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Inglese: Samuel Beckett
Spagnolo: Ramón María del Valle-Inclán e Ramón Gómez de la Serna
Italiano: Luigi Pirandello
Matematica: dimostrazione per assurdo
Introduzione
Questo elaborato nasce dal fascino che il concetto dell’assurdo, proprio per la sua
eccezionalità, ha esercitato su di me, in particolare nel corso dell’ultimo anno scolastico di
Liceo. Nonostante a questo sia spesso associata un’accezione negativa, in realtà il
percorso scolastico compiuto nel corso di quest’anno mi ha fatto riflettere sul significato
profondo dell’assurdo, peraltro trattato in più discipline, e sotto punti di vista vari e
prospettive differenti.
Relativamente alle discipline scolastiche prese in considerazione in questo percorso
pluridisciplinare analizzerò il principio dell’assurdo secondo la prospettiva estetica,
attraverso l’immagine proposta da Avanguardie artistiche, tra cui il Surrealismo, le quali,
oltre a ricondurre alle tematiche principali delle Avanguardie letterarie europee d’inizio
Novecento (con riferimento esplicito alle letterature italiana e spagnola), risultano
fondamentali per il successivo sviluppo del Teatro dell’assurdo, sorto in Inghilterra. In
rapporto con la nascita del Teatro dell’assurdo, ad opera di Samuel Beckett, il cui lavoro
“Waiting for Godot” risulta ad oggi l’opera di riferimento nel genere, si pongono le
prospettive teatrali di altre due discipline letterarie. Mi riferisco, anzitutto, alla letteratura
spagnola che, proprio nel periodo delle Vanguardias literarias produce due esempi di
letteratura anticonformista ed originale, che ricercano il principio dell’assurdo nell’opera
scritta, con l’Esperpento di Valle-Inclán e le Greguerías di Gómez de la Serna. E, inoltre,
alla letteratura italiana, che trova in uno dei suoi più brillanti drammaturghi del Novecento,
Luigi Pirandello, creatore di situazioni inverosimili ed anomale, rappresentate sul palco.
Infine, per quanto riguarda l’area scientifica, il concetto di assurdo assume un
valore semantico diverso da quelle sinora illustrate, poiché si applica in maniera rigorosa
ad uno dei metodi di dimostrazione di un enunciato, passando per una tesi che viene
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analizzata attraverso un’ipotesi iniziale, un ragionamento rigoroso ed una conclusione
definitiva. L’innovazione apportata dalla dimostrazione per assurdo risiede nell’efficacia di
un procedimento logico-induttivo racchiuso in un paradosso matematico e non, come
solitamente accade, attraverso un ragionamento lineare.
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ARTE
Le opere appartenenti al cosiddetto “Teatro dell’assurdo” nascono in un quadro
politico e sociale di profonda crisi, simile a quello da cui trae le sue motivazioni originarie il
surrealismo. L’intenzione degli autori che compongono opere di questo tipo è quella di
mostrare l’angoscia e i problemi dell’uomo contemporaneo, denunciando la mancanza di
senso dell’esistenza e la perenne angoscia dell’individuo verso qualcosa di superiore che
non potrà mai raggiungere.
Mediante l’uso di un linguaggio surrealista e la messa in scena di una realtà triviale, fatta
di azioni ripetitive e senza scopo, si vogliono esprimere l’incapacità di comunicare con le
altre persone ed il frustrante tentativo di affermare la propria identità personale in un
mondo in cui i principali valori sono ormai disintegrati; le situazioni e i personaggi sono
calati in un’atmosfera di immobilità, di atemporalità e si riducono, quasi, a figure senza
spessore. In questo caso, come per il dadaismo, è assente qualunque tipo di volontà
costruttiva, qualunque tentativo di dare un significato a ciò che nel mondo moderno non lo
possiede più.
I surrealisti non intendono limitarsi a criticare i valori tradizionali, l’arte accademica, le
convenzioni sociali, la situazione politica in cui operano, bensì vogliono risolvere i problemi
che questo stato di cose ha comportato. L’arte diventa il mezzo per esternare immagini
fantastiche, paure e angosce.
I surrealisti attribuiscono all’arte il compito di rivelare il funzionamento reale del pensiero;
essa deve essere il risultato dell’immediata corrispondenza tra inconscio e gesto artistico,
svincolata dal controllo morale o razionale della coscienza e dei canoni estetici prestabiliti,
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deve tradurre in termini letterari o plastici l’attività non consapevole del soggetto, con
linguaggi liberi, nuovi, anomali, che ammettano ogni stile.
L’immagine, poetica o pittorica, che il surrealismo propone, si basa sul concetto di
dissimilitudine, un’immagine al di fuori di ogni regola naturale o sociale, del buon senso e
della logica, che accosta elementi inconciliabili e dissimili, in modo traumatico e
sconvolgente per lo spettatore, che potrà recepirli solo attraverso l’immaginazione.
Il surrealismo non propone nessun rigido programma cui i suoi aderenti debbano
conformarsi, ma si presta a salvaguardare la libertà dell’artista nell’esprimere, in qualsiasi
forma, senza limiti né preclusioni, la sua verità.
Come già era stato per il Futurismo e per il Dadaismo, anche il Surrealismo è prima di
tutto una concezione di vita, un modo di intendere l'esistenza dapprima codificato dai
letterati e solo poi trasformato in movimento artistico. L’esperienza surrealista, per quanto
intensa, fu relativamente breve: con la seconda guerra mondiale il surrealismo, che aveva
saputo rappresentare in modo efficace il clima di violenza e terrore che anticipò il conflitto,
perse la fisionomia di movimento unitario, sopravvivendo tuttavia come tendenza
espressiva e influenzando l’arte moderna fino ai nostri giorni, con delle evidenti ricadute
letterarie che cominceranno a concretizzarsi nel britannico teatro dell’assurdo.
