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Introduzione Electronic Nose 2014 - Tesina
Il progetto proposto nella mia tesina consiste nella stesura di un software che mediante un rilevatore elettronico di odori, consente di rilevare sostanze esplosive. Il controllo degli odori avviene mediante l’utilizzo di una scheda elettronica da noi progettata e realizzata con incorporati sette sensori di gas che comunica con il PLC tramite un modulo aggiuntivo che integra una porta RS-232. Per la comunicazione tra PC e PLC è invece utilizzata la rete, tramite uno switch ethernet.
Tesina monografica di Sistemi - Trasmissione seriale, PLC.
1.1 Introduzione
Il progetto proposto consiste nella stesura di un software che mediante un rilevatore
elettronico di odori, consente di rilevare sostanze esplosive. Il controllo degli odori avviene
mediante l’utilizzo di una scheda elettronica da noi progettata e realizzata con incorporati
sette sensori di gas che comunica con il PLC tramite un modulo aggiuntivo che integra una
porta RS-232. Per la comunicazione tra PC e PLC è invece utilizzata la rete, tramite uno
switch ethernet. 2
1.1.1 Rilevazione elettronica degli odori
Il naso elettronico è un sistema biomimetico, progettato cioè per imitare il funzionamento
dei sistemi olfattivi che ritroviamo in natura come quello dei mammiferi o più
specificatamente quello umano. Tipicamente un naso elettronico raccoglie ed elabora le
informazioni provenienti da una serie di sensori di gas per lo più realizzati con tecnologia a
stato solido. Tali informazioni sono inizialmente codificate come grandezze elettriche, ma
vengono immediatamente acquisite e digitalizzate al fine di essere elaborate
numericamente da un sistema di elaborazione. In pratica, un odorante viene descritto dal
naso elettronico, sulla base delle risposte dei singoli sensori, come un punto o una regione
di uno spazio pluridimensionale. Grazie a particolari algoritmi mutuati dalla disciplina
chiamata pattern recognition, un sistema naso elettronico costruirà, una mappa olfattiva
che permetterà di effettuare sia analisi di tipo qualitativo sia di tipo quantitativo,
discriminando, ad esempio, l'origine di un determinato prodotto alimentare dal suo solo
odore. Buona parte di questi algoritmi opera confrontando la descrizione di un nuovo
odorante con quella di opportuni campioni di esempio precedentemente valutati e
richiedono, quindi, un periodo di tuning o fase di apprendimento da effettuarsi
precedentemente alla fase operativa. Al termine della fase di apprendimento il naso sarà in
grado di classificare correttamente buona parte degli odoranti che gli saranno sottoposti.
L'architettura di un naso elettronico è significativamente dipendente dall'applicazione di
riferimento per il quale viene progettato; da un punto di vista generale, comunque, esso è
di fatto caratterizzato dalla presenza di un sistema di aspirazione, da un numero cospicuo di
sensori di gas, da un sottosistema di acquisizione e digitalizzazione e da un sottosistema di
elaborazione dell'informazione capace di implementare opportuni algoritmi di
classificazione o regressione.
1.1.2 Reti neurali
Tradizionalmente il termine (o viene utilizzato come
rete neurale rete neuronale)
riferimento ad una rete o ad un circuito di neuroni biologici, tuttavia ne è affermato l'uso
anche in matematica applicata con riferimento alle modelli
reti neurali artificiali,
matematici composti di "neuroni" artificiali. L'espressione può acquisire pertanto due
significati distinti:
1. Le sono costituite dai neuroni biologici, cellule viventi tipiche
reti neurali biologiche:
degli animali connesse tra loro o connesse nel sistema nervoso periferico o nel
sistema nervoso centrale. Nel campo delle neuroscienze, sono spesso identificati
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come gruppi di neuroni che svolgono una determinata funzione fisiologica nelle
analisi di laboratorio.
2. Le sono modelli matematici che rappresentano
reti neurali artificiali:
l'interconnessione tra elementi definiti neuroni artificiali, ossia costrutti matematici
che in qualche misura imitano le proprietà dei neuroni viventi. Questi modelli
matematici possono essere utilizzati sia per ottenere una comprensione delle reti
neurali biologiche, ma ancor di più per risolvere problemi ingegneristici di intelligenza
artificiale come quelli che si pongono in diversi ambiti tecnologici (in elettronica,
informatica, simulazione, e altre discipline).
