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|A|
α
• se =0 c= ovvero |A| = c|B|, i due vettori coincidono ed hanno stesso verso = falso
κ
|B|
α
• °
=90 c = 0
se , i due vettori sono distinti = vero
κ
-|A|
α
• °
= 180 c=
se , i due vettori coincidono e hanno verso opposto = falso
κ
|B|
α
• °
se =270 c = 0 , i due vettori sono distinti = vero
κ
EQUAZIONE IMPLICITA DELLA RETTA
Tornando alla condizione di normalità espressa da
B(A – cB) = 0
osserviamo che A e B sono due vettori applicati nell’origine e quindi sono definiti ciascuno da una
n-upla che rappresenta le coordinate dell’estremità libera del vettore, ovvero un punto.
Cambiamo simboli ponendo N(X – P) = 0 dove
• X (x,y) è un punto qualsiasi del piano
• N (a,b) è un vettore non nullo applicato nell’origine
• P (u,v) è il punto per il quale passa una retta normale ad N
Essendo NX = PN sarà ax + by = ua +vb, da cui ponendo ua + vb = -c si ha
ax + by + c = 0
ovvero l’equazione implicita della retta passante per X e P e normale ad N.
In questa equazione quindi i coefficienti a,b definiscono il vettore N normale alla retta data e a
qualsiasi altra retta i cui coefficienti a’,b’ identifichino un vettore N’=N.
c =0, si ha la condizione di normalità semplificata
Se la retta passa per l’origine, a
ua + vb = 0 = PN
in quanto ora P rappresenta un vettore coincidente con la retta e applicato nell’origine.
NORMALITA’ DI DUE RETTE NEL PIANO
Date due rette nel piano
+ + =
⎧⎪ 0
ax by c
a) ⎨ '
+ + =
' '
⎪⎩ ' 0
a x b y c
esse sono normali tra di loro se:
• il sistema a) formato dalle loro equazioni ha una soluzione
• è = 0
aa’ + bb’
La condizione di normalità = 0 è immediatamente verificata considerando le due rette
aa’ + bb’
come passanti per l’origine con:
= 0
ax + by = 0
a’x + b’y
I due vettori A (a,b) e B(a’,b’) appartenenti alle rette e applicati nell’origine sono normali tra di loro
e quindi per il teorema di Pitagora si ha
= +
2 2 2
C A B
dove C è la distanza tra i punti A e B
Quindi
− + − = + + +
2 2 2 2 2 2
( ' ) ( ' ) ( ) ( ' ' )
a a b b a b a b
cioè, svolgendo il calcolo,
= 0
aa’ + bb’
il cui significato risulta chiaro scrivendo il sistema a) con equazioni in forma esplicita
= +
⎧ y mx q
⎨ = +
' '
⎩ y m x q
e ricordando che i coefficienti angolari delle due rette normali sono espressi da
'
a a
α α α
= − = = − = + ° = − .
' ( 90 )
,
m tg m tg ctg
'
b b
Pertanto si ha
1
=− e quindi -aa’ = bb’.
m '
m
Dunque i coefficienti (a, b) e (a’, b’) rappresentano nelle due equazioni del sistema a) due vettori
applicati nell’origine tra di loro normali e di conseguenza le due rette del sistema a) sono tra di loro
normali.
Per il 5° postulato di Euclide la verifica che il sistema a) abbia una ed una sola soluzione è a questo
punto ridondante. La eseguiremo in seguito nella discussione sul parallelismo..
LA SIMMETRIA
Dati tre vettori applicati nell’origine:
• A
• B con stessa direzione di A e verso opposto ad A
• C normale ad A e B
si dimostra immediatamente col teorema di Pitagora che i punti A(a,b) e B(a’,b’) sono equidistanti
dal punto C(a”,b”).
Ciò permette di affermare che date due rette r, r’ tra di loro normali, due punti P =(x ,y ) e
1 1 1
P =(x ,y ) su r equidistanti dal punto d’intersezione con r’ sono equidistanti da un unico punto
2 2 2
P=(x,y) su r’.
Più in generale, dati nel piano due punti distinti P (x ,y ) e P (x ,y ), il luogo H dei punti del piano
1 1 1 2 2 2
equidistanti da P e P è una retta normale al segmento P P passante per il suo punto medio e detta
1 2 1 2,
asse del segmento.
Anche questa dimostrazione è elementare col teorema di Pitagora.
Più elegante è quella che si basa sulla distanza di due punti.
Essendo P P = P P sarà anche
1 2
− + − = − + −
2 2 2 2
( ) ( ) ( ) ( )
x x y y x x y y
1 1 2 2
eguaglianza che sviluppata porta all’equazione
− + − + + − − =
2 2 2 2
a) 2( ) 2( ) ( ) 0
x x x y y y x y x y
2 1 2 1 1 1 2 2 + +
⎛ ⎞
x x y y di
M= ,
cioè all’equazione implicita della retta passante per P e per il punto medio 1 2 1 2
⎜ ⎟
2 2
⎝ ⎠
P P , ovvero il luogo geometrico H.
1 2
Poichè la retta per P P ha equazione
1 2
− − + − − =
b) ( )( ) ( )( ) 0
y y x x x x y y
2 1 1 1 2 1
P e PM è verificata.
la condizione di normalità tra P
1 2
Ci sono dei dubbi ?
