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Sappiamo che l'attuale popolazione mondiale di quasi sette miliardi viene mantenuta e continua a crescere per via dell'impiego di energia esterna, in particolare il petrolio, da cui dipende l'alimentazione della società umana. Nel 1840 Justus Von Liebig pubblicò il frutto delle sue ricerche nel famoso libro "La chimica organica e le sue applicazioni all'agricoltura ed alla fisiologia" che divenne ben presto un testo adottato in diverse università.
Nasce così l'agricoltura moderna basata sui concimi chimici e la loro diffusione su larga scala soprattutto a partire dalla fine del XIX secolo favorendo così enormemente la produzione agricola. Questi concimi chimici in seguito uniti con gli antiparassitari e i diserbanti a partire dagli inizi del XX secolo vengono fabbricati in enormi quantità grazie al petrolio, realizzando così quasi per magia una straordinaria quantità di cibo, che ha creato un fenomeno che non ha avuto precedenti nella storia dell'uomo, cioè una esplosione demografica sconcertante, dovuta soprattutto alle "popolazioni povere" delle nazioni in via di sviluppo, e che solo da qualche anno accenna a rallentare.
Tale rallentamento è dovuto al fatto che il petrolio è una fonte energetica non rinnovabile. L'esaurimento di questa risorsa infatti è segnalato dal cosiddetto picco1 di Hubbert che molti studi diversi considerano ormai trascorso. Dal picco petrolifero dipende strettamente il picco delle risorse alimentari e quindi il picco demografico mondiale (che costituisce quindi un interessante indicatore). Poiché nessun'altra fonte energetica è abbastanza abbondante ed economica per prenderne il posto un futuro decremento della popolazione umana della Terra è a questo punto inevitabile.
La popolazione mondiale dei secoli passati (prima dello sfruttamento intensivo del petrolio) crebbe fin tanto che le risorse disponibili nel suo territorio lo permettevano, dopodiché raggiunse un equilibrio pressoché stabile con le risorse rinnovabili. Quindi nel lontano passato non c'è stata una vera e propria "crescita demografica" nel senso che generalmente oggi si intende e cioè interpretabile come una funzione sempre crescente con il tempo, ma semmai una progressiva serie di equilibri, che secondo le risorse disponibili permettevano un aumento o un decremento della popolazione locale, ma che comunque non avrebbero mai permesso di superare certi limiti. Del resto dalle statistiche sul numero degli abitanti locali trovate in antichi manoscritti (che spesso riflettono solo i limiti delle conoscenze dell'epoca) non si possono fare estrapolazioni generali affidabili.
Riferimenti bibliografici
U.S. Census Bureau World population International Data Base
World Population Data Sheet of the Population Reference Bureau (anni vari)
A. Urso "generalizzazione dell'equazione logistica" matematicamente.it/approfondimenti e http://sites.google.com/site/pianetagalileo
A. Urso "sviluppo demografico e fonti energetiche" matematicamente.it/approfondimenti e http://sites.google.com/site/pianetagalileo
Siti consigliati per approfondimenti e aggiornamenti
http://www.hubbertpeak.com
A. Urso - Modelli matematici sull’evoluzione demografica mondiale
Introduzione
Sappiamo che l'attuale popolazione mondiale di quasi sette miliardi viene mantenuta e
[1] [2]
continua a crescere per via dell’impiego di energia esterna, in particolare il petrolio, da cui dipende
l’alimentazione della società umana. Nel 1840 Justus Von Liebig pubblicò il frutto delle sue
ricerche nel famoso libro "La chimica organica e le sue applicazioni all’agricoltura ed alla
fisiologia" che divenne ben presto un testo adottato in diverse università. Nasce così l’agricoltura
moderna basata sui concimi chimici e la loro diffusione su larga scala soprattutto a partire dalla fine
del XIX secolo favorendo così enormemente la produzione agricola. Questi concimi chimici in
seguito uniti con gli antiparassitari e i diserbanti a partire dagli inizi del XX secolo vengono
fabbricati in enormi quantità grazie al petrolio, realizzando così quasi per magia una straordinaria
quantità di cibo, che ha creato un fenomeno che non ha avuto precedenti nella storia dell’uomo, cioè
una esplosione demografica sconcertante, dovuta soprattutto alle “popolazioni povere” delle nazioni
in via di sviluppo, e che solo da qualche anno accenna a rallentare.
