Concetti Chiave
- Lucia e Renzo si separano per sfuggire ai piani di Don Rodrigo, che cerca l'aiuto di un fuorilegge noto come l'innominato.
- L'innominato, un potente e temuto signore del crimine, accetta di rapire Lucia con l'aiuto della monaca di Monza e del suo amante Egidio.
- Lucia viene rapita e portata al castello dell'innominato, suscitando in Nibbio, uno degli uomini del signore, un insolito sentimento di compassione.
- L'innominato, incuriosito dal racconto di Nibbio, decide di incontrare Lucia, e la sua fede incrollabile inizia a scuotere le sue certezze malvagie.
- La saldezza di Lucia e la sua fede mettono in crisi l'innominato, facendolo riflettere sulla sua vita e sul significato delle sue azioni.
Indice
La Separazione di Lucia e Renzo
Dopo la "notte degli imbrogli" durante nella quale a vuoto i bravi tentarono di rapire Lucia, i due giovani, consigliati da fra Cristoforo, lasciano il paese e si separano .
L'Innominato e il Piano di Rapimento
Don Rodrigo, avendo appreso anche che Lucia si è rifugiata nel monastero di Monza, per realizzare i suoi loschi propositi si rivolge a un signore potente e terribile, un fuorilegge colpevole di ogni
sorta di delitti, arroccato nel suo castellaccio in una valle impervia, al confine con il territorio bergamasco.
La sua fama è diffusa per tutta la vasta regione che tiranneggia ma nel corso del racconto verrà chiamato semplicemente
l'innominato. Al pari di altri prepotenti della zona, anche don Rodrigo si era dovuto sottomettere al potere di costui, ricevendo in cambio promessa di aiuto in qualsiasi circostanza : la faccenda di Lucia gli offre ora il destro di
approfittarne. L'innominato riceve don Rodrigo con fredda cortesia e, ascoltata la sua richiesta, si impegna di rapire Lucia, potendo infatti contare sull'aiuto di Egidio, l'amante di Gertrude.
Il Rapimento di Lucia
Organizzato il piano, la monaca di
Monza non può sottrarsi al ricatto del suo sciagurato compagno e, nel giorno e all'ora stabiliti, convince la giovane a uscire dal monastero. Lungo la strada l'attenda la carrozza con gli uomini dell'innominato comandati dal fidato
Nibbio. Senza alcuna difficoltà , essi rapiscono Lucia e la conducono , terrorizzata , al castello del loro signore dove viene affidata alla custodia di una vecchia serva.
L'Inquietudine dell'Innominato
Il Nibbio intanto riferisce al padrone il buon esito
dell'impresa , nonchè il sentimento di compassione suscitato in lui durante il tragitto dalle suppliche e preghiere della giovane. Incuriosito da quel moto di sensibilità del tutto insolito in un delinquente incallito come il Nibbio
l'innominato preso da una strana inquietudine , decide di andare a far visita a Lucia. Nella prima parte del testo si fronteggiano due personalità, quella di Lucia e quella dell'innominato, che traggono la loro rispettiva forza dalla
saldezza della propria fede e da una volontà ostinatamente rivolta al male a sostenuta, almeno fino a questo momento, dalla certezza di poter vivere al di fuori di ogni legge umana e divina. Eppure, quest'uomo , ma anche alla fermezza , di Lucia, sente vacillante le sue certezza , si fa sfuggire parole di incoraggiamento e si allontana , quasi
fugge, come se la fragilità della giovane donna potesse trasformarsi per lui in una forza potente e sconosciuta.
Domande da interrogazione
- Qual è il motivo della separazione tra Lucia e Renzo?
- Chi è l'innominato e quale ruolo svolge nel piano di rapimento di Lucia?
- Come avviene il rapimento di Lucia?
- Qual è la reazione dell'innominato dopo il rapimento di Lucia?
Lucia e Renzo si separano dopo la "notte degli imbrogli" su consiglio di fra Cristoforo, per evitare ulteriori pericoli.
L'innominato è un potente fuorilegge che accetta di aiutare don Rodrigo a rapire Lucia, sfruttando la sua influenza e il supporto di Egidio.
Lucia viene convinta a uscire dal monastero dalla monaca di Monza e rapita dagli uomini dell'innominato, guidati da Nibbio, che la portano al castello.
L'innominato, colpito dall'inquietudine e dalla compassione suscitata dalle suppliche di Lucia, decide di visitarla, sentendo vacillare le sue certezze.