Carla Ardizzone
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Terza prova Maturità 2015: 2 su 5 sanno già le materie

Tra seconda prova e terza prova maturità 2015, il famigerato “quizzone”, i maturandi hanno a disposizione qualche giorno di pausa. Ma non li useranno per riposare. Tra venerdì, sabato e domenica, prima dell’appuntamento con la terza giornata della maturità fissato per il 22 giugno, date terza prova maturità, i ragazzi si getteranno nello studio matto e disperatissimo anche per capire come gestire la durata terza prova. Lo sostengono ben il 55% dei circa 1000 maturandi intervistati da Skuola.net. Se circa 2 ragazzi su 5, invece, si divideranno tra ripasso e riposo, solo il 6% firmerà una tregua con i libri. Principalmente, lo studio tra simulazione sarà fatto in solitudine alla propria scrivania, nonostante il sole estivo che batte sulle finestre.

TERZA PROVA MATURITA'

: I PROF CHIACCHIERONI

- I maturandi sono quindi sotto esame e si vede. Tuttavia, alcuni prof stanno provando a rendere le cose più facili ai loro studenti. In teoria, infatti, i ragazzi dovrebbero prepararsi su tutte le materie per affrontare al meglio la terza prova: le discipline oggetto dello scritto sono infatti segrete fino alla mattina d’esame. Questo però non succede nella pratica. Il 40% sa già quali saranno le materie di terza prova maturità perché “spifferato” dai prof. Di questi, la metà sa anche gli argomenti dei quesiti.

TERZA PROVA MATURITA' 2015

: SI PUO' COPIARE

- Il carattere “benevolo” delle commissioni d’esame del resto non si esaurisce solo nel regalare indiscrezioni top secret. Anche durante lo svolgimento delle prove, secondo l’esperienza degli intervistati, sono disposte a chiudere un occhio in caso di copiatura. In alcuni casi, ne chiudono anche due. Quasi il 60% considera infatti il controllo dei prof durante i primi due scritti presente, ma piuttosto blando. Per circa l’8%, addirittura, manca completamente.

TERZA PROVA MATURITA' 2015

: COME LA VORREI

- Complessivamente, non si può dire che la terza prova d’esame sia la preferita dagli studenti. Se avessero la facoltà di riformarla, moltissimi (36%) vorrebbero far conoscere in anticipo le materie interessate. Perché far studiare tanto inutilmente? Altri (21%) punterebbero a ridurre il numero di discipline oggetto dello scritto, motivandolo con il fatto che, per testare le conoscenze dei maturandi sui programmi, c’è già l’esame orale. Una buona percentuale, circa 1 su 4, vorrebbe una pausa più lunga tra seconda e terza prova, mentre circa l’8% sarebbe orientato su una prova nazionale del tipo Test Invalsi, al fine di cancellare ogni disparità tra classi e commissioni.

Carla Ardizzone

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