La serie di Taylor
(una applicazione del teorema di Lagrange)
Consideriamo la funzione y = f (x) continua nell'intervallo chiuso [a, b] e indefinitamente derivabile, con derivate limitate, nell'intervallo aperto (a, b). Se

elementari detta serie di Taylor del tipo
dove (n) è l'ordine di derivazione ed f (0)(x0) = f (x0).
Supponiamo che il grafico della funzione si presenti come in figura
(le considerazioni che facciamo sarebbero simili in presenza di un
altro grafico)
Dal grafico si osserva che f (x) = AB +
BC + CD dove:
- AB = f (x0)
-
BC = (x – x0) f '
(x0) che è il differenziale di f (x) relativo al punto
x0 e all'incremento (x - x0) - CD = Rn che è l'errore che commetto quando approssimo la curva con la tangente.
Le considerazioni che abbiamo fatto discendono dal teorema di Lagrange applicato all'intervallo [x0, x] . Infatti
Ora essendo un numero il cui valore dipende dall'intervallo [x0, x] posso
decidere di considerarlo come somma di f ' (x0) (costante) e variabile, data la continuità di
f ' (x) , per cui la (2) diventa
Che tipo di funzione deve essere questo ?
Non può essere una costante poiché, essendo f (x) derivabile in x0 derivando la (4) si ottiene
da cui segue che deve annullarsi per x = x0 .
La funzione più semplice che soddisfa a questo requisito è con K costante. Perciò, sostituendo nella (4) si ottiene
(5) f (x) = f (x0) + (x – x0) f ' (x0)
+ (x – x0)2K
Andiamo adesso alla ricerca di questo K. Derivando la (5), e riapplicando il teorema di Lagrange, si ottiene:
.
Sostituendo nella (5) si ottiene infine
dalla quale si ottiene che l'errore che commetto quando approssimo la curva con la tangente è
chiamato resto, che come si vede dipende dall'ampiezza dell' intervallo [x0, x] e dalla derivata seconda (il pedice 2 di R corrisponde all'indice di derivazione).
Se adesso operiamo come nella (3), si ha
e derivando 2 volte la (8) si ottiene
ed infine la
Se ripetiamo la serie di passaggi un'altra volta otteniamo
e questo fa capire come evolverà lo sviluppo dei termini successivi e quindi la (1).
Dal punto di vista grafico si evidenziano molto bene queste considerazioni.
Consideriamo la funzione y = sin (x) e il suo corrispondente sviluppo in serie di Taylor
dove abbiamo posto x0 = 0.
Come si può notare, se ci interessa un intervallo abbastanza limitato, per esempio, , anche lo sviluppo per n = 5 approssima molto bene la funzione.
Volendo calcolare
se si usa lo sviluppo per n = 5 si ha
per n = 10 si ha
Altri esempi notevoli
Se si considerano gli sviluppi in serie di ex e cos (x) per x0 = 0, si ha
Sostituendo nello sviluppo di ex ix al posto di x si ottiene
identità di somma importanza detta formula di Eulero e ci mostra che, nel campo completo dei numeri (cioè dei numeri complessi), cos (x) e sin (x) sono intimamente legati alla funzione esponenziale.
Considerazioni didattiche:
- l'uso di una calcolatrice scientifica permette di avere i
valori delle funzioni goniometriche, iperboliche, logaritmi, potenze di
qualsiasi base e qualsiasi esponente e i valori che appaiono sul
display rimangono un mistero per lo studente che ha un minimo di
curiosità culturale. Lo sviluppo in serie permette di soddisfare questa
curiosità. - l'esempio fatto non è casuale. Nel calcolo integrale nella gran
parte dei casi non esiste la primitiva della funzione integranda e
pertanto approssimare la funzione con il suo sviluppo in serie, offre,
ove possibile, una stima dell' area che si sta cercando.