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Mancano più di quattro mesi all'esame di maturità. Per i ragazzi del Liceo Scientifico è stato scongiurato lo spauracchio della prova di Fisica. Ci sarà ancora matematica e non sarà comunque proprio una passeggiata.


Penna, calcolatrice e tutto ciò che riesce a contenere la propria memoria. Queste sono le uniche cose consentite. Nemmeno un formulario. Le cose, però, presto potrebbero cambiare. Infatti lo studente della quinta liceo scientifico "Fermi" di San Marcello (in provincia di Pistoia), Francesco Erpichini, e il suo insegnante di matematica Paolo Palumbo hanno aperto, lo scorso 26 novembre, una petizione su Change.org per chiedere al governo di ammettere l’utilizzo del formulario nella seconda prova scientifica dell’esame di maturità.

La petizione

A nostro parere – si legge nel testo della petizione - una prova di maturità dovrebbe valutare le capacità e le competenze che lo studente ha sviluppato nel corso dei suoi studi senza che la ‘forza bruta’ della memoria filtri l'effettiva validità di tali capacità, le quali dovrebbero risiedere nell'abilità di analisi, riconoscimento e di risoluzione di determinati problemi specifici, e non nella difficoltà di ricordare a memoria formule e procedure sistematiche non inerenti alle competenze, ma al puro immagazzinamento di pratici mezzi di risoluzione”.
La proposta - come riporta il quotidiano "La Nazione" - è arrivata in Parlamento.
Il deputato Luigi Gallo, esponente del M5S, con gli altri membri pentastellati della commissione Cultura, hanno presentato un'interrogazione parlamentare.

Una possibilità di cambiamento?

"E’ una proposta partita dal basso – spiega Gallo – oggetto di una petizione che ha ricevuto quasi mille adesioni. Crediamo che il ministero dell’istruzione debba considerare seriamente l’ipotesi di permettere l’utilizzo del formulario all’esame di maturità. Una richiesta ‘naturale’ visto che per gli indirizzi tecnici e professionali è già consentita la consultazione di specifici manuali. La scuola ha bisogno di adeguarsi ad un mondo che cambia velocemente. Nel caso specifico – prosegue il deputato – riteniamo che alla maturità si debba valutare la capacità di analisi e risoluzione di un problema e non l’abilità mnemonica. È già una competenza individuare la formula giusta da utilizzare. Sarebbe invece assurdo pensare che lo studente si trovi a dover girare in futuro con un unico strumento in tasca. L’interrogazione è depositata in commissione. L’auspicio è che, ancor prima di dare a noi una risposta formale, il governo emetta una circolare rivolta alle commissioni d’esame per inserire, già in vista della maturità 2017, il formulario fra gli strumenti utilizzabili".
"Al di là di ogni aspetto politico – commenta lo studente Erpichini – apprezzo l’interessamento del parlamentare Gallo nel portare avanti questa nostra richiesta che, mi auguro, possa essere accolta almeno per i prossimi anni".