14 min lettura
paura maturità

Concentrazione, non fasciarsi la testa prima di rompersela, affrontare le situazioni sul momento: questi i segreti per combattere l'ansia da esame secondo Maura Manca, psicoterapeuta e direttore di AdoleScienza.it. Serve un giusto equilibrio, un’analisi delle problematiche che si possono verificare per poi archiviarle e concentrarsi su uno studio organizzato e non soffocante. Insomma, parola d'ordine "maturità"! Molti diranno che sembra molto più facile a dirsi che a farsi, ma con i consigli giusti tutti potranno riuscire ad arrivare all'esame sereni e pieni di grinta. Qual è la tua peggiore paura pre-esame di maturità? La dottoressa, ti spiega, punto per punto, perché non c'è alcun motivo di preoccuparsi per questi 10 incubi ricorrenti.

1. La paura di non riuscire a finire di studiare per tempo
Non ce la farò!”. Questa è la frase che rimbalza nella testa dei ragazzi quando devono iniziare lo studio specifico per l’esame di Stato. L’errore è proprio questo: non stai iniziando tutto da zero, hai studiato durante tutto l’anno le stesse materie. Se la testa vede tutto l’insieme, scatta la molla del “è troppo quello che devo fare”, lo vede più grande di quello che è realmente e vince inevitabilmente la paura. Il trucco sta nell’organizzazione: il cervello nel caos si muove male, non controlla e quindi manda segnali di allarme che percepiamo sotto forma di paura. La mole di materiale da preparare schiaccia e quindi porta a ritardare l’inizio dello studio. Il trucchetto sta nel predisporre degli obiettivi giornalieri, i programmi di studio tendenzialmente non sono ben bilanciati e non vengono quasi mai rispettati, amplificando la paura. Bisogna organizzare lo studio in maniera coerente, con le giuste pause, con dei piani di lavoro realizzabili".

2. La paura del commissario esterno severo
"Si ha paura di ciò che non si conosce perché non si riesce a prevedere come si comporterà. Conosci bene professori che ti hanno accompagnato durante tutto l’anno, e sai quali sono i loro punti di forza e debolezza, mentre quando arriva qualcuno che non si è mai visto, si è portati a pensare subito male. Si ha paura possa essere “una carogna”, cattivo, che possa mettere i bastoni tra le ruote perché non vi conosce né come persone, né dal punto di vista della preparazione.
L’agitazione e i pensieri negativi non aiutano. Se si riesce a mantenere la calma e non vedere il suo giudizio come una sorta di giudizio universale, si arriva a non subire il commissario esterno e il suo eventuale atteggiamento. Perché deve essere per forza un rompiscatole? Può anche essere particolarmente simpatico. Quindi meglio non fasciarsi la testa prima di rompersela e predisporsi a tutte le eventualità per non farsi cogliere impreparati".

Scopri come affrontare i commissari esterni di maturità

3. La paura del "vuoto di memoria" durante le prove
"La paura di perdere la memoria è una cattivissima compagna, perché rischia di offuscare le importanti ore preziose di studio. Pensare di non ricordarsi niente significa dare alla mente un ulteriore carico da gestire che alimenterà la paura stessa. E' un circolo vizioso che va fermato, anche perché il problema è senza soluzione immediata. L’importante è non far vincere la paura. Se si va nel panico la memoria non torna, perché il cervello è impegnato a gestire l’allarme interno. Se invece si dovesse avere un piccolo blocco di memoria, si deve cercare un aggancio per recuperarla: una parola, un’immagine, un suono. Ecco perché, quindi, studiare usando le parole chiave e le mappe mentali è un buon sistema, perché basta un aggancio e ci si ricorda tutto! Vietato quindi fissarsi troppo nel tentativo di ricordarsi tutto a memoria: si stressa inutilmente il cervello e si aumenta notevolmente il rischio di “impallarsi”.

4. La paura di tracce d'esame impossibili, imprevedibili, difficilissime o addirittura fuori programma
"Il toto esame di maturità è già iniziato: si ricorre a una marea di stratagemmi, dal domandare a chiunque, sia di persona che su internet, allo sforzarsi nel cercare di fare delle previsioni appropriate. Non ci si può affidare completamente alle previsioni e quindi bisogna ricordarsi che, tante volte in tutta la carriera scolastica, è stata affrontata la stessa prova a scatola chiusa in maniera vincente. Quante volte durante tutti gli anni di scuola sono stati fatti temi senza conoscere gli argomenti, versioni, problemi e quant’altro, eppure quasi sempre la prova è stata superata. Non era la maturità, è vero, ma si deve anche tenere a mente che non c’è nulla di impossibile, se si pensa di non essere in grado di farlo, si aumentano le probabilità di non riuscire a superare bene la prova. Ci potrà essere una traccia di maturità che piace di più e una che piace di meno, ma non esiste niente che non si possa realizzare. Si deve cercare di prendere più spunti possibili in questi giorni, leggere, informarsi e di essere aperti mentalmente e soprattutto pronti a tutto!".

5. La paura della domanda "inaspettata" che decreta il totale fallimento dell'orale di maturità
"Innanzitutto una domanda non può vincolare in maniera radicale il risultato dell’esame. La tesina di maturità è stata preparata, ci sono i voti di ammissione e quelli dello scritto, quindi non si può vivere con terrore una domanda un po’ più specifica che può mettere in difficoltà, ma pensare che c’è una soluzione a tutto. I problemi si risolvono quando si hanno davanti, non possono accompagnare tutti i giorni precedenti con pensieri inutili che incrementano inutilmente il livello di ansia."

