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Olimpiadi di Problem Solving: Esplorando la dimensione smisurata dei problemi con la metodologia di McLuhan Pag. 1
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Sintesi
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La dimensione del problema che si vuole affrontare è smisurato, per cui, seguendo la metodologia utilizzata da Marshall McLuhan, si circoscriverà il campo e lo si scandaglierà. La sonda sarà gettata nel mare delle nuove tecnologie dell’informazione per discutere della loro penetrazione nel mondo della scuola: si otterrà una mappa a chiazze, senza un filo conduttore evidente.
Estratto del documento

Le olimpiadi di

Le olimpiadi di problem solving [MIUR 2011]

Enrico Maranzana

saggezza

La è stata offuscata dalla conoscenza

conoscenza

la è stata offuscata dall’informazione

dati

l’informazione è stata offuscata dai

Si tratta di un pensiero di Thomas Eliot, completato da un terzo enunciato. Il detto si applica

perfettamente al sistema educativo di formazione e istruzione.

Le scuole italiane potrebbero scolpire questo “seme di meditazione” sul portone d’ingresso, come

ha fatto un museo statunitense di scienze della comunicazione.

La dimensione del problema che si vuole affrontare è smisurato, per cui, seguendo la metodologia

utilizzata da Marshall McLuhan, si circoscriverà il campo e lo si scandaglierà. La sonda sarà gettata

nel mare delle nuove tecnologie dell’informazione per discutere della loro penetrazione nel mondo

della scuola: si otterrà una mappa a chiazze, senza un filo conduttore evidente.

Roma, 21 ottobre 2010 Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per l’anno

: “Il

scolastico 2010-2011, propone le competizioni di informatica denominate “Olimpiadi di Problem

Solving” all’intero ciclo della scuola dell’obbligo. È prevista la partecipazione delle classi IV e V

della scuola primaria, del triennio della scuola secondaria di primo grado, del primo biennio delle

scuole secondarie di secondo grado”.

Nel bando sono descritte le caratteristiche del concorso e, in particolare, è definita la disciplina

informatica, oggetto delle prove: L’informatica va percepita come

metodo concettuale

problemi

per formalizzare e risolvere

in ogni disciplina.

Dal profilo culturale, educativo, professionale dei licei riordinati: a conclusione di ogni percorso

la valenza metodologica dell’informatica nella

liceale gli studenti dovranno “comprendere

formalizzazione e modellazione dei processi complessi e nell’individuazione di procedimenti

risolutivi”. Si tratta di un indirizzo che riconosce all’informatica una sua dignità, una sua

autonomia, una sua specificità. Riecheggia lo scritto di Giovanni Lariccia, informatico cognitivo,

l’informatica in forma concettualmente autonoma dai calcolatori

che trent’anni fa scriveva: “capire

non solo significa capire in modo più generale quello che potenzialmente qualsiasi calcolatore può

fare, ma anche concepire modi di agire economici e razionali anche in ‘mondi possibili’ privi di

calcolatori”. non nasce

Questa concezione è riformulata e posta a fondamento delle Olimpiadi:“L’Informatica

(con il computer) nel decennio1940 – 1950, per offrire servizi, ma emerge (dopo una storia durata

migliaia di anni) come risposta a esigenze di carattere giuridico, sociale, filosofico, economico,

sintattico e (anche) logico matematico”.

Tre percorsi didattici che muovono verso questo orizzonte sono visibili su matematicamente.it:

Problema-modello-esecutore; Percorso didattico sui numeri naturali e sistemi di numerazione; su

atuttascuola.it: problemi, metodi e concetti dell’Economia Aziendale.

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problem solving E. Maranzana

Le olimpiadi di

Dalle indicazioni nazionali per i licei: elementi di informatica

L’insegnamento dell’informatica, previsto nel biennio, è assegnato al docente di matematica che

studente di diventare familiare con gli strumenti

progetterà i suoi interventi per consentire “allo

informatici, al fine precipuo di rappresentare e manipolare oggetti matematici e studierà le

modalità di rappresentazione dei dati elementari testuali e multimediali”.

L’informatica è declassata, posta a servizio dell’insegnamento della matematica, insegnamento che,

fondamentali e imprescindibili” piena

oltre a tutto, è stato concepito eludendo i “punti che “la

valorizzazione del lavoro scolastico” esige [CFR. all.A Regolamento di riordino]. Se alla “pratica

dei metodi di indagine propri dei diversi ambiti disciplinari” fosse stata applicata, gli ambiti della

matematica, così come quelli dell’informatica, sarebbero risaltati più nitidamente, offrendo agli

studenti immagini delle discipline fedeli, corrette, complete.

L’impostazione generale del programma di matematica, inoltre, indirizza le pratiche didattiche al

“conoscere”, “comprendere”, “acquisire”, “studiare”, “approfondire”, “applicare”.. incurante dei

con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e

traguardi educativi del regolamento: “porsi,

critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi”.

I metodi disciplinari si apprendono applicandoli

Quanto detto apre una questione giuridicamente rilevante: la divergenza logico-concettuale-

funzionale tra un decreto presidenziale [regolamento] e un decreto interministeriale [indicazioni], a

causa della gerarchia delle norme, sterilizza il secondo provvedimento che è seme di zizzania.

