Concetti Chiave
- Renzo è diviso tra il desiderio di scappare e quello di fermarsi, camminando più di quanto le sue forze permettano.
- Si sente ansioso e paranoico, percependo che anche i cani sospettano di lui mentre cammina da solo nella notte.
- Decide di passare la notte in una casetta abbandonata, pregando per la Provvidenza e riflettendo sugli eventi a Milano.
- Durante il sonno, ricorda persone malvagie e poi tre figure positive: Lucia, Agnese e Fra Cristoforo.
- La mattina successiva attraversa il fiume e si ferma in un'osteria prima di proseguire verso Bergamo.
Il Dilemma di Renzo
All’inizio del capitolo l'autore Alessandro Manzoni spiega al proprio lettore che Renzo aveva da una parte sia la voglia di scappare che dall'altra parte invece quella di fermarsi, infatti aveva camminato molto, più di quello che le sue gambe potessero sopportare ed era quindi inevitabilmente stanco ma allo stesso tempo, dopo aver sentito la confessione del mercanti, si sente seguito e quindi imbocca una via di campagna. A questo punto pensa alle parole dell’uomo che lo dipingevano come un criminale pericoloso, il che diventa ancora più plausibile dal fatto che si trovi a camminare da solo nella notte fonda, cosa che fanno tradizionalmente nel nostro immaginario comune solo i delinquenti.
Ansia e Paranoia Notturna
Renzo diventa quindi sempre più ansioso paranoico, tanto da pensare che anche i cani si domandino, o sospettino di lui in quanto gli abbaiano contro ma poi sente il rumore di un fiume ed è sicuro che sia l’Adda, allora pensa che possa dormire su un albero, oppure camminare avanti e indietro fino all’alba ma giunge alla conclusione che dormire nella casetta abbandonata sia la migliore ipotesi e quindi si dirige lì.
Riflessioni e Sogni di Renzo
Una volta entrato comincia a pregare la Provvidenza e comincia a credere che i fatti accaduti a Milano siano capitati perché non aveva pregato, quando si addormenta gli compaiono in mente tutte le persone malvage della sua vita per poi invece comparire tre figure buone: Lucia, Agnese e Fra Cristoforo. La mattina dopo si fa portare dall’altra parte del fiume e prima di arrivare a Bergamo si ferma in un’osteria per evitare di chiedere cibo a Bortolo.