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Analisi del capitolo 20 dei Promessi Sposi
Innanzitutto, è bene distinguere i frangenti del capitolo legati all'aspetto storico-geografico (fatti realmente avvenuti, personaggi realmente esistiti, riferimenti al territorio limitrofo) da quelli legati alla fantasia dell'autore (romanzo): per i primi ci si può ricondurre ai cenni sul territorio (collocazione del castello dell'innominato) e ai personaggi realmente esistiti (Gertrude, innominato, Egidio), mentre i secondi occupano la gran parte del capitolo e sono riconducibili alle vicende generali in esso narrate.
I personaggi principali di questo capitolo sono:
don Rodrigo, il cui piano per rapire Lucia prosegue dato che è stato riferito all’innominato, ma rischia di essere messo in pericolo dall’inquietudine e dai rimorsi di quest’ultimo;
l’innominato, di cui Manzoni offre una descrizione sufficientemente dettagliata e che è consapevole delle scelleratezze commesse nel corso della sua vita e teme la morte, che avverte più imminente che mai; inoltre, nella parte finale manifesta un bagliore di compassione verso Lucia, affidandola alla vecchia servitrice a cui raccomanda grande accortezza ed empatia nei confronti della fanciulla stessa;
Gertrude, di cui viene evidenziata la grande debolezza interiore dato che la stessa non ha una propria volontà, ma viene continuamente manovrata da desideri e ordini provenienti dall’esterno; inoltre, a differenza del temibile signore, le sue inquietudini vengono subito messe a tacere seppur riconosciute;
Lucia, che in questo capitolo simboleggia una grande sofferenza (manifestata durante il rapimento): in seguito, ella si dimostra da una parte fiduciosa nella Provvidenza, dall’altra (giustamente) dubbiosa nei confronti del compito affidatole dalla monaca di Monza, fiutando il pericolo a cui sta andando incontro;
Le vicende si svolgono in 3 luoghi principali: la taverna della Malanotte, simbolo di accoglienza (di don Rodrigo e dei bravi all’inizio, di Lucia alla fine), il palazzotto dell’innominato, in cui quest’ultimo è alle prese con le sue inquietudini e deve prendere alcune decisioni e il monastero di Monza, in cui avviene il rapimento di Lucia con l'inganno di Gertrude.
Infine, anche i temi trattati sono 3:
la sofferenza, individuabile in Lucia e nel suo rapimento, durante il quale la fanciulla alterna momenti di preghiera a momenti di totale perdita dei sensi con conseguente svenimento;
la coscienza, di cui vengono evidenziate soprattutto le differenze tra quella dell’innominato (riconosce e sottolinea le sue paure) e quella di Gertrude (le mette a tacere nonostante le abbia riconosciute e individuate);
la religione, ritrovabile in Lucia che si affida alla Provvidenza durante il viaggio fino al palazzo dell’innominato, e in quest’ultimo che teme l’imminente tramonto della sua vita.