6. La paura di non riuscire a gestire il tempo durante le prove scritte e consegnare un compito incompleto
"Questa paura è molto frequente, soprattutto nel momento in cui si leggono le tracce. Si crea un vuoto, si perde tempo e concentrazione alimentando la preoccupazione di consegnare il compito incompleto. La soluzione è pratica e mentale. Si deve creare uno schema logico, una scaletta. Il compito andrebbe svolto prima a mente, prendendo appunti con le indicazioni da seguire per poi iniziare a scrivere senza pensare al tempo che scorre inesorabile. Non bisogna neanche farsi angosciare dai compagni che spesso riversano le proprie paure sugli altri, ma concentrarsi completamente e seguire lo schema logico e mentale che ci si era preposto. E' utile individuare un tempo massimo per la brutta e un tempo realistico per ricopiare e non dimenticarsi di quei preziosi minuti dedicati alla rilettura. Dando spazio alla paura si perde solo tempo: i pensieri negativi rubano minuti preziosi. Se si perde tempo a guardare l’orologio, se si pensa di non farcela, si sbaglierà, aumentando notevolmente il rischio di non riuscire ad arrivare in tempo al traguardo. Puntate all’obiettivo senza perdere mai la concentrazione, perché è quando questa cala che si sbaglia."

7. La paura della "figuraccia" di fronte a professori, genitori, compagni di classe
"La paura di fare una brutta figura, di far ridere gli altri o di essere criticato nasce dalla paura del giudizio. E' ansia da prestazione: non si può andare male, soprattutto davanti a qualcuno, perché comporta tutta una serie di esiti negativi che innescano una forte ansia anticipatoria. Si ha paura di deludere gli altri, o di non essere all’altezza dei compagni.
Si vive questa paura come un giudizio sulla persona, non sulla prestazione del momento. Ma il valore personale non può dipendere dall’esito di una prova. I tuoi genitori, ad esempio, non cambieranno la considerazione che hanno di te qualora le cose non vadano come devono andare.
Sbagliare non significa essere delle persone sbagliate, non deve essere delusi di se stessi per così poco. Preparati bene e soprattutto sii sicuri di te stesso e di quello che hai studiato. I professori non sono lì per mettere il bastone tra le ruote e non intendono farti fare una figuraccia."

8. La paura di essere bocciati
"Questa paura nasce dall’insicurezza, dal non credere in se stessi e nelle proprie capacità. La paura di essere bocciati è un tranello della mente che fa credere di avere una preparazione mediocre, di non essere all’altezza e quindi di fallire e di fare un disastro. Ma perché dovresti fare un disastro se compiti ed interrogazioni si affrontano dalle scuole primarie? Perché devi essere bocciato se hai studiato? Prova a rispondere e capirai che queste preoccupazioni sono completamente irrazionali e quindi non hanno senso di esistere, rubano tempo e salute! Evita quindi l’ansia da pensieri catastrofici che produce solo agitazione e confusione."

9. La paura di perdere le parole durante il tema di Italiano
"Il tema di italiano può spaventare gli studenti perché in un certo senso è la prova d'esame più personale e soggettiva, e può essere interpretabile. L'importante è dimostrare una buona conoscenza della lingua italiana e di essere in grado di esporre e di comunicare un concetto. Spesso si ha la preoccupazione di non essere capiti, o di non riuscire ad esprimersi come si vorrebbe. La soluzione è leggere tanto, soprattutto la cronaca e l’attualità, per stimolare il cervello ed essere particolarmente ricchi di input pronti ad essere utilizzati. La creatività non può svanire nel nulla, viene schiacciata dalla paura e dal fatto che - magari - le tracce non piacciono, non sono quelle che si speravano e quindi si pensa di non riuscire a fare il compito bene come di voleva. In questo caso si crea un condizionamento mentale per cui si avrà un calo e si rischierà di non riuscire a scrivere.
È importante arrivare al giorno del tema sgombri dalle proprie paure perché la creatività e la spontaneità hanno bisogno di un terreno calmo e tranquillo. Affrontare questa prova ascoltando se stessi, senza il timore che le proprie idee siano rifiutate da un adulto o valgano meno di quelle degli altri, sicuramente aiuta."

10. La paura di essere preso di mira da un commissario interno "che mi odia"
"Questo può accadere quando durante l’anno ci sono stati già dei precedenti, ma all’esame i professori diventano in genere più propensi ad “aiutare” gli alunni. Bisogna ricordarsi che comunque ci sono anche gli altri membri della commissione che monitorano e che controllano che tutto sia svolto secondo le regole. Non si tratta quindi di un rapporto uno a uno e quindi, se ci si è preparati bene, si può stare tranquilli e affrontare tutte le situazioni che si creano, prova dopo prova. E' importante non far trasparire che si ha paura di lui: non può dipendere tutto dal giudizio di un professore ed è anche ora di ribaltare la situazione!"

Maturità 2016: 10 paure di cui non aver paura secondo la psicologa articolo
Data pubblicazione 10 Giugno 2016, Ore 11:57
Skuola | TV
E ADESSO? La verità su cosa fare dopo la maturità

Rivedi lo speciale di Skuola.net e Gi Group dedicato a tutti i maturandi che vogliono prendere una decisione consapevole sul proprio futuro grazie ai consigli di esperti del settore.

Segui la diretta