
Nacque a Ponte a Ema in provincia di Firenze nel 1914. Salì sulla sella di una bici per la prima volta all’età di tredici anni e iniziò a correre insieme al fratello che però qualche anno dopo, nel 1936, rimase coinvolto in un incidente in cui morì.
Dal 1935 Bartali collezionò una serie di vittorie fino a raggiungere un posto sul tanto agognato podio del Giro d’Italia.
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In seguito a questa grande vittoria, ne seguirono altre, altrettanto prestigiose, che lo elessero a icona del ciclismo in Italia.
Bartali nel giardino dei giusti
Il giardino dei giusti è un luogo che ha sede a Gerusalemme in cui sono scritti i nomi di coloro che hanno salvato vite umane anche a rischio di perdere la propria e in generale si sono battuti per il rispetto dei diritti umani. Anche il nome di Gino Bartali è stato inciso nel giardino dei Giusti per aver salvato ben 800 persone ebree tra il 1943 e il 1944.Nel tubo della sua bicicletta infatti trasportò documenti falsi e carte importanti nelle città, non destando sospetti grazie alla scusa dei suoi continui allenamenti sportivi. Il grande ciclista quindi non fu solo un esempio di campione sportivo ma anche un modello di umanità, a dimostrazione del legame fra sport e solidarietà.
Mentre nel 2005 il campione del ciclismo è stato onorato con la medaglia d'oro al merito civile, nel 2013, gli è stato conferito dallo Stato di Israele il titolo di Giusto fra le nazioni: il suo nome è stato quindi aggiunto nel giardino dei Giusti di religione non ebraica che però hanno contribuito a salvare vite di ebrei durante la Shoah.
Bartali e la solidarietà con Coppi
Bartali viene ancora oggi ricordato come il principale rivale di Fausto Coppi, con cui per un periodo è stato compagno della stessa squadra, la Legnano fino alla loro successiva divisione in due squadre avversarie: la Legnano e la Bianchi.Nonostante l’appartenenza a due squadre in competizione, tutti hanno sempre ammirato il sentimento di stima e di solidarietà che li legava. Emblema di questo, è diventata la famosa immagine, immortalata in una celebre foto, del passaggio della borraccia nel Tour de France del 1952.
La carriera di Bartali è stata più lunga e fortunata di quella del compagno Coppi, morto prematuramente di malaria, poiché si svolse dal 1935, anno in cui divenne campione d’Italia, al 1954.
Bartali morì il 5 maggio del 2000.