
Seconda prova alla maturità troppo difficile per gli studenti del Liceo Scientifico? Nasce una petizione per rendere l'esame "più umano". Dal 2015 il ministero ha fatto sapere che, andando a regime i nuovi licei, d’ora innanzi Fisica e Matematica avrebbero dovuto alternarsi un anno per ciascuna, come greco e latino al classico.
Recentemente il Miur ha reso pubbliche tre simulazioni di prova di fisica. Il livello appare notevolmente alto ed è già scattata la mobilitazione sul web.La petizione per la seconda prova
E nata così, su Change.org, una petizione per calibrare meglio la prova d'esame diretta alla Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione. Nella petizione, che ha raggiunto più di 6.500 firme, si sottolinea il fatto che le tre simulazioni della suddetta prova mostrano che la medesima non risulta essere coerente con quanto si svolge in classe e che si mostra eccessivamente complessa anche per gli studenti migliori.Pertanto si chiede "che siano anzitutto resi pubblici i nominativi degli estensori ministeriali delle prove, affinché chi fa scuola, concretamente e con passione ogni giorno, possa avere un interlocutore con cui confrontarsi".
"Il Ministero, astenendosi da atti dirigistici, unilaterali, "calati dall'alto" e in sostanza poco rispettosi del lavoro di studenti e docenti, eviti di affidare l'elaborazione di astratte prove d'esame (lontanissime da quanto proposto dagli stessi libri di testo in uso nei licei) a chi non ha conoscenza delle reali condizioni di lavoro nelle scuole italiane e presti invece ascolto a chi - in quelle scuole - entra ogni giorno con un entusiasmo che non merita di essere frustrato".
Incubo Fisica
Già a gennaio scorso l'associazione insegnanti di fisica si era espressa in modo critico lamentandosi sulla mancanza di tempo e di esercizio per la prova da svolgere alla Maturità. Non solo. Sotto accusa anche il monte ore che i ragazzi dei licei scientifici dedicano alla Fisica e quello che passano in laboratorio: "La Fisica non è come la matematica, è sperimentale, va fatta anche in laboratorio, altrimenti come fanno i ragazzi per esempio a capire come si propaga un raggio di luce quando passa dall’aria all’acqua?" afferma Stefano Accorsi, docente allo scientifico Archimede di San Giovanni in Persiceto (Bologna), in un’intervista al Corriere della Sera.Il Miur prenderà sul serio le perplessità di alunni e professori? Chissà. Intanto i ragazzi devono rimboccarsi le maniche e studiare per evitare brutte sorprese al momento dell’esame.