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Capitolo   13 Promessi Sposi - Analisi Pag. 1
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Sintesi

Capitolo 13 dei Promessi Sposi


È bene iniziare distinguendo le parti del capitolo dedicate all’aspetto storico-geografico, e quindi alla realtà di fatti e/o personaggi, e quelle legate alla fantasia dell’autore: la situazione è identica al capitolo precedente, con una netta prevalenza delle prime (figura del vicario di provvisione e di Antonio Ferrer, prosecuzione tumulti di san Martino), mentre per i secondi (meno presenti) ci si riferisce ai punti di vista adottati dai differenti personaggi all’interno del capitolo.

Quanto ai questi ultimi, i principali “attori” che agiscono sono:
- Renzo, che alterna fasi di pensiero autonomo (opposizione all’uccisione del vicario) a fasi di pensiero “condizionato” (quando si fa influenzare sulla figura di Ferrer); dimostra la sua impulsività in varie fasi, ma comunque è un personaggio che si mantiene “normale”, ossia fedele alla propria persona e alla propria indole, in situazioni che normali non sono;

- Antonio Ferrer, in cui emerge a caratteri cubitali uno sdoppiamento della personalità: da una parte si dimostra amorevole con il popolo, dall’altra pensa solo al suo tornaconto e non al bene della collettività. Questa sfaccettatura è resa anche grazie a un uso sapiente del linguaggio, in cui vengono alternati italiano (“pane e giustizia”, che rispecchia la vuota apparenza dei politici come lui) e spagnolo (per non farsi capire; a tal proposito viene spesso ricordato il suo celebre “Adelante, Pedro” riferito al cocchiere della sua carrozza) per fini differenti;

- il vicario di provvisione, che si dimostra vile nei confronti del tumulto, in quanto preferisce estraniarsene (prima barricandosi e poi esprimendo il desiderio di divenire eremita) invece di affrontarlo, visto anche il suo ruolo politico e l'azione che normalmente dovrebbe essere pronto a compiere;

- il popolo, che è generalmente diviso in due fazioni: i più “procellosi” e i moderati, con questi ultimi che vanno a prevalere in tale scenario per l'affluenza di chi sta nel mezzo delle due fazioni;

- Pedro, il cocchiere della carrozza del gran cancelliere, che si dimostra a lui simile e allo stesso tempo complementare, nonché aiutante;

- la guarnigione di soldati, che giunge alla casa del vicario in ritardo ed è incapace di fermare la rivolta: questo potrebbe, con molta probabilità, essere anche dovuto alla scarsa disciplina imposta dal capitano di giustizia.

Infine, l’unico luogo in cui si sviluppa la scena è la casa del vicario, simbolo del tumulto ma anche del passaggio di una moltitudine di personalità, tutte tra loro differenti; i temi più importanti invece sono 2:

- il “doppio”, visto anche come il contrasto tra apparenza e realtà,
accentuato soprattutto dal comportamento di Ferrer;

- la psicologia dei personaggi che, come nel capitolo precedente, è messa in risalto anche grazie alla complessità della situazione.
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