prettamente umanistica.

Letteratura Italiana

Giovanni Pascoli:

Giovanni Pascoli è un autore molto noto

nella nostra letteratura, prima di esporre la

sua vita vorrei evidenziare un’importante

analogia tra Pascoli ed il libro de “Il Piccolo

Principe”: entrambi vengono sottovalutati

poiché, l’uno come autore e l’altro come

libro, sono considerati come riferimento per

la letteratura dei bambini.

Giovanni Pascoli nasce nel 1835 a San Mauro Romagna, quarto di dieci

figli, vive i primi anni a contatto con la campagna. A sette anni inizia la

sua educazione nel collegio dei padri scolopi a Urbino. Un evento che

influenzerà la sua poetica è il giorno della festa di San Lorenzo, 10

Agosto 1867, giorno in cui suo padre viene assassinato da ignoti mentre

torna in calesse da Cesena. Pascoli inoltre vive altri gravi lutti quali:

quello della sorella maggiore, Margherita, della mamma, e dei fratelli

Luigi e Giacomo. Questa dolorosa e precoce esperienza di morte alimenta

in sé il sentimento del male e dell’ingiustizia del mondo e lo porta al

desiderio di ricomporre il nucleo familiare tragicamente distrutto.

Nonostante queste tragedie, termina gli studi nell’università di Bologna

laureandosi in lettere. Entra a contatto con ambienti anarchici e si

9 [Figura 7 Giovanni Pascoli]

avvicina al socialista Andrea Costa. Successivamente durante una

manifestazione viene arrestato, ma grazie all’aiuto di Carducci viene

liberato, ed abbandona la politica. Carducci diventerà una figura molto

importante per Pascoli, in quanto lo aiuterà negli studi riuscendo a fargli

vincere anche un concorso di poesia latina. Abbandona così la politica e

viene nominato professore

di latino e greco. In seguito

si trasferisce a Livorno dove

con le sue sorelle tenterà di

ricostruire il nido familiare,

ma la sorella, Ida, si sposa e

Pascoli vede questo

matrimonio come una sorte

di pretesta per abbandonare

il nido ed è per questo che

decide di trasferirsi a

Castelvecchio. Divenuto famoso, Pascoli viene coinvolto in compiti

ufficiali e discorsi celebrativi che influenzano la sua poetica. Malato di

cancro al fegato, muore a Bologna nel 1912.

Simboli e

Opere

A segnare la poetica di Pascoli è il “fanciullino”, un’opera pubblicata nel

1897, trae spunto dalla metafora di Cebes Tebano, il quale afferma che:

“Nell’animo di ogni uomo vive un fanciullino”.

Pascoli è mosso sentimenti così puri e profondi tali da affermare che: il

poeta resta bambino nell’animo e, quindi, proprio come i bambini riesce

a guardare il mondo con stupore e

[Figura 8 Giovanni Pascoli - Il Fanciullino] provare emozioni intense anche per

le piccole cose. Le immagini spesso ricorrenti in tutte le sue opere sono:

il nido: visto come casa, luogo caldo, chiuso, raccolto in una sua

 esistenza senza rapporti con l’esterno.

la culla: simbolo della madre e del grembo materno. L’immagine

 femminile è molto spesso presente nelle sue poesie, appunto per la

tendenza del poeta a regredire alla sua infanzia per recuperare uno

stato d’animo di sicurezza e di felicità.

10

il cimitero: rappresenta una variante simbolica del nido, come casa

 dei morti, in cui si mantengono il legame e la comunicazione tra

vivi e morti.

uccelli: legati al senso di mistero e di morte. Infatti ne “L’Assiuolo”,

 il verso dell’uccello, il

chiù, rappresenta

inizialmente il suo

verso e

successivamente un

lamento ed infine la

morte. Pascoli propone

un’immagine positiva

della natura, “madre

dolcissima”,

scagionandola da ogni

responsabilità. Per

quanto riguarda le sue

opere, vengono

pubblicate più e più

volte, e le sue raccolte

poetiche sono:

Myricae, Poemetti,

Canti di Castelvecchio

Poemi conviviali.

e In Myricae, il quale titolo deriva dalle Tamerici

che sono dei piccoli arbusti, la poesia appare umile. Sono una sorta

di diario, di romanzo autobiografico, dove è centrale il ricordo della

morte del padre e dei lutti familiari. I Poemetti si dividono in: primi

poemetti e nuovi poemetti, nei quali prevale il tema della vita di

campagna. Nei Canti di Castelvecchio riprende i temi della prima

raccolta ma sfocia in un concetto della morte rasserenatrice. Per

quanto riguarda i Poemi Conviviali, riunisce i poemetti su

personaggi del mito e della storia antica proiettando le inquietudini

dell’uomo nella storia.

English Literature William Blake:

Blake was born in London in 1757 and died in 1827. When he was child

his father sent him to a drawing school, later he studied at the Royal

Academy of Art, so he studied engraving and grew to love Gothic art,

which he incorporated into his own unique works. Blake began collecting

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[Figura 9 William Blake]

prints of artists who had fallen out of vogue at the time, including Durer,

Raphael and Michelangelo. In 1779, at age 21, Blake completed his

seven-year apprenticeship and became a journeyman copy engraver,

working on projects for book and print publishers.

Also preparing himself for a career as a painter. In

August 1782, Blake married Catherine Sophia

Boucher, who was illiterate. Blake taught her how

to read, write, draw and color (his designs and

prints). Soon he began receiving commissions to

paint watercolors, and he painted scenes from the

works of Milton, Dante, Shakespeare and the

Bible. In 1804, Blake began to write and

Jerusalem

illustrate (1804-20), his most ambitious

work to date. Unappreciated in life, William Blake

has since become a giant in literary and artistic

circles, and his visionary approach to art and

writing have not only spawned countless,

spellbound speculations about Blake, they have

inspired a vast array of artists and writers. Important is that Blake

belonged to the first generation of the Romantic poet, he rejected the

neoclassical literary style and themes and he affirmed the importance of

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