
Una delle voci più diffuse ad ogni Maturità è che se ti presenti all'orale e firmi, hai già qualche punto in tasca, dei 20 punti assegnabili al colloquio orale. La leggenda metropolitana varia da scuola a scuola: c’è chi dice che la commissione attribuisce 5 punti alla fatidica firma, chi 10 e chi addirittura 15. Ma quanta verità c’è in tutto ciò? Noi di Skuola.net vogliamo fare un po’ di chiarezza.
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Maturità 2024: il voto orale
Dopo la fine delle prove scritte, prima prova di italiano e seconda prova di indirizzo, ai maturandi è rimasta da affrontare soltanto la prova orale della Maturità 2024, l'ultimo ostacolo che li divide dal raggiungere l'agognato diploma. Quest'anno le prove d'esame hanno uguale valore, ovvero un massimo di 20 punti per ciascuna prova (60/100 in totale). Di conseguenza, il valore dei crediti accumulati nell'ultimo triennio arriva a un massimo di 40/100. E invece quanto vale la firma? Facciamo chiarezza.
La firma all’esame orale quanti punti vale?
E’ possibile prendere punti semplicemente per il fatto di essersi presentati all’esame e di non essere invece scappati in spiaggia? Ebbene, sfatiamo questo mito: ci dispiace maturandi, ma dobbiamo deludervi, non esiste un voto minimo all’orale di Maturità: la commissione può assegnare, quindi, un voto per l'esame orale che va da 0 a 20 punti. Il fatto di firmare non regalerà punti "di partenza" oltre a quelli guadagnati dal credito scolastico.A stabilire il punteggio è la commissione, che valuterà la prova sulla base di una griglia di valutazione del colloquio orale. L'unico "regalo" che la commissione può farvi sono i 5 punti bonus Maturità, ma con dei criteri ben precisi: infatti, vengono attribuiti a discrezione dei prof, qualora si riesca ad arrivare alla fascia di crediti di 40 punti negli ultimi tre anni. La decisione deve essere presa con il consenso della maggioranza assoluta della commissione, compreso, ovviamente, il presidente. Quindi preparatevi bene sul programma, fondamentale per una buona riuscita dell’esame, e poi cercate di essere il più tranquilli possibile: nessuna commissione ha mai mangiato vivo un candidato, o almeno, non ancora.