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maturità

Doveva essere il giorno della sentenza di condanna. Invece, quasi a sorpresa, è arrivata una boccata d’aria. Almeno per quella fetta di ragazzi che già si stava preparando al peggio. Dite la verità, voi studenti di quarta superiore: vi eravate ormai rassegnati all’idea di dover sostenere la nuova maturità, con tutte le incognite del caso.

E invece no. Perché il Governo, con una mossa inaspettata, ha rimandato tutto di un anno. L’Esame di Stato versione ‘Buona Scuola’ debutterà, infatti, nell’estate 2019 (e non in quella 2018, come inizialmente previsto). Perché, se alla fine del Consiglio dei Ministri che ha dato il via libera al pacchetto di decreti che completano la riforma, tutti attendevano notizie su docenti, cicli d’istruzione e tasse scolastiche siamo convinti che voi volevate sapere solo e soltanto quello: come sarà la maturità del prossimo anno.

Nel 2018 la maturità è ancora ‘vecchio stile’

Come detto, la risposta è semplice: sarà come quella di quest’anno, con tanto di quizzone e tesina all'orale. Nei piani della ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, c’era forse troppo poco tempo davanti per organizzare questo salto nel vuoto. Troppo rischioso. Tante le cose da mettere a punto. Perché l’idea del Miur e del Governo è di cambiare radicalmente la valutazione alla fine del percorso di studi superiore. In che modo? Dando maggior peso a tutti quegli elementi che mirano a responsabilizzare di più i ragazzi; due su tutti: la carriera scolastica e la new entry alternanza scuola lavoro.

L’alternanza scuola lavoro potrebbe aver rallentato la riforma

Proprio ‘l’alternanza’ potrebbe essere stata la causa principale del rinvio. Il periodo di tirocinio da svolgere in azienda durante l’anno scolastico entrerà a pieno regime solo a settembre prossimo, obbligando gli studenti delle ultime tre classi superiori ad uscire dalle classi per iniziare a confrontarsi col mondo del lavoro. E se qualcosa va storto? Come ogni cosa nuova, ci sarà bisogno di un periodo di rodaggio. Meglio dunque vedere come va il primo anno di sperimentazione per adottare tutte le misure più efficaci a garantire uniformità di giudizio in sede d’esame.

La relazione sul tirocinio entrerà a far parte dell’orale

Come sappiamo, sono ancora tante le difficoltà che le scuole – e di riflesso i ragazzi – stanno incontrando per trovare aziende partner dove svolgere l’alternanza. Ma con la nuova maturità non si scherza più: all’orale la tesina sparirà, lasciando il posto proprio alla relazione finale sul tirocinio. Un ottimo motivo per fermare tutto e aspettare che ogni studente sia posto nelle stesse condizioni, magari dando il tempo e il modo di reclutare molte più aziende. Immaginate le polemiche in caso di giudizi imparziali dovuti a un pessimo tirocinio?

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Accesso all’esame garantito solo con tutti 6. Ma pure un’insufficienza può bastare

Ma prima di pensare alla fine del percorso molti ragazzi, in queste settimane di attesa, si stavano concentrando anche su un altro aspetto fondamentale: l’accesso alla maturità. Le ipotesi messe in campo hanno coperto praticamente tutte le opzioni possibili: si passa con tutti 6, basta la media del 6, anche con più di un’insufficienza può garantire lo svolgimento dell’esame. Alla fine ha prevalso una soluzione che accontenta un po’ tutti: avere la sufficienza in tutte le materie (condotta compresa) è la regola, ma non è obbligatorio. Calmi, però, con le esultanze: si può passare l’anno anche con un’insufficienza (a quel punto saranno i vostri docenti a valutare se è il caso di mandarvi di fronte alla commissione) ma c’è comunque un prezzo da pagare e sarà un forte ‘taglio’ dei crediti scolastici (con la nuova maturità ce ne saranno in palio ben 40). I meno studiosi, perciò, dovranno faticare non poco per avere un voto finale decente; ma a qualcuno potrebbe andare bene anche così.

La palla passa ai ragazzi di terzo superiore

Per il resto sembra tutto confermato, a partire dal ritorno alla doppia prova scritta (eliminata la tanto discussa terza prova). Per i dettagli bisognerà comunque attendere ancora, almeno fino a che il Miur non spiegherà nel dettaglio come funzionerà la nuova maturità. Ma, ormai, è una cosa che non riguarda più gli studenti del quarto. È un problema che dovranno affrontare quelli del terzo che erano già sicuri di avere un primo feedback dai loro colleghi di un anno più grandi e che, invece, stando alle ultime notizie saranno i primi a doversi confrontare con un esame ancora tutto da scoprire (paura, eh?).

Marcello Gelardini