
Per molti infatti scrivere un tema è un vero e proprio scoglio da superare, a maggior ragione se si tratta di un elaborato – come la tipologia B – decisamente ostico da affrontare. Se sei preoccupato in vista di questa prova, in questo articolo troverai le 5 regole chiave per scrivere un buon testo argomentativo. Cinque semplici regole che ti aiuteranno ad affrontare la prima prova e ad impostare in maniera impeccabile il testo argomentativo: scopriamoli insieme!
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Cos'è il testo argomentativo?
Come suggerisce il suo nome, il testo argomentativo è un testo di ragionamento. Partendo da alcuni input, chi scrive il tema - tramite la presentazione delle proprie tesi e la confutazione di quelle opposte - deve riuscire a convincere il lettore della propria idea traendo delle conclusioni. Le argomentazioni sono riferite all’esposizione di un problema, di un argomento dibattuto pubblicamente o a qualcosa che bisogna giustificare. Argomentare ed esporre, infatti, non sono la stessa cosa. Mentre esporre qualcosa equivale a mostrare e spiegare, argomentare significa cercare di convincere tramite le proprie tesi, elemento fondamentale di ogni testo argomentativo. Ora che abbiamo capito di cosa si tratta, vediamo insieme come si fa un buon testo argomentativo.
Quali sono i cinque punti chiave del testo argomentativo
Innanzitutto bisogna introdurre l’argomento su cui è incentrato il tema: un argomento di attualità, un dibattito, qualcosa che si vuole giustificare e così via. Poche ma fondamentali righe che sono necessarie ad attirare l’attenzione del lettore. Successivamente si procede con l’esposizione della propria tesi. Questa equivale alla posizione dell’autore relativamente al problema posto in analisi. Nei temi argomentativi non esistono tesi giuste e sbagliate ma esistono tesi argomentate e confutate. Non è quindi importante pensarla nel modo “giusto” o “più comune” ma riuscire a convincere il lettore a ritenere corretta la tesi di chi scrive. È qui che intervengono le argomentazioni. Queste servono, dunque, a sostenere la tesi spiegando per quali ragioni tra le due in analisi, è quella migliore, quella da sostenere. Le tesi hanno, come abbiamo già detto, il ruolo di convincere il lettore della validità dell'argomentazione quindi è importante essere persuasivi e usare un linguaggio adeguato.Un altro passaggio fondamentale dopo l’esposizione delle argomentazioni è la confutazione dell’antitesi, cioè della tesi opposta a quella di chi scrive. È importante riuscire a cogliere i punti deboli di questa e attaccarli. L'obiettivo da raggiungere è quello di smontare l'antitesi rendendola in qualche modo, agli occhi del lettore, sbagliata, facendone emergere i punti deboli. Infine si può giungere al punto finale: trarre delle conclusioni. È utile iniziare il periodo con una perifrasi che faccia capire che si è giunti alla fine del confronto. Giungendo a conclusioni bisogna riassumere i motivi che dovrebbero portare il lettore a sostenere la tua tesi e riassumere le differenze che ci sono con l’antitesi. Come all’inizio, è importante usare una frase ad effetto che possa impressionare positivamente, il lettore, invogliandolo a trarne anche di sue.
Chiara Marconato