Fabrizio Del Dongo
Genius
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Indice

  1. Presentazione del tema
  2. Inganno/ violenza di nuovo in atto
  3. Divario realtà/apparenza
  4. Renzo a Milano

Presentazione del tema

L’analisi di questo capitolo può seguire tre direzioni:
1) Il binomio inganno-violenza: la complicità del Griso e del conte Attilio
2) Il divario realtà-apparenza: le voci del paese
3) Il primo ingresso di Renzo a Milano

Inganno/ violenza di nuovo in atto

Lasciata Lucia, al sicuro, almeno per il momento, il racconto ritorna indietro per mostrare i nuovi piani di aggressione, nati dal fallimento del piano di don Rodrigo, con il concorso degli stessi personaggi che abbiamo incontrato nel capitolo VII: il Griso e il cugino, conte Attilio. I due dialoghi con il Griso rappresentano rispettivamente la fine di un’impresa e l’inizio di un’altra: entro la loro parentesi trova posto il colloquio con Attilio, origine di nuove violenze. La rivalità tra i due cugini, allo scadere della scommessa – 11 novembre S. Martino – si risolve in una comune alleanza all’insegna del puntiglio, anche se gli obiettivi e i complici non saranno più gli stessi: don Rodrigo cercherà di colpire Lucia con l’aiuto della violenza del Griso e Renzo con gli inganni dell’Azzeccagarbugli, mentre il conte Attilio avrà come vittima padre Cristoforo, avvalendosi dell’autorevole complicità del conte zio.
In contrasto col legame fra Renzo e Lucia e con la solida alleanza tra il frate e i due fidanzati, si crea così una trama di rapporti, retta unicamente dal calcolo.

Divario realtà/apparenza

La spedizione del Griso al villaggio per capire meglio che cosa si successo durante il tentato rapimento di Lucia, offre l’occasione per fare l’epilogo dei fatti narrati nel capitolo VII: ancora una volta sono in scena gli abitanti del paese: essi costituiscono il coro delle false voci e ricordano le umili dimensioni del primo ambiente del romanzo, ormai alle soglie di nuove svolte.
Il tema del segreto svelato e quindi tradito prolunga il chiacchiericcio della notte degli imbrogli che culmina di nuovo nell’equivoco del Griso travestito da mendicante. Addirittura la fantasia popolare, a questo misterioso individuo attribuisce tutti e quattro i ruoli fondamentali dei personaggi del romanzo: oppressore (ruolo effettivo), oppresso (perché scambiato per un umile mendicante rapito da delinquenti), intermediario dell’uno (in qualità di bravo di don Rodrigo) e dell’altro (cioè dei protagonisti perseguitati)

Renzo a Milano

L’ultima parte del capitolo lascia la nuova trama, appena iniziata, e torna a soffermarsi su Renzo, a cui saranno dedicati anche i capitoli successivi: don Rodrigo gli cede il posto sulla cena il giorno stesso in cui scade la sua scommessa, giorno, per altro, molto cruciale per Renzo e per gli abitanti di Milano. L’ambiente cittadino cattura poco ala volta l’interesse del protagonista: come Lucia, egli potrebbe rifugiarsi nel convento e nella chiesa che di esso è il cuore, ma preso dalla curiosità, preferisce le incognite della strada, seguendo le tracce crescenti della sommossa popolare (prima la farina, poi i pani, quindi la famiglia carica di farina e di pane ed infine la folla). Inizia, così, per gradi il suo passaggio da spettatore ingenuo e curioso a quello di attore travolto dal vortice degli eventi.

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