Poniamo in a)
= −
2( )
a x x
2 1
= −
2( )
b y y
2 1
= + − −
2 2 2 2
( )
c x y x y
1 1 2 2
e in b)
= −
'
a y y
2 1
= −
'
b x x
1 2
= −
'
c x y x y
2 1 1 2
ed ecco che la condizione generale di normalità
aa’ + bb’ = 0
è verificata.
E ADESSO IL PARALLELISMO
Perchè due rette siano parallele il sistema che le rappresenta deve avere un’unica soluzione e
non
tale soluzione rappresenta l’unico punto del piano per il quale le due rette hanno le stesse
coordinate, ovvero il loro punto d’intersezione.
Consideriamo le due matrici A e A’ rispettivamente incompleta e completa del sistema a):
⎛ ⎞ ⎛ ⎞
a b a b c
A = , B =
⎜ ⎟ ⎜ ⎟
' ' ' ' '
⎝ ⎠ ⎝ ⎠
a b a b c
In forza del teorema di Rouchè-Capelli perché il sistema abbia una soluzione deve essere
r(A) = r(B) = 2
ovvero le due matrici devono avere lo stesso rango e tale rango deve essere uguale al numero delle
incognite del sistema. a b ( )
( ) ( )
≠ ≠
= − ≠ ' '
' '
Passando al determinante dovrà essere det A = con , 0,0 e , 0
0 a b a b
ab ba
' '
a b
il che significa che due vettori A = (a,b) e B = (a’,b’) applicati nell’origine sono L.I. ovvero non
allineati.
Tali vettori: 2
• generano uno spazio vettoriale poichè ciascuno è combinazione lineare dei due
ν
• ne sono un sottoinsieme massimale di elementi L.I.
• ne formano una base essendo generatori e L.I.
• ne definiscono, con il loro numero, l’ordine: 2
Sempre col teorema di Rouchè-Capelli possiamo verificare la condizione di parallelismo di n rette
distinte.
Infatti ponendo n = 3 e scrivendo il sistema
+ + =
⎧ 0
ax by c
⎪ + + =
b) ' ' ' 0
⎨ a x b y c
⎪ + + =
" " " 0
⎩ a x b y c
e quindi le matrici
⎛ ⎞ ⎛ ⎞
a b a b c
⎜ ⎟ ⎜ ⎟
= =
e
a' b' a' b' c'
A B
⎜ ⎟ ⎜ ⎟
⎜ ⎟ ⎜ ⎟
a" b" a" b" c"
⎝ ⎠ ⎝ ⎠
perchè le rette rappresentate dalle tre equazioni siano parallele due a due i minori di ordine 2 di A
≥
dovranno essere tutti nulli e dovendo essere r(A) 1 sarà necessariamente r(A) = 1.
Passando al determinante della matrice completa sarà
a b c
= =
det a' b' c' 0
B a" b" c"
≤ ≥
da cui r(B) 2; ma dovendo anche essere r(B) 2 perchè le tre rette sono distinte, sarà
≠ r(A); dunque il sistema b) non è compatibile.
r(B) = 2
ALCUNE APPLICAZIONI
nelle quali la fantasia di ognuno potrà visualizzare strutture importanti di T vincolate alla
condizione di normalità.
Noi vi diamo un input in tal senso a commento di ciascuna di esse, assolutamente informale dal
punto di vista matematico. Voi chiudete gli occhi e trovate altre applicazioni e altre strutture.
1) URBANISTICA
Consideriamo l’insieme N nel piano delle rette parallele di equazioni
= 0
ax + by + c n ’ nel piano delle rette parallele di equazioni
e l’insieme N = 0
a’x + b’y + c’ n ϕ :N→N’ per la quale sia
L’applicazione '
c c
− = − =
aa’ + bb’ = 0 e n n q
'
a a
è biiettiva e stabilisce un rapporto biunivoco tra le rette dei due insiemi, normali tra di loro e con la
stessa ordinata all’origine.
M è il sottoinsieme del prodotto cartesiano NxN’ formato dalle coppie di rette normali tra di loro
con punto d’intersezione sull’asse delle y di ordinata q.
Come si modifica il “passo della griglia” ? = ±
Variando la comune ordinata all’origine di una coppia di rette: '
q q k
E il suo orientamento ?
Con una rotazione rigida dell’insieme M eseguita variando il coefficiente angolare di una qualsiasi
= ± .
delle rette: '
m m h
L’insieme M è quello che un architetto chiamerebbe “maglia scozzese”, ovvero una griglia di
progettazione a “passo” variabile formata da rette tra di loro normali.
Riga, squadra, tecnigrafo, fogli di carta, tavolo da disegno, monitor e Autocad sono tutti strumenti
basati sull’angolo retto che pur non impedendo al progettista di disegnare forme qualsiasi ne
condizionano la creatività e il modo di pensare.
La struttura urbanistica di Torino è un qualcosa di molto vicino ad una maglia scozzese nella quale
hanno vissuto, vivono e vivranno milioni di persone.
tra rette normali
--------------------------------------------------------
2) TECNOLOGIA
Sia S l’insieme nel piano delle rette di equazioni
ax + by + c = 0
tangenti alla circonferenza di equazione + −
2 2 4
u v u v uz
2 2 = − − =
+ y + ux + vy + z = 0, centro ( , ) e raggio
x d r
2 2 2
e S’ l’insieme nel piano delle rette di equazioni
a’x + b’y + c’ = 0
passanti per il centro della circonferenza di equazione + −
2 2
' ' ' ' 4 ' '
u v u v u z
2 2 ’ ’ ’ = − − =
' ( , ) e raggio
+ y + u x + v y + z = 0, centro