
Tra le paure più grandi dei maturandi, oltre alle materie seconda prova maturità 2019, ci sono certamenti i tanto temuti commissari maturità 2019. Per molti l'incubo peggiore è quello di avere come presidente della commissione un docente universitario. Chiariamo subito una cosa, stando alla normativa ministeriale può tranquillamente capitare che un docente universitario sia nominato presidente di una commissione di maturità. Quindi se pensate di esser un caso unico o addirittura limite, vi sbagliate di grosso. Non siete gli unici e soprattutto non c’è nulla di anomalo. Per molti questa cosa è, incomprensibilmente, fonte di ulteriore ansia. Sapere infatti che a presiedere la vostra commissione di maturità ci sarà un professore che proviene da un ambiente molto diverso dal liceo è fonte di panico. Perché? Un prof di siffatta natura può, davvero, fare così paura? Skuola.net anche questa volta viene in vostro aiuto, spiegandovi perché, in realtà, non c’è molto da temere da un professore universitario in veste di presidente di commissione Maturità 2019.
Il commissario esterno neutrale
Il primo punto a vostro favore, nel caso in cui il vostro presidente sia un docente universitario, è sicuramente il suo allenamento alla neutralità. Avere a che fare quotidianamente, infatti, con centinaia di ragazzi ogni volta nuovi e ogni volta sconosciuti (soprattutto se si tratta di prof umanistico) lo rende particolarmente esperto ed allenato nell’essere più neutrale e corretto possibile. Il vostro presidente, infatti, sarà abituato a non ricordarsi né la faccia né tantomeno il nome e cognome dei propri studenti e a valutarli, quindi, solo ed esclusivamente per la loro preparazione.