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Capitolo  29 Promessi Sposi - Analisi Pag. 1
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Sintesi

Analisi del capitolo 29 dei Promessi Sposi


Innanzitutto, è bene distinguere i frangenti del capitolo legati alla storia (fatti realmente avvenuti, personaggi realmente esistiti e tutto ciò che è riconducibile al territorio) da quelli legati alla fantasia dell'autore (romanzo vero e proprio): in questo caso, i primi riguardano solo il clima, lo sfondo di difficoltà per la popolazione presente in esso, mentre i secondi ne prendono la maggior parte comprendendo le vicende generali e i personaggi non realmente esistenti.

I principali “attori” del capitolo sono:
- don Abbondio, di cui si evidenzia il grande egoismo (pensa solo i suoi problemi) e la passività, collegata alla mancanza di coraggio: tutto ciò è collegabile alla sua paura, che ancora una volta prevale sul resto, non facendo intravedere alcun cambiamento in lui nonostante il recente colloquio con il cardinale arcivescovo;
- Perpetua, che a differenza del curato (con cui non è nuova ad accese e allo stesso tempo comiche discussioni) passa all’azione non scoraggiandosi davanti alla gravità della situazione;
- Agnese, che è da una parte altruista verso don Abbondio e Perpetua, in quanto condivide con loro l’idea di recarsi al castello dell’innominato per cercare protezione, dall’altra si dimostra ingegnosa per aver trovato questa pensata; infine, è riconoscente nei confronti del sarto e della sua famiglia e quando ha l’occasione si reca volentieri da loro, come in questo caso;
- l’innominato, che si dimostra degno del rispetto altrui, soprattutto per quanto riguarda i suoi nemici; inoltre, è disposto a compiere del bene per il prossimo quando se ne presenta l’occasione, come in questo caso con la messa a disposizione del suo castello per i rifugiati;
- il sarto e la sua famiglia, che procurano un’accoglienza molto calorosa al gruppo di Agnese, don Abbondio e Perpetua e che nonostante le difficoltà si dimostra fiduciosa e ottimista per il conflitto in essere;

Inoltre, i luoghi dove si svolgono i fatti sono principalmente 3:
- la casa del sarto, che simboleggia l’accoglienza e la convivialità, oltre che il conforto per gli ospiti;
- il castello dell’innominato, luogo di protezione e accoglienza per chiunque ne avesse avuto bisogno;
- le vie della città e dei paesi, che simboleggiano il viaggio dei 3 personaggi e che sono (ancora una volta) luogo del monologo di don Abbondio, indirizzato stavolta al duca di Nevers e all’imperatore austriaco;
Infine, i temi individuabili sono i seguenti:
- le diverse reazioni a tale catastrofe, in quanto si mettono inevitabilmente in contrapposizione quelle di Perpetua e Agnese (ruolo attivo) da una parte e quella di don Abbondio (ruolo fortemente passivo) dall’altra;
- l’unione e il rafforzamento dei legami tra le persone nelle situazioni di difficoltà, come simboleggiato dalla condivisione di Agnese della sua idea, dall’accoglienza del sarto e dalla messa a disposizione del castello da parte dell’innominato: insomma, non sembra esserci proprio spazio per l’individualismo.
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