
Dal 19 giugno tutti i ragazzi di quinto superiore si troveranno a tu per tu con la prima prova di Maturità, che come sempre prenderà il via con il tema di Italiano. Il 20 giugno sarà la volta della prova incentrata sulle materie d’indirizzo e, poi, toccherà all’ultimo passaggio prima del diploma e delle meritate vacanze: il colloquio orale.
Questo si svolgerà a partire da un materiale fornito dalla commissione d’esame e che servirà da spunto al candidato per elaborare, sul momento, un discorso in chiave multidisciplinare che coinvolga tutte le materie d'esame.
Il giorno dell’esame, potresti trovarti a dover sviluppare il tuo discorso a partire dal tema del progresso, attuale e gettonato. Cosa collegheresti a questo argomento? Se hai difficoltà, eccoti qualche esempio pratico.Leggi anche:
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Il colloquio orale
Prima di tutto, ricordiamo come funziona il colloquio orale che ogni anno preoccupa la stragrande maggioranza dei maturandi. L’orale si svolgerà nelle settimane successive a quella delle prove scritte e si concentrerà prevalentemente sul discorso multidisciplinare, che i candidati saranno chiamati a svolgere, al fine di consentire ai professori di valutare le loro conoscenze e la loro capacità di analisi critica. La discussione si svolgerà a partire da un documento scelto dalla commissione, che potrà essere una citazione, un breve testo, un’immagine e non solo.
Successivamente a questa prima fase, seguirà anche il momento in cui il candidato sarà chiamato ad esporre la sua esperienza in ambito di PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento).
L’orale, così come le altre due prove scritte, viene valutato da un minimo di 0 a un massimo di 20 punti.
Progresso e Letteratura italiana
Partiamo subito con una delle materie più importanti indipendentemente dall’indirizzo frequentato. La Letteratura italiana si associa con il tema del progresso soprattutto attraverso il Futurismo, un movimento artistico e culturale sviluppatosi in Italia intorno ai primi anni del Novecento. Fondato da Filippo Tommaso Marinetti, che nel 1909 pubblicò il Manifesto del Futurismo, il movimento esaltava i temi della modernità, della velocità e dello sviluppo delle tecnologie, possibile grazie all'industrializzazione.
Anche in letteratura i Futuristi hanno dimostrato di essere innovativi e progressisti, sperimentando nuove forme e generi di scrittura e rompendo definitivamente con la tradizione passata.
Progresso e Letteratura inglese
Anche per quanto riguarda la Inglese, è possibile rintracciare diversi autori che hanno affrontato il tema del progresso, in particolare in relazione all’affermarsi della società industrializzata. Charles Dickens, per esempio, attraverso opere come Hard Times e Oliver Twist, ha mostrato gli effetti negativi del progresso, mettendo in luce le ripercussioni negative che lo sviluppo industriale aveva sulle classi lavoratrici.
Un altro romanzo che analizza le ambiguità del progresso è Frankenstein di Mary Shelley. In quest’opera l’autrice esplora il tema, analizzandolo dal punto di vista etico, riportando le paure e le speranze che la società Ottocentesca riponeva nell’innovazione. Shelley sembra criticare lo sviluppo irrefrenabile del progresso, che spinge l’uomo a superare i limiti naturali imposti dalla natura.
Progresso e Filosofia
In Filosofia uno degli autori che tratta il tema del progresso è Friedrich Nietzsche, uno dei pensatori più influenti del IX secolo. Il filosofo associa il progresso al concetto di “volontà di potenza", intesa come il tentativo dell’uomo di superare sé stesso e i propri limiti. L’idea di progresso, secondo Nietzsche, è incarnata dalla figura del “superuomo”, colui che ha un impulso a crescere e ad autodeterminarsi. Il progresso del “superuomo” non è solo un’innovazione tecnica o sociale, ma morale e etica.
Progresso e Storia dell’arte
Come abbiamo scritto in precedenza, uno dei movimenti che si associa maggiormente al concetto di progresso è, senz’altro, il Futurismo, inteso non solo come corrente letteraria ma anche come corrente artistica. I principali esponenti di questo movimento furono Umberto Boccioni e Giacomo Balla, entrambi pittori e scultori che firmarono il Manifesto del Futurismo.