Una rete neurale artificiale può essere realizzata sia da programmi software che
da hardware dedicato (DSP, Questa branca può essere utilizzata
Digital Signal Processing).
in congiunzione alla logica fuzzy. Una rete neurale artificiale (ANN "Artificial Neural
Network" in inglese), normalmente è chiamata solo "rete neurale" (NN "Neural Network" in
inglese), ed è un modello matematico/informatico di calcolo basato sulle reti neurali
biologiche. Tale modello è costituito da un gruppo di interconnessioni di informazioni
costituite da neuroni artificiali e processi che utilizzano un approccio di connessionismo di
calcolo. Nella maggior parte dei casi una rete neurale artificiale è un sistema adattivo che
cambia la sua struttura basata su informazioni esterne o interne che scorrono attraverso la
rete durante la fase di apprendimento.
In termini pratici le reti neurali sono strutture non-lineari di dati statistici organizzate come
strumenti di modellazione. Esse possono essere utilizzate per simulare relazioni complesse
tra ingressi e uscite che altre funzioni analitiche non riescono a rappresentare.
Una rete neurale artificiale riceve segnali esterni su uno strato di nodi (unità di
elaborazione) d'ingresso, ciascuno dei quali è collegato con numerosi nodi interni,
organizzati in più livelli. Ogni nodo elabora i segnali ricevuti e trasmette il risultato a nodi
successivi.
1.1.3 Rilevazione elettronica delle sostanze
esplosive
Negli Stati Uniti è stato messo a punto un sistema di rilevazione in grado di riconoscere alla
distanza di 20 metri esplosivi o agenti chimici nascosti, così come agenti biologici o droga. Il
sistema è stato realizzato dal Politecnico Rensselaer che ha condotto la ricerca con i
finanziamenti del Dipartimento americano della Difesa. Il sistema, non pericoloso per la
salute, potrebbe essere il capostipite di una nuova generazione di dispositivi di sicurezza. La
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sua “Super Vista” è così potente perché utilizza la radiazione Terahertz (THz), molto simile
alle microonde e capace di penetrare attraverso un gran numero di materiali, come stoffa,
plastica, carta, legno e ceramica. '' Guardando'' attraverso abiti o contenitori (ma non
attraverso metalli e liquidi, ne' all' interno del corpo), il sistema riesce a identificare una
sorta di '' firma'' nella radiazione THz che contraddistingue ciascun materiale come fosse
una sorta di impronta digitale.Compresa tra l' infrarosso e le microonde, la radiazione
Terahertz è invisibile all' occhio umano e finora sfruttarla non e' stato facile. '' Le
applicazioni pratiche sono state ostacolate dalle numerose interferenze ambientali'', ha
osservato il coordinatore della ricerca, Xi-Cheng Zhang. Il gruppo americano ha superato il
problema usando la tecnica della fluorescenza indotta dai laser: due fasci laser sono stati
focalizzati per creare un plasma che interagisce con le radiazioni Terahertz, le riconosce e di
ognuna di esse è in grado di identificare la '' firma''. Secondo gli esperti un sistema basato
sulle onde THz potrebbe essere in futuro utilizzato su larga scala, così come lo sono oggi i
metal detector comunemente utilizzati per i controlli di sicurezza. '' Sono sicuro - ha rilevato
Zhang - che nel giro di pochi anni questa tecnologia potrà essere utilizzata per un grande
numero di applicazioni nel zampo della difesa e dell' industria''.
La nostra proposta consiste nella realizzazione di un sistema alternativo per l’identificazione
degli esplosivi, basato sul loro odore caratteristico rilevato da un naso elettronico. Questo
sistema potrebbe ad esempio essere utilizzato per controllare i bagagli dei viaggiatori in un
aereoporto.