Tale rallentamento è dovuto al fatto che il petrolio è una fonte energetica non rinnovabile.
L’esaurimento di questa risorsa infatti è segnalato dal cosiddetto picco di Hubbert che molti studi
1
diversi considerano ormai trascorso. Dal picco petrolifero dipende strettamente il picco delle risorse
alimentari e quindi il picco demografico mondiale (che costituisce quindi un interessante
indicatore). Poiché nessun’altra fonte energetica è abbastanza abbondante ed economica per
prenderne il posto un futuro decremento della popolazione umana della Terra è a questo punto
inevitabile.
La popolazione mondiale dei secoli passati (prima dello sfruttamento intensivo del petrolio)
crebbe fin tanto che le risorse disponibili nel suo territorio lo permettevano, dopodiché raggiunse un
equilibrio pressoché stabile con le risorse rinnovabili. Quindi nel lontano passato non c’è stata una
vera e propria “crescita demografica” nel senso che generalmente oggi si intende e cioè
interpretabile come una funzione sempre crescente con il tempo, ma semmai una progressiva serie
di equilibri, che secondo le risorse disponibili permettevano un aumento o un decremento della
popolazione locale, ma che comunque non avrebbero mai permesso di superare certi limiti. Del
resto dalle statistiche sul numero degli abitanti locali trovate in antichi manoscritti (che spesso
riflettono solo i limiti delle conoscenze dell’epoca) non si possono fare estrapolazioni generali
affidabili.
Prime Teorie
Le prime teorie che cercavano di prevedere lo sviluppo numerico della popolazione nel tempo
iniziarono già nel XIII secolo con i numeri di Fibonacci e il suo modello sulla riproduzione dei
conigli. Nel 1798 il modello di Malthus calcolò che una popolazione di una specie qualsiasi se può
avere accesso ad una fonte energetica illimitata seguirà una crescita esponenziale descritta dalla
seguente equazione: dp = kp (1)
dt
Dove abbiamo indicato con k il tasso di crescita complessivo, considerando cioè sia il numero
delle nascite che delle morti.
Un modello più raffinato che può spiegare il fatto che nel corso dei millenni la popolazione della
terra non abbia potuto espandersi oltre un certo limite è quello di Verhulst (1837):
In termini più rigorosi si tratta di un massimo relativo.
1 2
A. Urso - Modelli matematici sull’evoluzione demografica mondiale
dp p
= −
kp 1 (2)
dt p
0
tale equazione può rappresentare l’evoluzione della popolazione di una specie che si sviluppa
secondo la disponibilità delle fonti energetiche rinnovabili fino ad una soglia massima p raggiunta
0
in un tempo teorico infinito. L'equazione logistica qui rappresentata si può anche generalizzare in
modo da tenere conto in modo esauriente di tutti gli aspetti legati all'inerzia demografica .
