
Ormai l’intelligenza artificiale non è più un argomento di nicchia, soprattutto da quando le varie applicazioni sono state messe alla portata di tutti influenzando praticamente ogni ambito. E un posto d’onore nel cambiamento è rivestito da ChatGPT, il chatbot in grado di elaborare testi del tutto simili a quelli umani.
L’assistente virtuale è infatti entrato nella quotidianità di molti, tra cui anche alcuni studenti che non disdegnano un “aiutino artificiale” per i compiti a casa.Ma tante, come detto, sono le applicazioni. Praticamente infinite, a essere precisi. E allora perché non sperimentare? Per esempio: come andrebbe ChatGPT alla prima prova di Maturità? Ce lo siamo chiesto noi di Skuola.net, che abbiamo messo alla prova il chatbot con il tema di attualità dell’esame di Stato dell’edizione precedente.
Leggi anche:
-
Soluzione Maturità Prima Prova 2023 Tema di attualità 2 su WhatsApp
-
Come fare un testo argomentativo secondo ChatGPT? La traccia di Maturità svolta
-
ChatGPT fa la Maturità: la traccia 2023 su Quasimodo a confronto
La traccia del tema di Attualità della Maturità
Cosa scriverebbe ChatGPT alla Maturità? Una domanda interessante, che ha mosso la nostra curiosità. Per questo abbiamo deciso di farlo sedere al banco mettendolo sotto esame. In particolare, la nostra scelta è ricaduta sulla traccia C2, il tema di attualità che parte da un testo tratto dall’articolo Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp, di Marco Belpoliti, pubblicato su ‘La Repubblica’ il 30 gennaio 2018. Questo il testo della traccia:
«Non sappiamo più attendere. Tutto è diventato istantaneo, in "tempo reale", come si è cominciato a dire da qualche anno. La parola chiave è: "Simultaneo". Scrivo una email e attendo la risposta immediata. Se non arriva m’infastidisco: perché non risponde? Lo scambio epistolare in passato era il luogo del tempo differito.
Le buste andavano e arrivavano a ritmi lenti. Per non dire poi dei sistemi di messaggi istantanei cui ricorriamo: WhatsApp. Botta e risposta. Eppure tutto intorno a noi sembra segnato dall’attesa: la gestazione, l'adolescenza, l'età adulta. C’è un tempo per ogni cosa, e non è mai un tempo immediato. […]
Chi ha oggi tempo di attendere e di sopportare la noia? Tutto e subito. È evidente che la tecnologia ha avuto un ruolo fondamentale nel ridurre i tempi d’attesa, o almeno a farci credere che sia sempre possibile farlo.
Certo a partire dall’inizio del XIX secolo tutto è andato sempre più in fretta. L’efficienza compulsiva è diventata uno dei tratti della psicologia degli individui. Chi vuole aspettare o, peggio ancora, perdere tempo? […] Eppure ci sono ancora tanti tempi morti: "Si prega di attendere" è la risposta che danno i numeri telefonici che componiamo quasi ogni giorno.
Aspettiamo nelle stazioni, negli aeroporti, agli sportelli, sia quelli reali che virtuali. Attendiamo sempre, eppure non lo sappiamo più fare. Come minimo ci innervosiamo. L’attesa provoca persino rancore. Pensiamo: non si può fare più velocemente?».
Ai maturandi veniva chiesto di ragionare sul tema dell’articolo redigendo un elaborato in paragrafi titolati da presentare con un titolo complessivo che ne esprimesse sinteticamente il contenuto. Qui di seguito la traccia sviluppata da ChatGPT, versione 4o.
Il testo di attualità secondo ChatGPT: Il Valore dell’Attesa nella Società del “Tempo Reale”
- Introduzione: La Fretta dei Tempi Moderni
Viviamo in un'epoca caratterizzata dall'immediatezza e dalla simultaneità. Come osserva Marco Belpoliti nel suo articolo "Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp", la tecnologia ha trasformato radicalmente il nostro rapporto con il tempo e l’attesa. Mentre una volta la comunicazione era intrinsecamente legata a tempi di attesa, oggi ci aspettiamo risposte istantanee. Questo cambiamento ha implicazioni profonde sul nostro comportamento e sulla nostra psicologia.
- La Tecnologia e la Perdita della Pazienza
La tecnologia, in particolare l'avvento di sistemi di messaggistica istantanea come WhatsApp, ha ridotto drasticamente i tempi di attesa. Questo ha portato a un’aspettativa di immediatezza che si estende oltre la comunicazione, influenzando vari aspetti della nostra vita quotidiana. Attendiamo risposte immediate non solo dai nostri interlocutori ma anche dai servizi che utilizziamo, dalle macchine che guidiamo, e dalle informazioni che cerchiamo. Questa costante ricerca di efficienza ha contribuito a una psicologia di "efficienza compulsiva", dove la pazienza è vista come una debolezza e l’attesa come una perdita di tempo.
- L’Attesa come Esperienza Formativa
Nonostante la nostra impazienza moderna, l'attesa ha un valore formativo e significativo. L’attesa può essere vista come un’opportunità per riflettere, per prepararsi, e per sviluppare la propria resilienza. Come Belpoliti sottolinea, ci sono ancora molti momenti nella nostra vita che richiedono attesa: dalla gestazione, all’adolescenza, fino all’età adulta. Questi momenti di attesa sono essenziali per il nostro sviluppo personale e per la nostra capacità di affrontare le sfide della vita.
- L’Attesa nella Letteratura e nelle Arti
La letteratura e le arti hanno spesso esplorato il tema dell’attesa, riconoscendone il valore intrinseco. In opere come "Aspettando Godot" di Samuel Beckett, l’attesa diventa una metafora dell’esistenza umana e della ricerca di significato. Nella poesia "Alla nuova luna" di Salvatore Quasimodo, l’attesa e la riflessione sul progresso scientifico e tecnologico pongono domande sulla responsabilità degli scienziati e sull’impatto delle loro scoperte sull’umanità.
- L’Attesa come Contrasto alla Cultura del “Tutto e Subito”
In una società che valorizza il “tutto e subito”, riscoprire il valore dell’attesa può essere un atto di resistenza culturale. L’attesa ci insegna la pazienza, la riflessione, e la capacità di vivere nel momento presente. Può anche aiutarci a sviluppare una maggiore empatia e comprensione verso gli altri, riconoscendo che non tutto può essere immediato e che ogni cosa ha il suo tempo.
- Conclusione: Riscoprire il Valore dell’Attesa
Riflettere sul valore dell’attesa nella nostra società ci permette di apprezzare i tempi lenti e di riconoscere che non tutto deve essere immediato. Come Belpoliti suggerisce, l’attesa è parte integrante della nostra esistenza e può avere un valore positivo, contribuendo alla nostra crescita personale e collettiva. In un’epoca di frenesia, imparare ad attendere può essere una lezione preziosa per costruire un futuro più equilibrato e riflessivo.