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1. NUOVA INTERPRETAZIONE DELLA TRASLAZIONE:
Le traslazioni sono sempre state contraddistinte da una costante additiva: un
2
esempio può essere la funzione y(x)=x +2.
Ora, possiamo intendere quel +2 come una funzione che corrisponda al nuovo
asse delle ascisse ( la indicheremo con Φ(x) ). Quindi possiamo riscrivere la
funzione precedente così:
2. I PRIMI SISTEMI ALTERNATIVI:
Osservando il sistema di prima sorge spontaneo l’interrogativo: se al posto di una
retta esprimo l’asse x con una qualsiasi funzione? In effetti si può pensare ad
infinite traslazioni puntuali, non più legate ad una costante, ma legate ad un valore
che è diverso per ogni punto. Quindi, se l’asse delle ordinate è lo stesso, allora per
ottenere il disegno della funzione in un sistema che ha l’asse delle x espresso da
una funzione è necessaria solo una somma di funzioni.
ESEMPIO:
3. VARIAZIONE DELL’ASSE DELLE ORDINATE
Abbiamo visto che, pur variando l’asse delle ascisse ( mantenendo quello delle
ordinate ) non si perde il carattere di funzione originario. Questo non accade
sempre se si varia anche l’asse delle ordinate. Dunque si deve passare a delle
formule parametriche, che leghino i valori delle ascisse e delle ordinate ad un
parametro. La situazione, illustrata graficamente, è la seguente:
Per ottenere il valore dell’ordinata si attua il ragionamento di prima; per l’ascissa,
invece, si deve aggiungere il valore assunto dall’inversa di secondo tipo della
funzione che contraddistingue il nuovo asse y. Tradotto in formule:
ESEMPIO:
4. RAPPRESENTAZIONE DI CURVE PARAMETRICHE:
Fino ad ora abbiamo attuato le trasformazioni delle funzioni prendendo in
considerazione punti P( t, f(t) ). Per poter trasformare anche le curve espresse da
formule parametriche, dobbiamo considerare punti che abbiano i valori
dell’ascissa e dell’ordinata espressi appunto da una formula parametrica:
P( PX(t), PY(t) ). Quindi le formule complete sono: