Concetti Chiave
- L'Innominato, tormentato dal rimorso e dall'immagine di Lucia, considera la possibilità di liberarla, nonostante l'impegno preso con don Rodrigo.
- Il pensiero di un'altra vita, suggerito durante l'infanzia, spinge l'Innominato a un profondo esame di coscienza, frenando il suo impulso di suicidio.
- Le parole di Lucia, che sembrano portare un'autorità divina, offrono un barlume di speranza e spingono l'Innominato a desiderare di liberarla.
- Nel commento, si sottolinea il paradosso del capovolgimento dei ruoli: Lucia, la prigioniera, diventa moralmente più forte dell'Innominato, il suo oppressore.
- Il capitolo esplora il tema della solitudine e della ricerca di redenzione, con ogni personaggio al confronto con le proprie paure e perdite, trovando infine speranza e pace.
Indice
L'Insonnia dell'Innominato
Ritiratosi nella sua camera, l’Innominato avrebbe voluto addormentarsi subito, ma non gli fu possibile. Partito da Lucia, si era chiuso in tutta fretta in camera come se avesse dovuto trincerarsi contro una squadra di nemici. Dopo essersi spogliato si era coricato, ma l’immagine di Lucia più che mai presente nella sua mente, sembrava che in quel momento fosse lì per impedirgli di dormire.
Si rammaricava di essere andato a vedere la ragazza e di essersi lasciato commuovere; si ricordava più di un caso in cui ne preghiere, né lamenti non erano stati sufficienti per smuoverlo dal portare a termine le sue decisioni; tuttavia il ricordo di tali imprese risvegliava nel suo animo una specie di terrore o rabbia di pentimento. Poi pensava che tutti quei pensieri che gli passavano per la mente erano sciocchezze, ma per quanto cercasse di liberarsene, non vi riusciva. Volendo trovare un po’ di sollievo, dovette pensare che all’indomani avrebbe potuto lasciare in libertà la ragazza; d’altra parte si ricordò anche dell’impegno preso nei confronti di don Rodrigo, a cui non poteva venire meno.Riflessioni e Pentimenti
Tutte queste riflessioni dettero all’Innominato l’occasione per soffermarsi sull’esame di tutta la sua vita, di scelleratezza in scelleratezza e l’orrore che rinasceva da ognuna di queste immagini crebbe fino alla disperazione. Si alzò di furia a sedere sul letto, getto le mani contro la parete, afferrò una pistola, ma nel momento di farla finita perché la vita gli era diventata insopportabile, gli balenò alla mente il pensiero di qyuell’0altra vita, della quale gli avevano parlato quando era ancora ragazzo. Il dubbio che l’altra vita esistesse, gli mise addosso una nera e grave disperazione dalla quale non si poteva sfuggire, neppure con la morte. Lasciò così cadere l’arma e restò con le mani nei capelli, battendomi denti e tutto tremante.
Le Parole di Lucia
Tutto ad un tratto, gli tornarono in mente le parole che Lucia gli aveva detto poche ore prima “Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia!” e non gli tornavano già con quell’accento di umile preghiera, con cui erano state pronunciate, ma con un tono ed un suono pieno di autorità e che insieme induceva ad una lontana speranza. Questo fu un momento di sollievo. Si tolse le mani dalle tempie e con un atteggiamento più composto, fissò gli occhi della mente in colei da cui avevi udito quelle parole e la vedeva non come una prigioniera, ma come una ragazza che supplicava, mentre stava dispensando grazie e consolazione. Per questo, aspettava con ansia il giorno per correre a liberarla per sentire direttamente dalla sua bocca altre parole di consolazione e si immaginava di accompagnarla lui direttamente dalla madre.
Il Capovolgimento dei Ruoli
Nel cap. XXI si ha la trasformazione dei ruoli poiché il vincitore viene sconfitto dalla vittima. In apertura del capitolo, l’inganno e la forza hanno vinto e Lucia e prigioniero; con lei, anche Renzo è sconfitto e con i due giovani anche tutto il mondo degli oppressi e degli umili subisce l’offesa. L’Innominato ha raggiunto il suo scopo, ma successivamente la sua inquietudine notturna pone dei nuovi interrogativi alla sua coscienza. Lucia, la vinta, non può più contare sull’aiuto di nessuno, ma riesce ad incontrare direttamente il suo offensore. Avviene così il dialogo fra oppressore e oppressa. L’Innominato, apparentemente il più forte, trae da questo incontro la massima angoscia, dopo un crescendo continuo di inquietudine. La sua voce imperiosa ha una connotazione negativa, mentre quella di Lucia è positiva e diventa il richiamo della giustizia e la rivolta della coscienza. Si attua così un capovolgimento paradossale. Lucia che è la massima debolezza è ora più forte, mentre l’Innominato, che dispone della vita della ragazza, è il vero sconfitto. Lucia non ha più alleati umani perché li ha persi tutti, uno ad uno; l’unico suo alleato e Dio. Invece, l’Innominato che ha sempre sconfitto i suoi nemici, ha ora Dio come unico avversario.
Il Filo Misterioso
Nell’ultima parte del capitolo un filo misterioso collega l’Innominato a Lucia, dove sempre comparire un certo barlume di speranza, in armonia con la preghiera di Lucia e con lo scampanio che sorprende l’Innominato. Ogni personaggio deve percorrere fino in fondo la sua angoscia: Renzo conosce la paura e la solitudine prima di sentire il rumore delle acque dell’Adda che per lui indicano la salvezza, Lucia deve perdere tutto, rinunciando anche a Renzo; L’Innominato prima di trovare la pace della coscienza perde tutto il potere ed è sul punto di rinunciare perfino alla vita. Soltanto in presenza della solitudine Lucia (priva dell’attesa di Renzo) e l’Innominato (in faccia alla morte), si compie il passo decisivo che salva i due personaggi.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale dell'insonnia dell'Innominato?
- Come reagisce l'Innominato alle parole di Lucia?
- In che modo avviene il capovolgimento dei ruoli tra l'Innominato e Lucia?
- Qual è il significato del "filo misterioso" che collega l'Innominato a Lucia?
- Qual è il ruolo della solitudine nel percorso di redenzione dei personaggi?
L'insonnia dell'Innominato è causata dal rimorso e dalla lotta interiore dopo l'incontro con Lucia, che lo porta a riflettere sulle sue azioni passate e a considerare la possibilità di liberarla.
Le parole di Lucia, "Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia", risuonano nell'Innominato con autorità e speranza, inducendolo a considerare la possibilità di redenzione e a desiderare di liberarla.
Il capovolgimento dei ruoli avviene quando Lucia, la vittima, diventa moralmente più forte dell'Innominato, il suo oppressore, che si trova sconfitto dalla sua stessa coscienza e dalle parole di Lucia.
Il "filo misterioso" rappresenta la connessione spirituale e la speranza di redenzione che lega l'Innominato a Lucia, culminando nella sua decisione di cambiare e liberarla.
La solitudine è cruciale per la redenzione dei personaggi, poiché sia Lucia che l'Innominato devono affrontare la perdita e l'isolamento per compiere il passo decisivo verso la salvezza e la pace interiore.