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- Giorgio Bavassano, Liceo Classico Mazzini, III b -
DALL’ASSURDO AL NONSENSE
Teatro dell’assurdo; la definizione di Martin Esslin.
L’assurdità dell’esistenza in “Aspettando Godot ” di Samuel Beckett.
“ […] E le “storie” di Beckett hanno appunto l’aria di simboli che non sanno più simboleggiare
niente; di qui la piattezza e il senso di smarrimento dei personaggi, uomini postumi che annaspano
in un deserto incomprensibile per loro come per noi, scegliendo a caso un fatterello, un’idea, un
ragionamento, e subito lasciandolo per un altro, contraddicendosi, esitando, ripetendo il già detto,
”
rivedendo il già visto, dubitando di tutto, in primo luogo della propria identità.[…]
[ ]
Carlo Fruttero, introduzione ad “Aspettando Godot ”
Analisi della lingua e dello stile nella versione inglese di
“Aspettando Godot ”, 1954.
( esposizione in lingua inglese)
L’assurdo tra Surrealismo e Patafisica di Jarry.;
“
La Patafisica, la cui etimologia deve scriversi e l'ortografia reale
'Patafisica, preceduta da apostrofo, per evitare un facile gioco di parole, è la scienza di ciò che si
aggiunge alla metafisica, sia in essa, sia fuori di essa, estendendosi così ampiamente al di là di
questa quanto questa al di là della fisica[...] la Patafisica sarà soprattutto la scienza del particolare,
per quanto si dica che non vi è scienza se non del generale. Studierà le leggi che reggono le
eccezioni e spiegherà l'universo supplementare a questo; o meno ambiziosamente descriverà un
universo che si può vedere e che forse si deve vedere al posto del tradizionale […] La Patafisica è la
scienza delle soluzioni immaginarie, che accorda simbolicamente ai lineamenti le proprietà degli
”
oggetti descritti per la loro virtualità.
[ ]
Alfred Jarry, “Gesta e opinioni del dottor Faustroll, patafisico”
Assurdo e nonsense nelle canzoni di Rino Gaetano:
la figura scomoda e atipica del cantautore negli “Anni di piombo”.
“ L’associazione antropologica mondiale, comunemente detta società, è un insieme di esseri che si
aspettano al varco armati di coraggio e tanta buona volontà. La verità è che ognuno di noi vuole la
sua coppa di gelato più ghiacciata delle altre e colui che ti ammazza raramente si preoccupa delle
tue scarpe. […] Homo homini lupus non sta più nell’ultimo numero di Vogue, oggi l’uomo è solo,
”
emarginato, estromesso, figlio unico.
[ ]
Rino Gaetano, introducendo “Mio fratello è figlio unico”
Bibliografia