vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Capitolo 11 Promessi Sposi
Innanzitutto, è bene contestualizzare e distinguere i frangenti del capitolo legati all'aspetto storiografico (riferimenti al territorio, eventi documentati dalla storia ufficiale e personaggi realmente esistiti) da quelli legati alla fantasia dell'autore (romanzo): per i primi, ci si riconduce al contesto sociale del '600, alla descrizione di Milano e al suo Consiglio segreto, mentre per i secondi si fa riferimento alle vicende generali del capitolo, che in questo caso sono in netta prevalenza.
Invece, quanto ai personaggi principali nel capitolo è bene citare:
- don Rodrigo, che nel monologo interiore iniziale è combattuto tra l’orgoglio e la paura di essere scoperto, poi tramutata in rabbia per il fallimento del piano; inoltre, svolge un vero e proprio ruolo di “pianificatore”;
- il conte Attilio, di cui viene evidenziata la mentalità subdola e viscida e la voglia di vendetta nei confronti di fra Cristoforo;
- Renzo, sia eccitato e curioso per la nuova realtà milanese in cui si sta dirigendo che triste e nostalgico nei confronti delle sue radici, soprattutto quando vede il Resegone;
- il Griso, che si rivela abile a trovare le notizie in breve tempo, ma allo stesso tempo si ritrova “oppresso” dall’ordine di don Rodrigo di andare a Monza;
- il "gruppo" formato da Perpetua, Tonio, Gervaso, l'oste e Menico (compresi i genitori), che non sono in grado di gestire la situazione, provocando una fuga di notizie cruciale per il Griso e che si rivelerà fatale nel seguito del Romanzo;
- la famiglia osservata da Renzo nel milanese e descritta dal narratore, composta da madre (avida e volgare), padre (più accomodante e meno “spigoloso”) e figlio (in difficoltà con il trasporto).
I luoghi in cui si svolgono le vicende narrate nel capitolo sono il palazzotto di don Rodrigo (simbolo di superiorità, ma anche luogo di attenta pianificazione), le vie del paese (coinvolte nella fuga di notizie) e quelle di Milano (novità assoluta per Renzo e fonte di curiosità, reso “contadino inurbato”).
Infine, i principali temi trattati riguardano:
- la figura del “contadino inurbato” in Renzo, spesso ritrovabile all’interno di romanzi, che usualmente è trattata con una notevole vena ironica. Invece, in questo caso Manzoni ne vuole evidenziare l’accortezza e l’intelligenza nel reperire una notevole quantità di informazioni (nonostante le sue umili origini), ma soprattutto lo stupore nel trovarsi in una realtà così diversa dalla sua; tutto ciò viene reso anche grazie al “duetto” tra le descrizioni soggettive dello stesso sposo e quelle oggettive dell’autore, atte a esaltarne il realismo;
- l’ironia, tema molto ricorrente il questo capitolo, che si presenta come l’insieme delle contraddizioni della vita: don Rodrigo (prima orgoglioso e poi ansioso), il Griso (prima servitore, poi oppresso), Perpetua, Menico, Tonio e Gervaso (prima custodi fedeli del segreto, poi spifferatori);
- la carestia e il disagio sociale del ‘600, evidenziato soprattutto dai segni dell’assalto ai forni e dall'accenno alla rivolta della popolazione, con le scie di farina e di pane per terra.