Indice
Introduzione
Nella seconda parte del romanzo, che comprende 19 capitoli (dal IX al XXVII), i rapporti fra i personaggi si fanno più complessi rispetto alla parte precedente che comprende i primi otto capitoli.Il rapporto oppressori/ oppressi è modificato
Il contrasto fra oppressi e oppressori resta, ma l’antagonista di Renzo e Lucia non è più soltanto don Rodrigo che in genere se ne sta nell’ombra e agisce solo indirettamente. Per Renzo, una volta arrivato a Milano, il nemico è l’intero sistema. È la lega degli oppressori di cui don Rodrigo non è altro che un esponente. Per l’Innominato-oppressore, poi, l’antagonista non è soltanto la sua vittima, ma un Dio schierato dalla parte degli oppressi. Diventa difficile indentificare un nemico preciso, e non di rado i personaggi trovano le radici del proprio disagio in se stessi, nelle proprie debolezze o in forze impersonali che possono coincidere con un sistema di cose che, per loro, resta incontrollabile. Per esempio, Gertrude è vittima di se stessa e di consuetudini sociali che paralizzano la volontà dell’individuo. L’Innominato opprime in sé il richiamo della coscienza e arriva alle soglie dell’autodistruzione. Renzo è sopraffatto dall’ubriachezza. La folla soffoca, talora da sé la sua volontà di giustizia. Pur riconoscendo la distinzione fondamentale fra chi provoca e chi subisce l’oppressione, il confine fra le due sfere, a volte è incerto.Un diverso ruolo degli intermediari
Anche gli intermediari subiscono una variazione: il loro ruolo diventa più articolato e dinamico, rispetto alla prima parte del romanzo. Per esempio, in corrispondenza con la vastità della lega degli antagonisti, mediatrice è la folla, carica di aspetti ambigui, ma fondamentalmente positiva nei suoi confronti: essa lo espone a rischi, ma soprattutto gli impartisce degli insegnamenti e lo salva. Intorno a Lucia si mettono in moto dei personaggi nuovi, spesso legati all’alta società (Gertrude, l’Innominato, il cardinale) e a volte con qualche affinità con gli intermediari presenti nella prima parte. Allontanato padre Cristoforo, a seguito dell’intervento del conte zio, al suo posto vediamo in azione il cardinale Federigo Borromeo, anche lui a contatto con i diversi certi sociali e deciso a sostenere la giustizia senza compromessi. D’altro canto, Gertrude ricorda don Abbondio, per la sua disponibilità a rinunciare alla mediazione positiva facendosi mezzo di oppressione.Identità fra oppressori e intermediari
L’Innominato, che agli occhi di Lucia è l’antagonista, è anche un intermediario perché un complice di don Rodrigo. I ruoli di Gertrude e dell’Innominato in parte si bilanciano: come la Monaca, anche l’Innominato è oppressore e intermediario nello stesso tempo, però al contrario di lei, abbandona il suo ruolo di complice e diventa difensore degli oppressi.Ruolo particolare del Cardinale
Da aggiungere che il cardinale non è solo il difensore di Lucia, ma anche l’intermediario fra gi intermediari, ossia il punto di raccordo fra le forze che possono opporsi all’oppressione; infatti, egli agisce sull’Innominato e poi su don Abbondio senza contare che più tardi agirà anche su Gertrude, per sollecitare da essi una funzione positiva.Egli non affronta direttamente don Rodrigo, che, fra l’altro fugge prima del suo arrivo, ma mette in atto una coalizione con l’obiettivo di opporre resistenza al signorotto.
Gli intermediari minori
Non dobbiamo dimenticare le numerose altre figure di intermediari: il cugino Bortolo, il sarto, il conte zio, il padre provinciale, il barcaiolo, il barocciaio che costellano la vicenda, come già esisteva nella prima parte (Menico, Bettina, fra’ Galdino, il sagrestano campanaro, Gervasio, la famiglia di Tonio, i contadini del villaggio, ecc.…).Sono tanti personaggi minori, con ruoli decisivi, anche se affidati a brevi comparse, qualche assorbiti nell’anonimato