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ENGLISH
The Theatre of the Absurd is a term for a style of drama written by European
playwriters in the 1940s–1960s. It developed as a reaction to the II World War but at the
same time, the Theatre of the Absurd also seems to have been a reaction to the
disappearance of the religious dimension from contemporary life. The Absurd Theatre can
be seen as an attempt to restore the importance of myth and ritual to our age. The aim of
this genre is to associate elements in order to create a new style which represents a world
that can’t be logically explained.
The absurdist plays seem to focus on the themes of the uselessness of human action, and
the failure of the human race to communicate. There is no longer meaning and purpose in
human life. The Theatre of the Absurd rebelled against theatrical traditions and expressed
a confusing and meaningless world where people encounter bizarre or absurd
circumstances. This “movement” found a way to hit the audience with both tragedy and
comedy.
Samuel Beckett is probably the most well known of the absurdist playwrights; the
seemingly endless waiting of Estragon and Vladimir have made Beckett’s play “Waiting for
Godot” one of the best examples of what is called Theatre of the Absurd. In this play the
two protagonists spend an entire play waiting for someone. “Waiting for Godot” isn’t
characterized by a clear plot, realistic characters, plausible situations and comprehensible
dialogues. In the “new theatre” bizarre characters speak in a way that could appear to be
illogical, banal, and events sometimes appear to change illogically. Moreover, the whole
structure of the play seems to move in a circle, without any exciting scenes, ending the
same way it began. 7
In this “story” about two men who are waiting for someone who never comes there are
many possible themes. Among the possible themes there are the issues of absurdity,
alienation and loneliness, appearance and reality, death, doubt and ambiguity, time and
the meaning of life.
Concerning the theme of the meaning of life, the concept of human life that we generally
acquire could be full of illusions. Early in his life Beckett dismissed the Christian concept of
God and based his concept of the human condition on the assumption that human
existence ends in the grave and that human life without illusions is generally difficult and
sad. Vladimir and Estragon live in a world without comforting illusions about human dignity,
the importance of work and achievement, the inevitability of justice, or the promise of an
afterlife of eternal bliss. They live in a world where almost nothing is certain. They live in a
world where violence and brutality can appear at any time, often victimizing them directly.
It is a life lived on the razor’s edge of hope and sadness. This is a world where the human
condition is radically insecure but where the struggle to find meaning is perhaps the only
nobility left for us.
Another important theme is the friendship of Estragon and Vladimir which clearly offers us
something positive and even uplifting in the difficult world of Beckett’s play. They need
each other to survive in their inhospitable world. Beckett is not sentimental about
friendship, but the relationship between Estragon and Vladimir is an important focus for
understanding Beckett’s most famous play. The friendship between the two protagonists is
used by Beckett as a metaphor to say that in this life we face difficulties in the simple
execution of daily affairs and ultimately we must face them alone or in the company of
others who struggle as we do. 8
ESPAÑOL
Por lo que atañe al Teatro Español, con referencias a la recién analizada obra de
Beckett, tomada como ejemplo principal del Teatro del Absurdo, este concepto se
acompaña respectivamente a dos curiosos y extravagantes autores que entrecruzaron los
siglos XIX y XX, es decir Ramón María del Valle-Inclán y Ramón Gómez de la Serna.
El primero se distinguió, por lo que atañe a la investigación de la temática del
absurdo, por haber concebido e inventado el esperpento. Según la Real Academia
Española, esperpento es un hecho grotesco o desatinado. Ese término se utiliza para
designar un estilo que se caracteriza por una deformación grotesca de la realidad, al
servicio de una implícita intención crítica de la sociedad.
Algunas de las características de esta técnica son:
Lo grotesco como forma de expresión:
la degradación y la cosificación de los personajes
- la animalización o fusión de formas humanas y animales
- la literaturización del lenguaje coloquial
- el abuso del contraste
- la distorsión de la escena exterior
- La deformación sistemática de la realidad:
la apariencia de burla y caricatura de la realidad
- el significado profundo, semi transparente, cargado de crítica e intención satírica que
- constituye la auténtica lección moral
La presencia de la muerte como personaje fundamental.
Como afirmó Valle-Inclán en Luces de Bohemia (obra representativa del estilo y donde
éste es definido), "el sentido trágico de la vida española sólo puede darse con una
estética sistemáticamente deformada". El texto que se considera fundacional acerca del
tema es la escena XII de "Luces de Bohemia", donde Max Estrella, el protagonista de la
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obra, dice que "Los héroes clásicos reflejados en los espejos cóncavos dan el
Esperpento. El sentido trágico de la vida española solo puede darse con una estética
sistemáticamente deformada. (...) Las imágenes más bellas en un espejo cóncavo son
absurdas. (...) La deformación deja de serlo cuando está sujeta a una matemática
perfecta". Como se ve, la idea de esperpento está asociada a una percepción del autor
acerca de la mezcla entre grandeza y grotesco que se considera propia de la sociedad
española.
A lo largo de toda la obra podemos apreciar cómo Valle-Inclán estiliza grotescamente a
España y a sus habitantes. Él es en todo momento impersonal y objetivo. No añade
ningún vicio a la sociedad española, simplemente deforma los que ya tiene. Los
personajes y las situaciones no son inventados sino tomados de la vida real y sometidos a
un proceso de deformación.
Los personajes no tienen caracterización psicológica ni tienen vida, son personajes
simbólicos. Todos los personajes viven situaciones burlescas, caricaturescas, por eso
terminan ser personajes trágicos y se vuelven en personajes esperpénticos.
Más que un estilo o una técnica teatral, el esperpento es una poética (es decir: una forma