
Il voto di Maturità è spesso considerato un indicatore importante delle capacità e delle competenze di uno studente al termine del percorso di studi superiori. Anche se altrettanto spesso si tratta di un’etichetta che dice poco e niente di concreto sulla persona in questione.
Ma quanto è importante effettivamente il voto di Maturità? La valenza del punteggio dell'esame di Stato può variare notevolmente a seconda delle scelte future del neodiplomato.
In alcuni contesti, un buon voto può aprire porte e offrire opportunità, mentre in altri potrebbe avere un peso marginale o addirittura nullo.Leggi anche:
- Voto finale Maturità, come e quando vedere i quadri e i risultati
- Punteggio esami di Maturità: voti, bonus e tabella credito scolastico
- Voto orale Maturità, quando e come saperlo
Come si calcola il voto di Maturità?
Il voto finale della Maturità 2024 è determinato dalla somma dei crediti scolastici accumulati durante l'ultimo triennio e dei voti ottenuti nelle prove d'esame.
Più nel dettaglio, ogni prova d'esame, che include la prima prova scritta, la seconda prova scritta e l'esame orale, può essere valutata fino a un massimo di 20 punti ciascuna. I crediti scolastici, invece, possono raggiungere un massimo di 40 punti. Pertanto, il voto totale massimo che uno studente può ottenere è di 100 punti.
Quanto conta il voto di Maturità?
L'importanza del voto di Maturità varia a seconda delle scelte future dello studente. Per chi desidera proseguire gli studi universitari in Italia, il voto di Maturità generalmente non è un requisito per l'ammissione, sebbene alcuni atenei possano tenerne conto per specifici corsi. Al contrario, molte università straniere considerano il voto di Maturità come un criterio di selezione importante.
Anche per coloro che intendono iniziare a lavorare subito dopo il diploma, il voto di Maturità può avere un peso variabile. Alcuni datori di lavoro potrebbero considerarlo indicativo delle capacità del candidato, mentre altri potrebbero concentrarsi più sulle esperienze pratiche e sulle competenze specifiche. Ma di norma, in questo caso il voto di Maturità ha ben poco peso sull’assunzione, se non proprio nullo. Tant’è che spesso sul CV non viene neanche indicato (a meno che non sia il massimo dei voti: in questo caso perché non metterlo?).
Qual è il voto minimo di Maturità per accedere ai concorsi pubblici?
In Italia, dal 2015, il voto di Maturità non è più un requisito discriminante per l'accesso ai concorsi pubblici grazie alla legge n.124. Questo significa che non esiste un voto minimo di Maturità per partecipare ai concorsi, e la selezione dei candidati è basata esclusivamente sulle prove selettive, sia scritte che orali.
Tuttavia, anche in questo caso esistono alcune eccezioni. Ad esempio, per le professionalità altamente specializzate o per concorsi con un numero elevato di candidati, può essere prevista una soglia minima di voto come criterio di selezione preliminare. Inoltre, in situazioni dove il numero di domande di partecipazione supera i posti disponibili, le amministrazioni potrebbero effettuare una prima scrematura basata sui punteggi di Maturità, attribuendo punteggi diversi in base alle fasce di voto ottenute dai candidati.
Ma ricordate che stiamo parlando di eccezioni. Anche nel contesto dei concorsi, il voto ha ben poca valenza.