5' di lettura 5' di lettura
Studenti che si preparano alle materie di Maturità

Si avvicina uno dei momenti più importanti nella carriera scolastica di ogni studente: l’esame di Maturità. Questi giorni, infatti, sono cruciali per i ragazzi delle scuole superiori che a breve scopriranno quali sono le materie affidate ai commissari esterni e quali saranno quelle oggetto della seconda prova, forse la più temuta dai maturandi.

Per il momento nessuno sa cosa aspettarsi, ma è possibile prepararsi in modo da essere pronti a qualsiasi materia uscirà? La risposta è sì, perciò continua a leggere per scoprire come fare.

Indice

  1. Quando usciranno le materie di seconda prova
  2. Le materie che potrebbero uscire
  3. Colmare le lacune
  4. Migliorare il rapporto con i professori
  5. Imparare a gestire l’ansia

Quando usciranno le materie di seconda prova

Attualmente gli studenti brancolano nel buio e non sanno ancora su quale materia verterà la seconda prova. In questi giorni, però, l’aria è tesissima e ci si aspetta un annuncio imminente. Anche se non siamo a conoscenza di una data precisa, probabilmente le materie oggetto della seconda prova verranno comunicate entro fine gennaio. Fino ad allora, è bene non sprecare il proprio tempo a disposizione e prepararsi a qualsiasi materia uscirà. Ma come è possibile riuscire ad essere pronti a tutto?

Le materie che potrebbero uscire

Innanzitutto, per non farsi cogliere impreparati si può tenere conto dei meccanismi che guidano il ministero nella scelta delle materie di seconda prova. Nella maggior parte dei casi si utilizza il metodo dell’alternanza di anno in anno. Al liceo classico, ad esempio, l’anno scorso è stato scelto greco, perciò è probabile che questa volta la scelta ricadrà su latino. In questo caso, ci si può concentrare sulla materia che ha più probabilità di uscire, purché lo si faccia con la consapevolezza che finché, non verranno comunicate ufficialmente, non c’è nessuna certezza sulle discipline oggetto d’esame. 

Attenzione: il metodo dell'alternanza non vale per tutti. Ci sono scuole superiori in cui si tende a ripetere sempre la stessa scelta. Ad esempio, per il liceo scientifico si predilige matematica rispetto a fisica.

Colmare le lacune

Per evitare di farsi assalire dal panico qualora il ministero dovesse scegliere come materia di seconda prova una disciplina su cui non ci si sente preparati, è opportuno iniziare a colmare sin da subito le lacune più evidenti. La prima cosa da fare, quindi, è rendersi conto di quale, tra le materie che potrebbero uscire, sia stata trascurata di più. Per farlo è sufficiente segnare tutti gli argomenti affrontati dall’inizio dell’anno e chiedersi se si possegga o meno una conoscenza completa di ognuno di essi. Una volta individuata la materia in cui ci si sente più carenti, non resta altro che iniziare a dedicarle un po’ più di tempo. Anche se alla fine non dovesse essere la disciplina oggetto della seconda prova, la preparazione sarà comunque utile in vista dell’esame orale.

Migliorare il rapporto con i professori

Non sappiamo quale materia uscirà né tantomeno se sarà affidata ad un commissario interno o esterno, ma questo è di sicuro il momento più sbagliato per inimicarsi qualsiasi professore. Adesso più che mai è necessario cercare di migliorare il rapporto con i professori della classe, specialmente con quelli con cui andiamo meno d’accordo. Nel caso dovessero essere i docenti interni a giudicare la seconda prova, il loro giudizio nei nostri confronti potrebbe giocare un ruolo consistente.

Imparare a gestire l’ansia

Una delle cose più importanti da fare per sentirsi tranquilli a prescindere da quale materia uscirà è imparare a controllare le proprie paure e capire come gestire l’ansia. L’obiettivo è trasformare l’ansia da un'emozione limitante a un’emozione positiva da utilizzare a nostro vantaggio. L’importante è prendere consapevolezza del fatto che l’esame di Maturità non sia un ostacolo insormontabile, ma l’atto conclusivo di un percorso che tiene conto, non solo dei risultati delle tre prove, ma anche di quelli conseguiti nel corso di tutti gli anni di studio. Basta fare del proprio meglio e impegnarsi, senza che l’esame ci impedisca di vivere con serenità gli ultimi tempi trascorsi sui banchi.