vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Analisi del capitolo 9 dei Promessi Sposi
Innanzitutto, è bene distinguere i frangenti del capitolo legati alla componente storico-geografica da quelli legati alla fantasia dell'autore (romanzo); per i primi, che occupano la maggior parte del capitolo, si può fare riferimento alla figura della monaca di Monza, personaggio realmente esistito (suor Virginia de Leyva) e alla sua storia, mentre per i secondi, presenti in percentuale minore, ci si riconduce alle vicende di Lucia e Agnese della prima parte del capitolo.
All'interno di quest'ultimo agiscono numerosi personaggi.
È il caso del padre guardiano, che si dimostra felice e ben disposto ad aiutare le due donne, a cui offre anche dei consigli; Lucia, dal canto suo, si dimostra timida, imbarazzata e timorosa nei confronti della signora.
Inoltre, si può cogliere la sua mancanza di iniziative, che la rende un personaggio fortemente passivo, e la mancanza di rancore che prova nei confronti di don Rodrigo, che sottolinea la sua purezza d'animo.
La madre Agnese, invece, è comprensiva e protettiva nei confronti della figlia, quasi in maniera eccessiva; vi è poi il barrocciaio, che si rende protagonista di una prima descrizione della monaca e che offre il suo aiuto trasportando le due donne con il barroccio; inoltre, la monaca di Monza si dimostra curiosa di conoscere la storia di Lucia, ma nel frangente legato al suo passato emergono altre sfaccettature del suo carattere.
È infatti una persona forte e ribelle, ma allo stesso tempo fragile e sola anche perché vittima di violenze altrui; viene costretta a farsi monaca e durante questa vita emerge il suo dramma della volontà, con l'alternarsi di emozioni contrastanti, quali odio, invidia e amore passeggero.
Il principe padre si dimostra autoritario e poco comprensivo nei riguardi della figlia, più che altro perché interessato solo a definire il suo futuro esclusivamente in base alla sua volontà di padre, mentre la badessa e le monache del convento che gli obbediscono rappresentano delle vere e proprie adulatrici di Gertrude.
Quanto ai luoghi dove si svolge la vicenda, è possibile individuare:
- l'osteria, simbolo di tregua e riposo;
- il convento di Monza, che rappresenta quasi una dimora (sollievo) per le due donne;
- il monastero di Monza, che a sua volta costituisce un luogo di disagio per la signora, in virtù delle difficoltà affrontate in passato.
Infine, i temi individuabili sono essenzialmente due:
-le emozioni opposte che caratterizzano la vita di Gertrude, ossia il sollievo e la malinconia, con quest’ultima che si trasforma a sua volta in coraggio o abbattimento a seconda dei momenti;
-la ribellione di Gertrude, che le costerà la prigionia, con la conseguente ricerca di affetto e il pentimento della stessa nei confronti del principe padre.