6' di lettura 6' di lettura
soluzione simulazioni maturità 2019

Coloro che sono stati chiamati a questa dura crociata contro l’ansia dell’avvicinarsi dell’esame, hanno avuto differenti reazioni vedendo il giorno della loro battaglia avvicinarsi sempre di più, ed in questo articolo analizzeremo le diverse classi di studenti colpiti da questa ondata di panico.

Gli impreparati

Questa è la classe che appartiene a coloro che hanno scelto la via più semplice e diretta per affrontare la simulazione ormai alle porte: il non fare niente di niente.
Proprio così, il loro motto “Tanto è solo una simuazione” è il loro orgoglio, ma è anche un modo, onestamente poco efficace, per scacciare i pressanti pensieri dell’esame. L’unico ostacolo alla loro avanzata è la valutazione della prova e l’ozio, che non gioverà con l’avvicinarsi della vera battaglia.
Il loro attacchi forniscono supporto all’avanguardia dell’esercito studentesco con commenti che rassicurano chi pensava di aver fatto troppo poco per prepararsi all’imminente simulazione. Possiedono anche una capacità di lavoro di squadra ineguagliabile e sono in grado di lavorare come un’unica mente per fondere i frammenti di sapere di ognuno e superare le avversità.

I soverchiati

Loro sono quelli che più ingiustamente sono stati aggrediti, magari da professori che hanno deciso di interpretare i regolamenti a modo loro assegnando un numero di ore inferiore a quelle dovute per la simulazione, oppure da orari di consegna delle prove falsati. Ma ciò che non ti uccide, ti rende più forte, e loro ne sanno qualcosa.
La loro offensiva mira a dimostrare le ingiustizie subite, tramite commenti di critica irruenta; i loro colpi sono sempre rivolti ai diretti responsabili delle loro pene e non lasciano scampo. Anche se spesso alla fine si lamentano e basta.

Gli imperturbabili

L’orgoglio della retroguardia della legione. Sono coloro che entrano in campo verso il finale della battaglia, orgogliosi della loro relativa tranquillità. Forse deriva dalla loro incoscienza, ma è proprio questo che li rende capaci di attendere lo svolgersi dello scontro per intervenire poi con la loro avanzata. Alcuni di loro sono stati pervasi da uno spirito euforico, altri non sono stati in grado di resistere all’ansia, ma hanno acquisito l’abilità di trasformarla nel proprio punto di forza. I loro commenti sono di un’ironia e di una satira tagliente, ed i loro colpi affilati hanno il duplice obbiettivo di ispirare compostezza alle legioni, mentre infieriscono sul nemico fino a sfiancarlo.

Possono sembrare diverse tra loro, ma queste classi sono formate dagli stessi maturandi. E, anche se il loro continuo lamentarsi per l’inesorabile avvicinamento degli esami può essere asfissiante, a volte ci regala critiche che, se analizzate con occhio attento, rivelano molte problematiche che oggi ha il sistema scolastico in Italia e che magari, chi è fuori dall’ambito, non può cogliere. E dato che non abbiamo il modo di curare l’ansia delle loro ansie possiamo solo fare un grosso “In bocca al lupo a tutti i maturandi” e che la sufficienza sia con voi.

Mattia Aquilani