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prima prova maturità 2022 parere studenti tracce presideUn grande sospiro di sollievo: è quello che ha tirato la stragrande maggioranza degli studenti che la mattina del 22 giugno si sono seduti ai banchi di scuola per svolgere la prima prova di Maturità, quella di Italiano.
La paura per il ritorno degli scritti, dopo due anni di stop, si è infatti subito dissolta alla lettura dei temi proposti. Al Ministero dell'Istruzione si sono effettivamente messi, come promesso, una mano sul cuore.

Secondo un sondaggio "a caldo" realizzato da Skuola.net - interpellando 500 maturandi all'uscita dalle prove - oltre 3 su 4 si sono detti d'accordo col ministro Bianchi che, a pochi giorni dall'esame, aveva definito le tracce "bellissime".

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Le tracce? Per i maturandi erano quasi tutte fattibili

Forse perché, gli argomenti selezionati, sono risultati davvero fattibili ai più. Circa 6 su 10 sostengono che sarebbero stati in grado di svolgere la maggior parte delle tracce presenti nel plico ministeriale; ben 1 su 5 addirittura tutte. Mentre il 17% ha ammesso che sapeva sviluppare solo quella scelta. Ma appena il 5% ha segnalato delle difficoltà anche nella traccia poi affrontata. E, più in generale, oltre il 90% si aspettava quantomeno uno dei sette spunti apparsi.

Gli autori dell'analisi del testo erano ampiamente previsti

Gli indizi che certificano l'abbordabilità delle tracce, però, non finiscono qui. Ad esempio, gli autori protagonisti delle due proposte di analisi del testo - Giovanni Pascoli e Giovanni Verga - erano nomi noti praticamente a tutti gli studenti: quasi 9 su 10 avevano affrontato diffusamente in classe durante l'ultimo anno sia l’uno che l’altro; a cui va aggiunto un 7% che almeno uno lo aveva approfondito. Peraltro, entrambi, non sono stati per nulla una sorpresa, visto che erano in testa ai pronostici dei ragazzi nel tradizionale toto-esame che Skuola.net allestisce alla vigilia della prova. Ciò non toglie che, proprio la traccia su Pascoli è stata “votata” come la più impegnativa: così per il 30% dei maturandi. Non sorprende quindi che - secondo le rilevazioni ufficiali del MI - sia stata anche quella più snobbata, in quanto scelta da nemmeno il 3% dei candidati.

Temi abbordabili per gran parte degli studenti

Anche gli argomenti oggetto delle altre tipologie di tracce - il testo argomentativo e il tema d'attualità - non hanno spiazzato più di tanto i "diplomandi": complessivamente, più della metà (54%) aveva parlato in classe di gran parte delle tematiche proposte; oltre un quinto (21%) di tutte quante. Per contestualizzare un po', più dell'80% conosceva la storia di Liliana Segre e più o meno una quota simile la figura di Giorgio Parisi (autori dei brani da cui partivano due tracce di testo argomentativo). Alla fine, solo 1 su 4 è rimasto interdetto constatando che, già a una prima lettura, si è reso conto di non avere un bagaglio di conoscenze sufficiente per affrontarle. Numeri importanti ma comunque non elevatissimi se pensiamo all'infinita rosa di opzioni su cui poteva puntare il Ministero.

“Bianchi toglie, Bianchi restituisce. Dopo aver sorpreso gli studenti con la decisione di ripristinare le prove scritte all’esame di Maturità, il titolare di Viale Trastevere evita i protagonismi che hanno contraddistinto le scelte di alcuni suoi predecessori. Niente temi troppo ricercati, al bando gli autori “sconosciuti” ai più, almeno nell’ambito della didattica scolastica. Ai ricercati Magris (2013) e Caproni (2017) si preferiscono i più familiari Verga e Pascoli - commenta Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net - Certo un passo indietro rispetto alla tendenza, stabilita dal 2000 in poi, di assegnare alla traccia di analisi del testo un autore del Novecento. Ma un passo verso gli studenti che, già in condizioni normali facevano fatica a trattare in classe gran parte delle proposte ministeriali dell’ultimo ventennio. E che, sulla scorta anche delle ipotesi formulate dal classico e redivivo tototema, hanno approfittato di questi giorni per prepararsi proprio sulle tracce più chiacchierate”.