[3]
Il modello da applicare invece per le fonti energetiche non rinnovabili , deve essere in grado di
[4]
prevedere in modo corretto lo sviluppo della popolazione mondiale del XX e XXI secolo, che
scopre le enormi potenzialità dell’energia ricavabile principalmente dal petrolio, e che per il suo
aumento necessita di un consumo sempre più grande, per cui la quantità totale disponibile di tale
risorsa subisce un declino piuttosto rapido fino al raggiungimento di un valore di picco con
conseguente picco della curva delle risorse alimentari. Tale situazione è rappresentabile dal
seguente sistema di due equazioni differenziali che mette il relazione le risorse alimentari x con la
popolazione p: dx = − b p
1
dt
(3)
dp = − +
a p b xp
2 2
dt
Se poi vogliamo considerare la presenza simultanea di fonti rinnovabili capaci di mantenere la
popolazione stabile ad un livello numerico costante p in assenza di fonti non rinnovabili avremo
0
facilmente: dx ( )
= − −
b p p
1 0
dt
(4)
( )
−
d p p ( ) ( )
= − − + −
0 a p p b x p p
2 0 2 0
dt
La soluzione della (4) è, a meno di una costante additiva, una hubbertiana:
c
= +
p p (5)
+
0 2 e e −
+
kt kt
dove c e p sono delle costanti da determinare secondo le condizioni al contorno; indicando con
0
τ = −
t t , avremo:
M ( )
−
2 p p
= + M 0
p p (6)
0 τ
+
1 cosh k
( )
Dove naturalmente il punto corrisponde al massimo relativo.
t ; p
M M 3
A. Urso - Modelli matematici sull’evoluzione demografica mondiale
Applicazioni
Per applicare quindi il modello al caso umano useremo le seguenti schematizzazioni:
1) La popolazione umana si è sviluppata in un tempo lontano, indefinito, sfruttando le fonti
energetiche rinnovabili fino al raggiungimento di un valore di soglia p .
0
2) L’uomo scopre prima lentamente poi ad un certo punto sempre più velocemente il modo di
sfruttare le enormi potenzialità delle fonti non rinnovabili presenti nel territorio, la popolazione
quindi cresce numericamente a ritmi vertiginosi, abbandonando praticamente lo sfruttamento delle
fonti rinnovabili considerate poco remunerative; questo fino a raggiungere un valore numerico
massimo.
3) Con l’esaurimento di tali risorse la popolazione inizia dopo un certo periodo di tempo a scendere
numericamente in modo praticamente esponenziale e simmetrico, fino al raggiungimento di un
valore finale di soglia uguale a quello iniziale p sostenuto dalle fonti energetiche rinnovabili.
0
Prima di continuare dobbiamo fare una semplice analisi statistica dei dati per individuare il flesso
da dare alla funzione (6). Quindi esaminando il massimo valore delle le variazioni annuali di
popolazione nel tempo il flesso dopo della nostra funzione si vede che cade circa nel 1989 ovvero
[1]
nell'intorno [1988; 1990] se consideriamo una incertezza di almeno 1 anno.
Nel grafico sottostante si può vedere questo andamento dove la variazione annuale del numero di
abitanti è stato indicato in miliardi, e il tempo in anni. 2
grafico 1 - Analisi statistica del punto di flesso
I punti neri rappresentano i dati oggettivi.
2 4
A. Urso - Modelli matematici sull’evoluzione demografica mondiale
Prendiamo come esempio il caso limite con flesso nel 1990: usando la (6) otteniamo:
11
.
4
= +
p 1
.
5 τ = −
; (con: ) (7)
t 2022
( )
τ
+
1 cosh 24
.
3
Dal seguente grafico possiamo avere un idea più chiara dell’andamento della funzione:
grafico 2 - Possibile evoluzione demografica mondiale
Conclusioni
Se i valori del punto di flesso si mantengono nell'intervallo [1988; 1990] e se questo modello
simmetrico è sufficientemente corretto allora i valori di picco cadono rispettivamente nell'intervallo
[2013; 2022]; da notare come la curva rappresentata nel grafico 2 si adatti molto bene ai valori dati.
Vediamo quindi che il massimo viene raggiunto nel 2022 con un valore di 7.2 miliardi di abitanti
(anche se intorno al picco sono possibili piccole oscillazioni) mentre il valore di soglia p si attesta
0
su 1.5 miliardi di abitanti. 5