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Ringraziamo l'utente poppyrpm per averci inviato lo svolgimento della prova!
Il trasformatore trifase T1, posto all’interno della cabina elettrica propria del capannone industriale,
presenta un collegamento triangolo/stella, che consente di disporre al secondario di due gruppi di tensioni
elettriche, rispettivamente di valore efficace V=380 (V),V=230(V). In questo modo è possibile alimentare sia
i carichi trifase che i carichi monofase posti all’interno del capannone. A monte del M.A.T. che aziona
l’impianto di sollevamento, è installato un convertitore C.A.-CC. ed un convertitore C.C.-C.A. totalmente
controllati, in modo da potere opportunamente variare sia la frequenza che la tensione di alimentazione
del motore e regolarne di conseguenza la velocità di rotazione a parità di coppia resa. La logica LC1,
consente comandando il commutatore di potenza CP, di alimentare le utenze monofase: di giorno,
attraverso l’impianto fotovoltaico CF, il quale attraverso un regolatore di carica alimenta un gruppo di
batterie tampone che alimentano un inverter C.C./C.A., e di notte attraverso la rete. La logica rileva inoltre
eventuali cali di potenza dell’impianto fotovoltaico, nonché eventuali assenze di rete, commutando
opportunamente l’alimentazione delle utenze monofase. L’inverter consente di generare una tensione
alternata adatta alle utenze monofase a partire da una sorgente di C.C. La conversione C.C./C.A. avviene
attraverso dispositivi statici (BJT,SCR,GTO) che consentono un elevato rendimento, dimensioni contenute
ed un minore costo di manutenzione. La caratteristica principale della tensione di uscita dell’inverter è
quella di avere ampiezza e frequenza indipendenti dalla tensione di ingresso.
Dimensionamento e protezione della linea trifase.
Si ipotizza una posa interrata in cavidotto, conduttore in rame isolato in PVC , una Icco=25(KA),ed i seguenti
fattori di potenza: cosϕ compressore=0,8 cosϕ pompe=0,8 Si trascura la potenza assorbita dai convertitori
statici S
CONV.
I
B 3 V
L
2 2
S P Q
CONV. CONV. CONV.
P P K 8 P K K 8 P K K P K
CONV. 1 U 1 2 U 2 C 2 3 U 3 C 3 4 U 4
Q P K tng 8 P K K tng 8 P K K tng P K tng
CONV. 1 U 1 1 2 U 2 C 2 2 3 U 3 C 3 3 4 U 4 4
ar cos
I I
N B
K K K K K K tab
.
TOT . 5 6 7 8 9
I
' N
I N K TOT .
' '
I I S tab
.
Z N F
'
I I K
Z Z TOT .
I I I
B N Z
V K I L
TAB
. B
V % 100 4 %
V
L
P I
RQ . G . CC 0
P I
RQ . Z . CC
1
2 2 2
I t K S
I I
m CC min
.
30 V S
0 F
I
CC min . L m 1
S
F
m S N P
1
CONV .
I
1 3 V cos
L 1
n n 1 s
0
60 f
n
0 p
P 60
R
C
R 2 n
P P
R ACONV .
Quesito 4.
Per ottenere velocità inferiori al valore corrispondente alla frequenza nominale,si provvede a ridurre
contemporaneamente la frequenza e la tensione di alimentazione del m.a.t. in modo tale che il rapporto
V /f rimanga costante,imponendo di conseguenza la costanza del flusso.
1 La costanza di tale rapporto implica anche che la coppia massima disponibile rimanga
costante;nell’intervallo di frequenze 0-f si effettua quindi una regolazione a coppia costante.
n
In questo caso è necessario l’uso di u n convertitore AC/DC seguito da un inverter (convertitore
DC/AC).
Il convertitore AC/DC,è costituito da un raddrizzatore trifase a ponte controllato,dove gli interruttori
statici fanno uso di SCR o GTO.
Il controllo del valore dell’ampiezza della tensione di alimentazione è realizzato intervenendo
sull’angolo di ritardo degli impulsi di comando del convertitore AC/DC,mentre il controllo di frequenza
agisce sul convertitore DC/AC. SCHEMA A BLOCCHI
Quesito 4. segue
Se volessimo calcolare la frequenza f e la tensione di alimentazione V necessarie a ridurre la velocità
1 1
del motore all’80% di quella normale avremo:
P.L.
n p 60 s f
1 n
f
1 60
n n 0
,
8
1 2
V
V
f V
1 f
N
1 1
V V poichè : C K cos t .
1 N max .
f f f f
N N 1
60 f 1 s
n p