Un esempio di come l’amministrazione avrebbe potuto indirizzare l’attività delle scuole,

valorizzandone l’autonomia progettuale, lo fornisce il programma di informatica del progetto

ministeriale Mercurio, organicamente incastonato nell’architettura generale del documento.

Patente europea del Computer. E.C.D.L. modulo base – L’accertamento della conoscenza del

PC, delle sue funzioni e dei comandi è l’oggetto del certificato rilasciato dai centri accreditati dal

consiglio europeo. La sua collocazione all’interno della regressione saggezza-conoscenza-

informazione-dati é nell’estremo inferiore: manca la ragione interpretativa, elemento che trasforma i

dati in informazione. Eppure i POF delle scuole propongono con enfasi i relativi corsi di

preparazione, proprio come avviene nel marketing; si cura la confezione trascurando la qualità del

prodotto: i termini “informatica” e “europeo” forniscono efficacissimi specchietti per le allodole.

LIM – Lavagne Interattive Multimediali. L’introduzione nella scuola è in corso con il dichiarato

obiettivo di innovare e migliorare la didattica attraverso le tecnologie digitali. Le riviste che trattano

i problemi scolastici hanno esaltato la validità dei nuovi strumenti: “Arricchiscono la lezione

frontale”; “Le LIM servono perché si deve imparare ad ascoltare l’alfabeto digitale e farlo proprio

per reinventare una didattica più attraente, efficace e coinvolgente”; “Uno strumento che valorizza

la funzione di guida del docente”. Le affermazioni che precedono nascono dall’idea che nella

trasmissione di conoscenza si esaurisca il compito della scuola, una concezione che si colloca agli

antipodi di un’istituzione centrata sullo sviluppo delle capacità e sulla promozione di competenze.

Si rivive oggi quanto avvenuto una trentina d’anni fa, quando imperava la moda delle reti di classe:

poche sono le scuole secondarie di secondo grado che non abbiano ceduto alla tentazione di

interconnettere i loro PC, intervento che, sul fronte della didattica, non ha prodotto benefici.

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problem solving E. Maranzana

Le olimpiadi di

La valorizzazione delle eccellenze in ogni disciplina è la dichiarata finalità dell’iniziativa

ministeriale volta a promuovere la capacità di risolvere problemi, traguardo perseguibile solamente

se si tiene presente che le qualità dei giovani non nascono e si sviluppano nel vuoto: è compito del

SISTEMA educativo, di formazione e istruzione stimolare la loro crescita finalizzando e

organizzando il servizio scolastico.

Progettare l’insegnamento dell’informatica

Rudyard Kipling ha scandito i punti nodali del problema:

I keep six honest serving-men

(They taught me all I knew);

Their names are What and Why and When

And How and Where and Who.

Che cosa: l’informatica vive nello spazio intercorrente tra i problemi e le risorse tecnologiche del

calcolo automatico. La scelta di privilegiare gli uni o le altre separa gli ambienti di

formazione/educazione da quelli addestrativi.

Perché: l’informatica è pervasiva. Tutte le attività dell’uomo ne sono influenzate, perfino i processi

del conoscere. I compiti ripetitivi sono stati automatizzati garantendo comunque l’esattezza dei

risultati. Si sono dilatati gli spazi per la creatività e l’invenzione.

Quando: una comunicazione efficace si realizza solamente se è comprensibile da parte del

destinatario: il contatto dei giovani con la cultura e gli strumenti informatici avviene fin dai primi

anni di vita. L’adulto ha la responsabilità di valorizzare e di collocare le relative esperienze in un

quadro organico.

Come: si supponga d’essere un insegnante di una scuola primaria che coi bambini del primo anno

ha lavorato interagendo con l’ambiente grafico/pittorico del PC. L’esperienza proseguirà nel

successivo anno con il trattamento testi.

I lavori avranno inizio con la presentazione circostanziata del risultato da conseguire: l’invenzione

di più fiabe, da realizzare in forma tipografica pulita ed elegante.

Le fasi del lavoro saranno le seguenti:

1. Utilizzo delle 31 carte di Propp, che individuano le tipiche funzioni dei personaggi dei

racconti fantastici, per stabilire la struttura narrativa della storia, unica per l’intera classe;

2. Specificazione dell’ambiente in cui si svolge la narrazione, differente per ogni gruppo di

lavoro (al tempo dei dinosauri, alla corte del re, sulla nave del pirata, in fondo al mare …);

3. Messa a punto della scaletta che specifica fasi e dei tempi.

A cadenze prestabilite la classe si ricompatta per socializzare e discutere l’andamento dei

lavori.

4. Produzione: le tipiche funzioni del Word Processor [taglia/incolla, correggi, inserisci

immagine, suddivisione del testo in colonne .. uso dello scanner] saranno illustrate ai singoli

gruppi dal maestro, quando ne avvertiranno l’esigenza;

5. Assemblaggio;

6. Pubblicazione. 3

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