1.1.4 Utilizzo dell’interfaccia electronic nose
Per utilizzare l’interfaccia electronic nose è stato necessario effettuare delle misure per
l’addestramento della macchina neurale. Abbiamo scritto un programma, utilizzando il
software LabWindows, che ci permette appunto di monitorare come varia la risposta dei
sensori in base alla sostanza che stiamo analizzando. Ogni sostanza che andremo a porre in
prossimità dei sensori comporterà un cambiamento sulla tensione ai loro capi. Dopo aver
fatto delle misure con diverse sostanze e riportato i dati in una tabella è stato possibile
implementare nel programma del PLC il valore da dare alle variabili peso che ci ha
permesso di creare la macchina neurale. Di seguito viene riportata una tabella con i
rispettivi valori misurati in laboratorio: 5
VALORI RILEVATI DAI SENSORI
SOSTANZE MQ 135 MQ 8 MQ 6 MQ 5 MQ4 MQ 3 MQ 2
4 3,14 2,99 0,72 3,41
3,51 3,57
Aria 3,35 3,32 3,91 2,91 2,65 0,73 2,77
Polvere da sparo 2,45 2,08 3,16 1,8 1,55 0,57 1,4
Pecorino 0,6 0,63 0,55 0,28 0,37 0,21 0,44
Ammoniaca 3 3,25 3,63 2,9 2,5 0,53 2,54
Alcool 2,8 2,35 2,73 3,25 2,5 0,2 1,63
Acetone 3,2 2,85 3,21 3,7 3,22 0,51 2,55
Profumo
Umidità=38% temperatura= 31°C 6
Il riconoscimento delle sostanze partendo dagli odori è reso possibile grazie all’utilizzo di
un’entità delle macchine neurali chiamata Percettrone. Il primo Percettrone fu proposto da
Frank Rosenblatt nel 1958 come un'entità con uno strato di ingresso ed uno di uscita ed una
regola di apprendimento basata sulla minimizzazione dell'errore, la cosiddetta funzione di
error back-propagation (retro propagazione dell'errore) che in base alla valutazione
sull'uscita effettiva della rete rispetto ad un dato ingresso altera i pesi delle connessioni
(sinapsi) come differenza tra l'uscita effettiva e quella desiderata. Per l’addestramento
abbiamo scritto un software per produrre i pesi perché il percettrone può essere
considerato come il più semplice modello di rete neurale, in quanto gli input alimentano
direttamente l'unità di output attraverso connessioni pesate. I pesi servono per modulare
l’uscita del percettrone, con lo scopo appunto d’ottenere delle proprietà di apprendimento.
Si può istruire un percettrone in modo tale che, dato un input, l’output sia il più vicino
possibile a un dato valore scelto a priori. Nel nostro caso, infatti, è stato addestrato per
segnalarci quando viene rilevato dell’esplosivo.
Nella tabella che segue sono riportati i pesi calcolati da attribuire ad ogni input. Come
possiamo vedere per tutte le sostanze utilizzate l’output è minore di zero tranne che per la
polvere da sparo che in uscita ci da un numero ≥ 0. Abbiamo quindi addestrato il nostro
percettrone a riconoscere così la polvere da sparo.
VALORI RILEVATI DAI SENSORI Umidità= 38% Temperatura= 31°C
SOSTANZE MQ 135 MQ 8 MQ 6 MQ 5 MQ4 MQ 3 MQ 2
3,51 3,57 4 3,14 2,99 0,72 3,41 -1 -1,0004
Aria 3,35 3,32 3,91 2,91 2,65 0,73 2,77 -1 0,1188
Polvere da sparo 2,45 2,08 3,16 1,08 1,55 0,57 1,04 -1 -10,6063
Pecorino 0,06 0,63 0,55 0,28 0,37 0,21 0,44 -1 -25,5788
Ammoniaca 3 3,25 3,63 2,09 2,05 0,53 2,54 -1 -5,2086
Alcool 2,08 2,35 2,73 3,25 2,05 0,02 1,63 -1 -15,8003
Acetone 3,02 2,85 3,21 3,07 3,22 0,51 2,55 -1 -15,8881
Profumo 7,25 convergenza dopo 407 iterazioni
w[0] -3,82
w[1] 2,04
w[2] 8,38
w[3] -16,48
w[4] 23,2
w[5] 3,75
w[6] 27,5
w[7] 7
1.1.5 Protocollo di comunicazione S.I.E.N.
Un protocollo di comunicazione è un insieme di regole formalmente descritte, definite al fine di
favorire la comunicazione tra una o più entità. Tutte queste regole sono definite mediante
specifici protocolli, dalle tipologie più varie e ciascuno con precisi compiti/finalità, a seconda
delle entità interessate e il mezzo di comunicazione. Noi utilizzeremo una codifica ASCII, ovvero
andremo a trasmettere solamente i caratteri stampabili.
La nostra interfaccia S.I.E.N comunica col PLC utilizzando questa tipologia di protocollo, se si
vuole sapere cosa stanno rilevando i sensori, il PLC andrà ad interrogare, tramite una
connessione seriale l’interfaccia, che risponderà fornendo il valore di tensione richiesto. I sette
sensori di gas installati sono denominati rispettivamente G1, G2, G3, G4, G5, G6, G7.
Trasmettendo “G100076” stiamo interrogando il sensore 1 dove:
“G1” sta appunto per sensore 1
“0000” è dove andremo a ricevere il valore di tensione, con capienza di 10 bit e range da 000-
3FF ovvero 0-5V
“76” che è un codice di controllo composto da una XOR dei caratteri scritti in forma binaria che
ci conferma che trasmissione e ricezione sono avvenute correttamente , ovviamente ogni