
L’esame di Maturità rappresenta la fine di un lungo percorso e l’inizio di una nuova fase della vita. Ma non sempre si conclude come sperato: c’è chi viene bocciato o riceve un voto finale ritenuto ingiusto.
In questi casi, la scuola non ha sempre l’ultima parola. È possibile – entro certi limiti e con le giuste motivazioni – presentare ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale). Ma quando conviene davvero muoversi legalmente? E quali sono le probabilità di successo?
In questa guida, analizziamo tutti i casi possibili: non ammissione, bocciatura, votazione contestata, mancato riconoscimento della lode, e persino situazioni legate a copiatura o alla mancata considerazione del PDP (Piano Didattico Personalizzato). Senza dimenticare tempi, costi e procedure pratiche.
Indice
- Quando si può fare ricorso: tutti i casi previsti
- Bocciati alla Maturità: si può fare ricorso?
- Voto troppo basso o mancata lode: si può contestare?
- Esclusione dall’esame: è legittima?
- Copiare all’esame? Rischi altissimi (anche penali)
- Studenti con DSA o BES: attenzione al PDP
- Prima di fare ricorso: chiedere gli atti
- Come fare ricorso al TAR: tempi e costi
- Quali sono le probabilità di vincere?
Quando si può fare ricorso: tutti i casi previsti
Non basta essere delusi o arrabbiati: per fare ricorso serve una base solida. I principali motivi legittimi per presentare ricorso al TAR sono:
-
Irregolarità procedurali: firme mancanti, commissione mal composta, documenti assenti o incompleti.
-
Illogicità manifesta: giudizi che non trovano riscontro nei verbali o nel percorso scolastico.
-
Travisamento dei fatti: valutazioni fondate su una percezione errata della prova.
-
Disparità di trattamento: lo studente è stato valutato diversamente rispetto ai compagni in circostanze simili.
-
Violazione del PDP o PEI: nel caso di studenti con DSA o BES, il mancato rispetto delle misure previste può invalidare l’esame.
La giurisprudenza, però, solitamente applica un criterio restrittivo: la semplice percezione di aver avuto un voto errato (es. “è troppo basso”) raramente viene accolta se non c’è alla base una motivazione evidente e documentabile.
Bocciati alla Maturità: si può fare ricorso?
Sì, contro la bocciatura all'esame si può ricorrere al Tribunale. Ma solo se ci si trova in presenza di vizi formali o procedurali gravi. Ad esempio, se il colloquio si è svolto in modo non conforme (troppo breve, focalizzato solo su una materia, eccetera), oppure se manca una motivazione chiara per un giudizio negativo.
Un esempio concreto è il seguente: il TAR può annullare una bocciatura perché non viene indicata alcuna spiegazione della decisione nel verbale. Lo stesso vale se non sono stati rispettati i criteri di ammissione, o se la famiglia non è stata informata per tempo delle criticità. Solo così il ricorso può avere basi solide.
Attenzione, però: in presenza di più insufficienze, il TAR tende a considerare la bocciatura non contestabile.
Voto troppo basso o mancata lode: si può contestare?
La valutazione numerica (es. 60, 70, 90…) è considerata giudizio tecnico-discrezionale: il giudice, perciò, non può sostituirsi alla commissione. Questo significa che contestare un voto è molto difficile, a meno di evidenti anomalie. Difficile, sì, ma non impossibile. Saranno poi di nuovo i docenti, in caso di successo del ricorso, a rivalutare la situazione nel merito.
Fa eccezione la mancata attribuzione della lode. Se lo studente ha tutti i requisiti (massimo dei crediti + voto massimo in tutte le prove), la mancata assegnazione va motivata. In caso contrario, si può fare ricorso con buone possibilità di successo e assegnazione del massimo dei voti.
Esclusione dall’esame: è legittima?
Un’altra casistica frequente riguarda chi non viene ammesso alla Maturità. Anche in questo caso, il Consiglio di Classe ha un potere discrezionale, ma deve fornire motivazioni adeguate e informare per tempo lo studente e la famiglia.
Proprio la mancata comunicazione tempestiva è riconosciuta dal TAR come motivo valido per contestare il provvedimento.
Copiare all’esame? Rischi altissimi (anche penali)
Chi viene colto a copiare durante la Maturità può subire l’annullamento della prova o l’esclusione dall’intero esame. In casi gravi, si configura anche un reato penale: la Legge n. 475 del 1925 punisce con la reclusione fino a un anno chi presenta elaborati non propri.
La commissione ha, però, l’obbligo di sentire lo studente, motivare la decisione e considerare l’intero percorso scolastico. Dopodiché si può certamente provare la strada del ricorso, ma la copiatura, specie con strumenti tecnologici (smartwatch, smartphone, AI), resta un fatto gravissimo e difficilmente difendibile.
Studenti con DSA o BES: attenzione al PDP
I ricorsi riguardanti studenti con DSA e BES sono un'altra delle tipologie tipiche di quello che arriva nelle aule del TAR. Se, infatti, l'alunno ha un Piano Didattico Personalizzato (PDP) o un Piano Educativo Individualizzato (PEI), la commissione deve tenerne conto. Prove, griglie e modalità valutative vanno adattate. In caso contrario, il giudizio è viziato e impugnabile.
Prima di fare ricorso: chiedere gli atti
Prima di intraprendere la via legale, in ogni caso, è fondamentale richiedere l’accesso agli atti: verbali, prove scritte, valutazioni. La richiesta è gratuita (salvo eventuali fotocopie) e va presentata alla segreteria della scuola, preferibilmente utilizzando un modulo già predisposto.
La scuola ha 30 giorni per consegnare la documentazione. Solo dopo averla esaminata ha senso valutare, insieme a un avvocato, se fare ricorso.
Come fare ricorso al TAR: tempi e costi
Mentre, nel pratico, il ricorso va presentato al TAR della Regione in cui si è svolto l’esame, entro 60 giorni dalla pubblicazione del voto o della bocciatura. Per farlo, è richiesta l’assistenza di un avvocato specializzato in diritto amministrativo.
I costi? Significativi: in media tra i 3.500 e gli 8.000 euro, con punte che possono essere anche superiori se ci si affida a studi molto affermati. Quindi deve valerne la pena o quantomeno si devono intravedere sufficienti chance di successo.
Quali sono le probabilità di vincere?
Le statistiche ci dicono che circa 1 ricorso su 10 contro bocciature o voti bassi viene accolto. Serve dunque una motivazione forte, chiara e documentata. In caso contrario, il consiglio è di riflettere bene prima di affrontare tempi lunghi, costi alti e rischi legali.