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Riassunto del capitolo 5 dei Promessi Sposi
Si riparte dalle vicende dei precedenti capitoli, con la speranza e la fiducia riposte da Renzo, Lucia e Agnese nell'arrivo di fra Cristoforo.
Quest'ultimo giunge quindi a casa di Lucia, dove apprende la notizia del mancato matrimonio; a questo punto, passa in rassegna vari metodi da adoperare per sistemare la faccenda, scartandoli però uno a uno: fare paura a don Abbondio (non avrebbe un perché), chiedere aiuto al cardinale (richiede tempo) e sollevare la questione al convento (poco utile in quanto apparirebbe quale attaccabrighe).
Pertanto, la strada più giusta da seguire prevede l'incontro vis à vis
con don Rodrigo stesso; a questo punto giunge Renzo, di cui il frate corregge l'eccessiva voglia di vendetta personale nei confronti del signorotto facendogli riporre speranza nella fede; poi fra Cristoforo si dirige al convento dei cappuccini per pranzare, e successivamente si reca al palazzotto di don Rodrigo. Nel mentre, giunge in un paese limitrofo, popolato da ex-servitori del signorotto, che ne riflettono le caratteristiche sia fisiche che caratteriali.
Quando giunge al palazzo, viene accolto da alcuni servitori che lo riveriscono in maniera volgare, ritenendosi amici del convento solo perché ne traevano beneficio; viene fatto entrare nella sala dove stava avendo luogo il pranzo e sedevano 6 commensali: don Rodrigo, il conte Attilio, il podestà, il dottor Azzecca-garbugli e altri due cugini del signorotto.
Don Rodrigo invita quindi il frate ad unirsi a loro, sebbene questo vorrebbe parlargli senza ulteriori perdite di tempo, e a prendere parte al banchetto; durante il suo svolgimento, vengono passati in rassegna tre argomenti principali:
- la “questione cavalleresca”, con un ambasciatore che nel tentativo di consegnare una lettera di sfida di un signore spagnolo a uno milanese, non trovando quest'ultimo la consegna al fratello, il quale lo bastona. Ma tutto ciò rispetta l'etichetta dell'epoca (riferimenti a Torquato Tasso e alla Gerusalemme liberata )? Secondo il conte Attilio si tratta di un atto più che doveroso, tesi che invece non trova sostegno nel podestà.
Quindi il padrone di casa pone la domanda a padre Cristoforo, che afferma che al mondo non ci dovrebbero essere né sfide né bastonate;
- la successione al ducato di Mantova, con la battaglia tra il duca di Nevers e il conte d'Olivares: il conte Attilio crede che la questione sarà risolta dal Papa, mentre il podestà afferma che ad avere la corona sarà il secondo pretendente citato.
Don Rodrigo interviene dicendo al cugino di non controbattere ulteriormente, dato che necessita dell’appoggio politico del podestà e non vorrebbe che tornasse a casa contrariato; quindi propone un brindisi a fra Cristoforo.
- infine, la questione legata alla carestia, per la quale i protagonisti danno la colpa ai fornai che, secondo loro, nascondono il grano.
Quindi il capitolo si chiude con l’uscita dalla sala da pranzo del palazzotto e l’arrivo in una più appartata da parte di fra Cristoforo e don Rodrigo, con la predisposizione quindi ad un dialogo che verrà approfondito nel capitolo successivo.