ElisaBenassi
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Concetti Chiave

  • Manzoni descrive con obiettività la carestia del 1628, evidenziando l'aumento del prezzo del pane e le conseguenze economiche e sociali.
  • La folla, spinta da rabbia e ignoranza, attacca i fornai e il "forno delle grucce", mostrando diverse accezioni negative.
  • Il tumulto di San Martino è presentato attraverso tre prospettive: romantica, illuminista e cristiana, evidenziando la manipolazione culturale dei potenti.
  • Renzo osserva passivamente la folla, ma è spinto a partecipare dall'oppressione subita, diventando un personaggio attivo nel racconto.
  • La narrazione culmina in una crescente tensione, con la folla che compie razzie e minaccia di omicidio, anticipando eventi drammatici nel capitolo successivo.

Indice

  1. La Carestia del 1628
  2. Renzo e il Tumulto
  3. La Folla e le Prospettive
  4. Il Capitano di Giustizia
  5. Renzo e la Giustizia

La Carestia del 1628

Manzoni apre il capitolo discorrendo della grande carestia del 1628, causata dalla guerra in atto e dalla conseguente mancanza di materie prime. Qui abbiamo un Manzoni storico, che descrive con totale lucidità e obiettività le vicende: il popolo, contrariato dallo smisurato aumento del prezzo del pane, ottiene dal gran cancelliere Antonio Ferrer (il quale è esitante per quel che riguarda le questioni popolari, timoroso di subire ritorsioni) un notevole abbassamento del costo dello stesso pane.

I fornai ovviamente cadono in miseria e i cittadini acquistano quantità molto superiori al fabbisogno reale; di conseguenza, le materie prime stesse terminano, arrivando dunque a una problematica ancora maggiore. Ferrer allora istituisce una giunta che aumenta nuovamente il prezzo del pane, scatendo una seconda volta l'ira della folla. Tra l'altro essa assume dall'inizio del capitolo un'accezione assolutamente negativa, in quanto spinta dalla furia, così vile e cieca, tende ad addossare la colpa addosso ai forni stessi, analogamente al fenomeno della Peste in cui Manzoni ci descrive la persecuzione degli untori.

Renzo e il Tumulto

A questo punto il narratore si focalizza su Renzo, il quale, spinto dalla sua UMANA curiosità (umana poiché Renzo è definito non come un eroe, ma come una figura passiva, normale, dalle diverse sfaccettature) , rimane ad osservare la folla in tumulto. Dapprima viene attaccato un garzone, il quale porta il pane ai benestanti di Milano; dopodichè viene assaltato il forno “delle grucce” (tra l'altro, Manzoni traduce così il nome della bottega dopo il suo risciacquo nelle acque dell'Arno). Anche qui l'autore ci illustra un avvenimento storico, ovvero il Tumulto di San Martino (11 novembre 1628), aggiungendo poi i fatti verosimili più vicini ai singoli personaggi.

La Folla e le Prospettive

La folla, che abbiamo citato parecchie volte, come detto in precedenza assume un'accezione negativa: Manzoni adotta tre punti di vista. Il primo, ovvero l'aspetto romantico della folla, afferma che la massa è innocente ma pochi individui, con la loro violenza e il loro carisma, riescono a trasportare e a sovrastare i più moderati. Poi abbiamo la visione illuminista: la folla è priva di ragione e di coscienza alcuna, in quanto non comprende il normale andamento dell'economia e del fenomeno della domanda e dell'offerta, e qui si allaccia anche il terzo punto di vista, ovvero quello cristiano. Manzoni critica la coscienza dei potenti, che grazie alla loro cultura e alle loro possibilità si approfittano del popolo, ignorante e analfabeta. Non è la prima volta che Manzoni esprime in maniera esplicita il lato orribilmente subdolo della cultura: essa non è utilizzata, come dovrebbe essere, ai fini di arricchire la propria persona, ma anzi viene sfruttata in base ai propri interessi e utilizzata appunto a discapito di chi è invece privo di qualsivoglia istruzione.

Il Capitano di Giustizia

Tornando alla narrazione, interviene nel mezzo del tumulto il capitano di giustizia, il quale, nonostante si mostri comprensivo e clemente nei riguardi della bestialità della folla inferocita (che intanto è divenuta un vero e proprio personaggio, descritto nella sua compattezza con totale drammaticità e paradossalmente con sfacciata ironia parlando dei singoli individui che la compongono) riceve una pietra sul capo. La ferocia dei cittadini fa sì che questi entrino nel forno e facciano razzia di mobili, alimenti, oggetti di vario tipo; la parte violenta della folla spinge per raggiungere l'abitazione del vicario di provvisione per ucciderlo. Ed ecco che allora ci viene presentata appunto la parte violenta della folla, rappresentata dal Vecchio malvoluto, che Manzoni ripudia e non tenta di giustificare, e la parte moderata, di cui fa parte anche Renzo, spinta dall'ingenuo desiderio di giustizia.

Renzo e la Giustizia

Renzo non agisce per interesse nella questione del rincaro degli alimenti, bensì è spinto dall'oppressione esercitata su lui stesso e dunque diviene un personaggio attivo all'interno della folla amorfa. Manzoni utilizza, soprattutto quando descrive la razzia del forno, molte principali: ciò sottolinea ancora di più la veemenza e la velocità delle azioni compiute in un vortice di rabbia. Vedremo nel capitolo successivo uno stile che trasmette al lettore una tensione ancora maggiore, in quanto, per la prima volta nell'opera, il capitolo è incentrato su un reale rischio di omicidio.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le cause della carestia del 1628 descritte da Manzoni?
  2. La carestia del 1628 è causata dalla guerra in atto e dalla conseguente mancanza di materie prime, portando a un aumento del prezzo del pane e a tensioni sociali.

  3. Come viene rappresentata la folla nel racconto di Manzoni?
  4. La folla è descritta con un'accezione negativa, vista come priva di ragione e facilmente manipolabile da pochi individui violenti, secondo una prospettiva romantica, illuminista e cristiana.

  5. Qual è il ruolo di Renzo nel tumulto?
  6. Renzo è spinto dalla curiosità umana e diventa un personaggio attivo nella folla, mosso dall'oppressione e dal desiderio di giustizia, piuttosto che da interessi personali.

  7. Come reagisce il capitano di giustizia durante il tumulto?
  8. Il capitano di giustizia si mostra comprensivo verso la folla, ma viene colpito da una pietra, mentre la folla compie razzie e si dirige verso l'abitazione del vicario di provvisione.

  9. Quali sono le critiche di Manzoni verso i potenti e la cultura?
  10. Manzoni critica i potenti per sfruttare la loro cultura e possibilità a discapito del popolo ignorante, utilizzando la cultura non per arricchire se stessi, ma per i propri interessi.

Domande e risposte

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