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Capitolo  24 Promessi Sposi - Analisi Pag. 1
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Sintesi

Analisi del capitolo 24 dei Promessi Sposi


Innanzitutto, è bene distinguere i frangenti del capitolo legati alla storia (personaggi realmente esistiti, fatti realmente accaduti e riferimenti al territorio) da quelli legati alla fantasia dell'autore (romanzo): anche in questo caso, i primi sono costituiti solo dai pochi cenni a personaggi realmente esistiti, quali l’innominato e il cardinale Borromeo, mentre per i secondi ci si rivolge alla quasi totalità del capitolo con le vicende in esso narrate.

Invece, i principali “attori” in questo frangente del Romanzo sono:
- l’innominato, in cui è visibile all’inizio del capitolo la tristezza per la condizione in cui ha ridotto Lucia con il suo rapimento; invece, nella parte finale emerge la stabilità al suo interno di caratteristiche che lo avevano contraddistinto fino ad allora, come la decisione e la fermezza con cui parla ai suoi sottoposti, ma viene altresì sottolineato il cambiamento totalmente abbracciato dal signore stesso con la sua conversione e il pentimento;
- Lucia, che si presenta sollevata e si lascia andare a un pianto liberatorio quando rivede la madre Agnese; durante il capitolo viene confortata più volte, sia dal cardinale Borromeo che dalla moglie del sarto, nonostante sia profondamente turbata dal voto della sera prima: dal punto di vista religioso è convinta di poterlo portare avanti, mentre da quello umano sente ancora dentro di sé l’amore per Renzo;
- il cardinale Federigo Borromeo, che sa confortare Lucia e per la quale prova enorme compassione al sentire le sue dolorose vicissitudini; allo stesso tempo, si dimostra generoso sanando il credito del sarto e pronto a ricevere delle responsabilità, per le quali dovrà trovare una sistemazione alle due donne e occuparsi di Renzo, oltre che fare presente a don Abbondio delle sue mancanze commesse;
- Agnese, che si dimostra sollevata e commossa come la figlia al rivederla; dall’altra parte, emerge la sua polemica contro don Rodrigo, che maledice durante il cammino per i suoi disegni oscuri, e don Abbondio, di cui rimprovera la vigliaccheria facendola presente al cardinale arcivescovo;
- don Abbondio, di cui emerge anche in questo caso la grande vigliaccheria e paura nei confronti dell’innominato, oltre che impegnarsi in un ulteriore soliloquio in cui è turbato dal rischio di una possibile vendetta di don Rodrigo nei suoi confronti;
- il sarto e la sua famiglia, che rispecchiano la purezza, in quanto ospitano e confortano Lucia senza nessuna pretesa (ed è poi per questo che sono ricompensati);

Inoltre, i luoghi in cui si svolgono le vicende sono soprattutto 3:
- la casa del sarto, simbolo di conforto per Lucia e di generosità, vista come altruismo nei confronti del prossimo;
- il castello dell’innominato, che si presenta come luogo di decisioni e ordini impartiti dal temibile signore (parte finale), oltre che quello della liberazione di Lucia;
- le vie della campagna, in cui ha luogo il soliloquio di don Abbondio e che separano Lucia dall’incontro con la madre;
Infine, i temi trattati nel capitolo sono i seguenti:
- la vittoria del bene sul male (collegata alla Provvidenza), rappresentata dalla liberazione di Lucia dal castello dell’innominato
- il cambiamento, che viene ulteriormente riflesso sulla persona dell’innominato.
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